LA VUELTA 2024. MANOLO SAIZ: «VUELTA BELLA MA MODESTA. IO VORREI REMCO E TADEJ. IL LANDISMO? NON MI PIACE».

VUELTA | 04/09/2024 | 17:10
di Claudio Ghisalberti

SANTANDER. La sua mole è imponente, i suoi modi leggeri. Un signore. Manolo Saiz, 65 anni tra un mese, che è bene ricordare è stato assolto dalla giustizia spagnola per il suo coinvolgimento nell'Operacion Puerto, è un profondo conoscitore del ciclismo. Al raduno di partenza della tappa, tifosi gli chiedono una foto, molti - personale e corridori - lo abbracciano come un vecchio amico. Sorride, cammina a testa alta. Orgoglioso.


Manolo, cosa fai ora nella vita?
«Niente di particolare, la mia vita è tranquilla, rilassata. Ho alcune società soprattutto nel mondo della tecnologia e altre piccole cose».


Però segui il ciclismo.
«Sempre. Non solo il mondo dei professionisti ma anche quello giovanile, fino agli juniores. Mi piace vedere come si evolvono i corridori. È una passione che ho sempre avuto. Non è qualcosa che puoi dimenticare o che qualcuno ti può togliere. Il ciclismo è parte della nostra vita». 

Sei qui con un ragazzo kazako di sedici anni. Come mai?
«È un ragazzo appena arrivato con la famiglia: padre, madre un fratello e una sorella. Tutti loro parlano solo russo, ci capiamo con l’intelligenza artificiale che fa da traduttore. Gli amici che ho ancora in Kazakistan, dal tempo di quando abbiamo creato l’Astana, mi hanno chiesto di aiutarlo a diventare ciclista. La famiglia voleva che lui puntasse solo sulla bici, gli ho imposto che io li aiuto solo se il ragazzo proseguirà gli studi e s’iscriverà a una scuola d’inglese. Hanno detto di si. Se ha qualità per diventare corridore lo vedremo più avanti. Tra poco cominceremo a fare delle prove da sforzo per creare uno storico e vedere la sua progressione». 

E del ciclismo attuale cosa pensi?
«Bueno, il ciclismo sempre migliora come tutte le cose della vita. Potrà piacere di più o di meno. In questa epoca ci sono corridori straordinari. È un grande momento. In alcuni momenti della stagione ci fanno vibrare. Quello su cui non sono d’accordo è che corrano così poco e che si sfidino poco tra loro. Prendiamo Pogacar, il miglior corridore al mondo, e Vingegaard, il più forte per il Tour. Non possono sfidarsi solo tre settimane all’anno in Francia. Devono affrontarsi più volte».

Se tu avessi una squadra che corridore prenderesti per le classiche e chi per i grandi giri?
«Evenepoel. Remco eccelle in entrambe le situazioni. Il resto è discutibile perché, come ti ho detto, Pogacar è il miglior corridore al mondo. Con lui vai a vincere sicuramente molte più corse che con Vingegaard. Però se davvero punti a vincere il Tour credo che il danese sia meglio. Prenderei Evenepoel e Pogacar».

Parliamo del fuoriclasse belga. Dopo l’exploit di Parigi può tornare a essere competitivo per il Mondiale?
«E non dimenticare il podio al Tour! È un corridore che si sta dimostrando forte mentalmente. È molto, molto difficile concentrasi dopo avere ottenuto quei successi. Ieri lo abbiamo visto brillante al Tour della Gran Bretagna. Io credo che a Zurigo sarà competitivo e lo sarà anche al Lombardia. È un tipo di corridore che si mentalizza molto bene per gli appuntamenti».

E di questa Vuelta cosa mi dici?
«Che è una corsa accattivante, ma senza qualità. Molte tappe arrivano con la fuga, con due corse in una, per la tappa e per la generale. Questo dice molto, dimostra che la qualità è bassa. Poi prendiamo Roglic che probabilmente vincerà questa Vuelta. I compagni lo hanno già lasciato un paio di volte in vantaggio sui suoi rivali e lui si è fatto riprendere. Mas sul Cuitu Negru l’aveva persino superato. Chi porterà la maglia rossa a Madrid avrà vinto nonostante i gravi errori commessi». 

Quindi, nonostante tutto, non un grande Roglic.
«Credo che non sia al top della condizione. Vincerà meritatamente questa Vuelta, eguaglierà Roberto Heras con quattro successi, però direi che lo sloveno sta facendo venire molti dubbi sul suo futuro. È in fase calante. È alla fine della sua carriera».

Chi può essere il suo rivale più forte sulla strada verso Madrid? Mas?
«Senza dubbio. Mas in questi giorni ha mosso la squadra, ha provato ad attaccare. Stiamo vedendo la sua parte migliore. Però stiamo anche vedendo che un Roglic al 70 per cento della condizione batte Mas. Landa lo abbiamo visto attaccare ieri, più per volontà che per condizione fisica. Carapaz? No. Ai Laghi ha avuto l’opportunità di fare qualcosa  ma non s’è visto. Lui può sperare solo sulla tappa di sabato con un attacco da lontano. Il terreno ci sarebbe, ma non credo che le squadre siano sufficientemente forti per riuscirci. Chi attacca troverà un alleato perfetto nella Uae perché loro non hanno interesse nelle generale e hanno interesse a muovere la corsa. Poi bisogna poi considerare che, anche lui come gli altri, domenica nella crono perderà tempo da Roglic».  

