LA ZALF EUROMOBIL FIOR LASCIA IL CICLISMO

DILETTANTI | 04/09/2024 | 20:54
di Pier Augusto Stagi

Era nell’aria. Era da anni che se ne parlava, anche se negli ultimi mesi ciò che sembravano solo voci si erano fatti pensieri, ragionamenti e riflessioni tutt’altro che semplici. Oggi, questa sera, è arrivato il comunicato stampa che va a scrivere la parola fine ad una storia gloriosa e bellissima, carica di successi e di storie che saranno raccontate e non potranno essere dimenticate.


Una delle squadre più belle e lungimiranti, una delle formazioni più blasonate che con la loro attività ha anche creato  uno stile ha deciso di chiudere i battenti. Sta nell’ordine delle cose. In tutte le cose c’è un inizio e una fine, ma quando questa viene decretata è chiaramente un momento di assoluta tristezza, soprattutto per noi, noi del ciclismo, che consideravamo la Euromobil Fior Desirèe eterna. Ed è chiaro che l’azienda della Famiglia Lucchetta, di questi fantastici e favolosi quattro capitani d’industria - Gaspare, Antonio, Fiorenzo e Giancarlo - avrà vita lunghissima. Avrà chiaramente la forza di solcare i mari del mercato globale con i loro prodotti sempre più glam e all’avanguardia, ma per quello che concerne il ciclismo, a fine stagione calerà il sipario.


Il sentimento che nutro in questo triste momento è quello di assoluto rispetto, per quello che hanno fatto, per quello che  hanno deciso e per quello che forse continueranno a fare almeno in parte nel mondo delciclismo. Un sentimento di riconoscenza per lo stile con cui si sono mossi in questi 43 anni nel nostro mondo, forse mai troppo riconoscente con una famiglia che ha dato veramente tanto, tantissimo al nostro sport.

Perdiamo un pezzo della nostra famiglia. Perdiamo un pezzo di cuore, ma ci resterà il ricordo di aver vissuto in questi 43 anni stagioni memorabili di sport, nelle quali sono stati allevati, cresciuti e portati al professionismo ragazzi che sono diventati uomini e nel frattempo campioni e alcuni di essi anche di prima grandezza. Tantissimi, quasi tutti, sono però divenuti negli anni uomini migliori, che oggi operano in ogni settore della società civile e anche in questo lavoro sociale, la famiglia Lucchetta ha messo il proprio imprinting.

Cala il sipario su un team che ha fatto storia e per quanto mi riguarda ha accompagnato gran parte della mia storia. Cala il sipario e con non poca emozione alzo virtualmente e simbolicamente un calice di rigoroso prosecco alla salute di Gaspare, Antonio, Fiorenzo e Giancarlo, ai quali va il mio profondissimo sincero e assoluto GRAZIE.

Da quell'ormai lontano giorno del 1982 in cui i Fratelli Lucchetta insieme a Giancarlo ed Egidio Fior si incontrarono siglando un accordo nel nome della passione per il ciclismo, sono trascorse 43 stagioni agonistiche: un'epoca segnata da successi straordinari per il sodalizio trevigiano, che ha contribuito a scrivere alcune delle pagine più belle del ciclismo italiano.

43 stagioni costellate da oltre 1.500 successi su strada, più di 140 giovani atleti accompagnati al professionismo, 8 titoli mondiali, 3 titoli europei, 30 titoli tricolori: sono questi i numeri di quella che è stata sin qui la squadra più vincente della storia del ciclismo italiano Under 23. Una fucina di giovani talenti divenuta negli anni, grazie alla passione e alla generosità dei fratelli Antonio, Fiorenzo, Gaspare e Giancarlo Lucchetta, un vero e proprio patrimonio dello sport azzurro. 

