Ed eccole, le due temutissime tappe finali di montagna di questa Vuelta. Si comincia oggi con una frazione durissima (domani sarà peggio, domenica crono a Madrid), la 19a, da Logrono all’Alto del Moncalvillo di 173,5 km.
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Siamo nella Rioja, nord della Spagna, terra di straordinari vini (ci sono oltre 500 cantine), ma qui i corridori si ubriacheranno di acido lattico. È anche una tappa molto atipica per essere al finale di una grande giro. Di solito, infatti, disegni di questo tipo rappresentano il primo arrivo in salita. Spesso i grandi ne approfittavano per mettere subito le cose in chiaro su chi comandava. Tappa esplosiva, con soli... 2.550 metri di dislivello.
Spieghiamo: il percorso è pianeggiante, c’è solo il Puerto de Pradilla di 3a categoria da superare, fino alla salita finale. Sono 8,6 km all'8,9%. Il primo tratto è facile, ma gli ultimi 4 km sono durissimi: ai -3 c’è un rampa al 16%. Per chi vuole la maglia rossa è la penultima opportunità.
Qui nel 2020, senza pubblico, vinse Roglic dopo una battaglia contro Carapaz. Anche stavolta lo sloveno, che ieri ha ricevuto la visita del manager e della famiglia, è il grande favorito. Però dovrà fare i conti con Eric Mas. Lo spagnolo è forse il più forte in salita e si trova davanti all’opportunità della vita: quella di compiere il salto da eterna promessa a vincente. E Carapaz...