Mi hai parlato di Landa: che cosa ne pensi del “landismo”? A me non piace, lo trovo persino irrispettoso nei confronti di Mikel.
«Non mi piace affatto. Ti spiego. Landa è un corridore molto buono che in alcuni momenti della sua carriera ha fatto molto bene e ora è un grande aiuto per Evenepoel come abbiamo visto al Tour. Però quello che c’è attorno al landismo non mi piace. Assurdo che anche la sua squadra se ne faccia un vanto, che cavalchi questa cosa. E mi pare che lui stia permettendo che lo trattino come un clown. Non mi piace». 

Manolo come sta di salute il ciclismo spagnolo?
«Carlos Rodriguez arriva dal tour che ha finito malato e credo non avrebbe dovuto correre questa Vuelta perché questa è la situazione peggiore che possa succedere a un corridore emergente come lui. Dobbiamo vedere che direzione prenderà Ayuso».

Chi è il più forte dei due? Chi prenderesti per la tua squadra?
«Carlos è più regolare e più umile. Ayuso ha una mentalità più da vincente, più aggressiva. Prenderei Rodriguez». 

Se tu potessi cambiare una cosa di questo ciclismo, cosa cambieresti?
«La mancanza di competitività, di sfide, tra i big. Tutti i corridori devono avere un numero minimo di corse a cui devono essere presenti. Non è possibile che un corridore arriva, vinca per esempio la Parigi-Nizza, e poi sparisca per un mese e mezzo, poi arriva alla corsa dopo, rivince e sparisce di nuovo. I corridori devono fare più giorni di corsa. Soprattutto non vedere cosa fa uno per poi fare il contrario. Credo che debbano avere voglia di sfidarsi, di lottare tra loro tutto l’anno. Devono avere più coraggio. Tutti i migliori momenti del ciclismo hanno vissuto di sfide epiche e spettacolari. Noi, con la Once, perdevamo da Indurain al Tour, ma a volte lo battevamo al Delfinato, al Midi Libre, alla Vuelta… Ora c’è un ciclismo troppo individualista, troppo egoista». 

 



 

Copyright © TBW
COMMENTI
Indurain
4 settembre 2024 19:07 Albertone
Indurain e' stato antesignani di questo ciclismo programmato. Dopo gli anni alla Reynolds a fare il delfino di Delgado, si e' specializzato nel correre in funzione di Giro e Tour. Quando ha capito che la doppia accoppiata era un dispendio enorme, viro' sul solo Tour. Classiche fatte di rado ( vinse una S.Sebastian ) e tutto programmato al millesimo millimetro su strada

Antesignano
4 settembre 2024 19:22 Albertone
Volevo scrivere antesignano

X Albertone
4 settembre 2024 19:31 JeanRobic
Fino al '94 credeva nell'accoppiata ma ha trovato un certo Berzin e un certo Pantani, poi nel '95 fu l'ultimo Tour prima del crollo nel '96 con conseguente ritiro.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Qualunque sia il periodo dell’anno,  Livigno è il palcoscenico ideale per gli amanti dello sport. Non importa quale sia la disciplina, perché la località - coronata dagli splendidi comprensori alpini del Mottolino e del Carosello 3000 - è un paradiso...


Se non vi serve una grande impronta a terra ma vi basta un copertone veloce ed in parte poliedrico per le vostre uscite gravel, il modello Detour di CST potrebbe davvero fare al caso vostro. Leggero e caratterizzato da una bassa resistenza...


La VF Group Bardiani-CSF Faizanè è lieta di annunciare il rinnovo della partnership con Bryton, leader nella produzione di ciclocomputer GPS, e con Ciclo Promo Components, distributore esclusivo in Italia del celebre marchio. La collaborazione, già consolidata nelle stagioni precedenti, prosegue per il...


Tra i corridori che nel 2025 ancora non hanno firmato un contratto c’è il nostro Elia Viviani, che dopo aver indossato nelle ultime 3 stagioni la maglia della Ineos, adesso è in attesa di trovare una nuova squadra. Ricordare tutti...


È una di quelle notizie che ti lasciano senza fiato. E che sono difficili da raccontare. Rossella non c'è più. Rossella Bardi era la moglie di Emanuele Del Barba, uomo che in questi anni ha massaggiato muscoli di campioni, gregari,...


Nel 2013 Mathieu van der Poel vinse i Campionati del Mondo su strada tra gli juniores, ma quest’anno non ci sarà nessun olandese in questa categoria a lottare per la maglia iridata. Per la Federazione ciclistica olandese, la trasferta in...


Il Gruppo Sportivo Emilia ha completato la serie dei sopralluoghi a Laigueglia in vista della 62a edizione del Trofeo Laigueglia, che si terrà il prossimo 5 marzo. L'evento, un appuntamento storico del ciclismo internazionale, aprirà come da tradizione il calendario...


Voleva questa vittoria per riscattare la delusione patita al Campionato Italiano di Ciclocross dove aveva conquistato la medaglia d'argento. E così è stato per Rebecca Gariboldi, brianzola di Lissone della formazione Ale Cycling Team, che a Monselice nel Padovano si...


Una scarica continua di adrenalina, un susseguirsi di grandi emozioni, una sfida sempre nuova e naturalmente tanta tanta passione. EPICDAYS.CC, società attiva nella creazione di esperienze ciclistiche uniche, ha annunciato il calendario ufficiale dei suoi eventi per il 2025. Con...


Importante video conferenza indetta dal Consiglio Direttivo del Comitato Regionale Toscana della Federciclismo. Si tratta di un incontro formativo riguardo alla figura ed al ruolo del “Safeguarding”, in programma giovedì 30 gennaio con inizio alle ore 21. L’incontro si...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024