In questi quattro decenni sono bastati tre colori: il bianco, il rosso e il verde, con l'ormai iconica disposizione, a regalare emozioni uniche e indelebili ad appassionati e tifosi delle due ruote. A vestire questa prestigiosa maglia sono state circa 400 giovani promesse del ciclismo italiano, di cui, quasi la metà, grazie al proprio talento e agli insegnamenti di uno staff professionale e all'avanguardia ha staccato il biglietto per il professionismo. Nomi divenuti celebri, capaci di vincere tutto come Maurizio Fondriest, Gianni Faresin, Paolo Savoldelli, Michele Scarponi, Alessandro Bertolini, Marzio Bruseghin, Alessandro Ballan, Damiano Cunego, Domenico Pozzovivo, Sonny Colbrelli, Gianni Moscon, Alberto Dainese, Samuele Battistella e Davide De Pretto. Impossibile, poi, dimenticare i Campioni del Mondo Mirco Gualdi (1990), Daniele Pontoni (1992), Cristian Salvato (1993 e 1994), Giuliano Figueras (1995 e 1996), Kurt Asle Arvesen (1997) e Ivan Basso(1998). A cui vanno aggiunti i Campioni Europei Manuel Quinziato (2001) e Manlio Moro (2022 e 2023).  

Una lunga cavalcata vincente, quella della Zalf Euromobil Désirée Fior, che, però, al termine del 2024 giungerà al proprio capolinea: questa la decisione assunta dai fratelli Antonio, Fiorenzo, Giancarlo e Gaspare Lucchetta che hanno scelto di seguire una diversa strategia aziendale e, per questo, hanno annunciato il proprio addio al mondo delle due ruote.

"Ogni grande storia ha un inizio e una fine. In oltre 40 anni di ciclismo riteniamo di aver raggiunto importanti traguardi che dei tifosi come noi possono solo sognare. I nostri atleti ci hanno regalato soddisfazioni straordinarie, non solo mentre vestivano la nostra maglia ma anche quando sono approdati nel professionismo: i loro successi ci hanno fatto emozionare e riempiti d'orgoglio. Oggi il ciclismo, specie quello dilettantistico, è cambiato moltissimo ma, nonostante questo, abbiamo tenuto fede alla nostra mission continuando a scegliere e a far crescere alcuni tra i migliori talenti del ciclismo italiano ed internazionale. Per Gruppo Euromobil, con le aziende Zalf, Euromobil e Désirée, è arrivato il momento di salutare il mondo del ciclismo. Nuove sfide ci attendono a livello globale e abbiamo deciso di rafforzare la nostra presenza in altri ambiti. Il ciclismo resterà per sempre nei nostri cuori, così come tutti i volti dei ragazzi che in questi 43 anni hanno vestito la maglia bianco-rosso-verde".

Ad accogliere per primo la notizia è stato il Presidente della società, Egidio Fior, che ha aggiunto: "Insieme alla famiglia Lucchetta abbiamo vissuto alcuni dei momenti più belli della nostra vita, abbiamo superato sfide difficili e festeggiato traguardi straordinari. Ci tengo a ringraziare i fratelli Lucchetta e tutto il Gruppo Euromobil per il sostegno assicuratoci in questi 43 anni di attività e per aver condiviso con noi un percorso di crescita umana e sportiva che ha rappresentato un modello per tante altre realtà sportive ed aziendali".

I fratelli Antonio, Fiorenzo, Gaspare e Giancarlo Lucchetta ed Egidio Fior ringraziano tutti i direttori sportivi e tecnici che si sono succeduti, in particolare, Luciano Rui, Luciano Camillo, Gianni Faresin e tutti gli atleti che hanno fatto parte del team nel corso dei 43 anni di attività mantenendo sempre immutati i valori e lo stile che da sempre hanno contraddistinto la Zalf Euromobil Désirée Fior.   



 

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COMMENTI
Si chiude un ciclo
4 settembre 2024 21:03 ghisallo34
43 anni, con infiniti successi.
Era una garanzia entrare e uscire da quel team.
Faccio notare che il mondiale 1995 di Figueras era la prova per militari, non il campionato del mondo "classico" dei dilettanti.

