Cala il sipario sulla carriera di Vittoria Bussi, con una sfida vinta a metà e l'ennesima lezione imparata da condividere con chi l'ha sempre seguita e sostenuta. L'atleta romana, detentrice del record dell'ora (50,267 km, stabilito ad Aguascalientes il 13 ottobre 2023), racconta via social come è andato ieri il suo assalto ai 3 km inseguito sul velodromo messicano dopo aver lavorato a lungo presso l'UCI World Cycling Centre di Aigle, in Svizzera.
Difficile in un post descrivere tutto ciò che è stato questo progetto sull'inseguimento individuale. Innanzitutto, direi che mi sono regalata, grazie al sostegno della mia squadra, un'opportunità di cui essere grata. È iniziato tutto per gioco, solo una settimana dopo il record dell'ora, con la bizzarra idea di imparare a partire da ferma e raggiungere quasi i 60 km/h in pochi secondi. Mi trasferisco ad Aigle per imparare questo e a maggio, senza aspettative, in un test faccio 3'19", poi esce anche un 3'18" qualche giorno dopo il matrimonio... Wow! Chi se lo aspettava, mica è scontato a 37 anni e dopo due anni che prepari l'ora. Mi ero detta: "Vitto se scendi sotto i 3'20", punta al record del mondo (un record del mondo pazzesco!). Punta alla luna per colpire l'aquila, così che se non riesci non sarà un fallimento, ma una prestazione di cui andare fiera". Non vi racconto i sacrifici a cui mi sono sottoposta perchè adesso fanno ancora male e ho bisogno di tempo per ritenere che ne sia valsa la pena, ma torno a casa con un record italiano di 3'20" ottenuto con la strategia (poco furba) di partire a ritmo record e provare a tenerlo il più a lungo possibile. Ai 2500 m per un attimo ho creduto nella favola di un terzo record del mondo e della bambina che trova riscatto nel salire sul tetto del mondo in una specialità per cui forse non è portata, su cui non si era mai data una possibilità. Poi arriva mister acido lattico e volano i secondi, le gambe non si muovono più. È andata. Finisco la mia carriera così, non sull'apice della gloria, ma con l'amaro in bocca. In fin dei conti, i film a lieto fine sono un pò noiosi, no?
Appenderò il cartello del record italiano sui 3 km accanto ai due record del mondo sull'ora, forse con ancora più orgoglio, per il coraggio, per accettare il dolore, per non aver rimpianti.
Spingetevi sempre oltre, anche dove non siete capaci.
Ah, il primo giornalista che scrive di "fallimento" me lo mangio, almeno mi sfogo un pò
Grazie team!
Per la cronaca, il precedente record italiano nell'inseguimento individuale apparteneva a Martina Alzini ed era di 3'26"836 fatto registrare nel 2020 a Plovdiv mentre il record del mondo attualmente appartiene alla statunitense Chloe Dygert con il tempo di 3'16"937, stabilito il 29 febbraio 2020 a Berlino nel corso dei campionati mondiali su pista.