Squadra che resterà nella storia
4 settembre 2024 22:10 Bullet
Ormai questa è la strada e penso che in Italia a molti sia passata la voglia vedendo lo stato del movimento e le corazzate estere con cui bisogna confrontarsi. Però a molti bastano le medaglie, ben per loro.

Esisterà ancora il ciclismo in Italia tra 10 anni?
4 settembre 2024 22:24 erikchan
Me lo chiedo giorno dopo giorno. Ormai è una lunga agonia.

Domanda giusta
5 settembre 2024 03:23 lupin3
Tra 10 anni sicuramente non esisterà il ciclismo italiano come l'abbiamo vissuto fino a 15 anni fa. Sarebbe anche ora di realizzarlo e adattarsi per non proseguire questa agonia. La Zalf non ha mai voluto cambiare mentalità e forse anche per ragioni anagrafiche han deciso di mollare. Indietro non si torna, e non é detto che sia tutto negativo.

Lutto
5 settembre 2024 06:35 kristi
Ed il ciclismo giovanile italiano muore ogni giorno di più

Meglio cosi
5 settembre 2024 09:03 Carlo778
Il ciclismo è cambiato e anche i suoi personaggi la mentalità di fare ciclismo negli anni 90 e 2000 fino al 2015 fortunatamente non esiste più ci vuole gente con una mentalità più sana e genuina meno male che certi personaggi escono definitivamente dal ciclismo il ciclismo si quei anni era finto brutto noioso meno male che è finito aria nuova gente aria nuova

grazie
5 settembre 2024 10:45 cervo2
grazie a questi imprenditori che per oltre 40 anni si son dedicati al ciclismo facendo crescere generazioni di campioni del nostro movimento. Purtroppo oltre a non esserci tante idee, non ci sono più realtà di questo tipo a sostenere il movimento ciclistico e senza idee, ne soldi, non si va avanti di certo.

Grazie alla famiglia Lucchetta, siete stati e sarete ricordati come un pilastro fondamentale di tanti successi del ciclismo italiano

È vero, il ciclismo in Italia sta morendo
5 settembre 2024 10:46 Miguelon
Avete tutti ragione. Il ciclismo è uno sport che in Italia sta morendo. Chiudono un sacco di società e ragazzini ce ne sono sempre meno. Normative fiscali e burocrazia elefantiaca sovente a pagamento certo non aiutano.

Miguelon
5 settembre 2024 10:54 Finisseur
Tutto giusto, problemi in ogni ambito; anche se il più grande restano le strade ed infrastrutture. Nessun genitore o ragazzo con l’offerta di pratiche sportive ad oggi si avventurerebbe per strada col rischio di non tornare. Il 90%dei ragazzi che corrono son figli e parenti di ex ciclisti

sta morendo
5 settembre 2024 11:19 Line
non ci sono più ragazzi che si dedicano al ciclismo come una volta , perche ? adesso ci sono tantissimi altri sport da poter fare ,non solo calcio e ciclismo come 20 anni fa

Giovani
5 settembre 2024 12:46 fulvio54
Eh sì come dar torto a quel genitore che non si fida a mandare per strada il figlio viviamo in una giungla nessuno rispetta niente siamo alla follia poi noi ciclisti siamo i più esposti assurdo...

@line
5 settembre 2024 13:06 Bullet
20 anni fa c'erano gli stessi sport di adesso solo che il ciclismo contava ancora in italia ed era molto più accessibile mentre adesso che fa grandi numeri giovanili è rimasto solo il calcio, seppur con risultati ben al di sotto del passato. Anche all'estero praticano tanti sport, vedi la Slovenia che ai ragazzini li fa provare tutti, ma alla fine con una popolazione ridotta tirano comunque fuori corridori forti.

RIP ciclismo italiano
5 settembre 2024 13:19 Max57000
è ora di fermarsi, staccare la spina paziente, lasciare morire il ciclismo italiano, l'agonia dura da troppo tempo

Ciclismo giovanile
6 settembre 2024 10:39 Spia47
Ho mandato una mail

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