Primoz ROGLIC. 10 e lode. È una sentenza. La tappa era disegnata per lui e oggi Primoz fa 13 alla Vuelta e 85 in carriera. Fa il pieno di entusiasmo e di energia, in una tappa che lo esalta e che conferma che lo sloveno è chiaramente l’uomo da battere. Corsa intelligente quella del corridore della Red Bull Bora Hansgrohe, che non si lascia prendere dalla smania di strafare, anzi, lascia che facciano: da Gall a Mas. Per il Primoz trattasi di 20a vittoria di tappa nei Grandi Giri: 13 alla Vuelta, tre al Tour, quattro al Giro. Numeri da grande corridore, numeri da chi è abituato a contare.
Lennert VAN EETVELT. 6. Il 23enne belga, fresco terzo a San Sebastian, conferma di avere un’ottima condizione, ma non felicissima è l’idea di alzare un braccio in piena volata con alle spalle uno come Roglic, che difatti lo fa secco. È un ragazzo…
Joao ALMEIDA. 8. Il portoghese patisce i cambi di ritmo e anche in questa tappa deve mettere in mostra tutto il proprio repertorio di resilienza e determinazione. È portoghese ma sembra un bergamasco: mola mia.
Enric MAS. 6. Pedala bene, pedala facile, ma poi quando c’è da osare non osa. Fa il suo, senza spettinarsi.
Felix GALL. 7. L’austriaco ci prova a far saltare il banco, però alle sue spalle c’è quel cagnaccio di Roglic, che lo tiene lì e poi se lo va a prendere.
Matthew RICCITELLO. 7. Il 22enne americano fa una corsa di avanguardia. Non spreca pedalate, sta lì e impara.
Mikel LANDA. 6,5. Soffre resiste e contrattacca. Ci prova il basco, ma Roglic non ci casca.
Antonio TIBERI. 7. Non è la sua tappa, ma sa gestire la corsa con grande lucidità e attenzione. Il ragazzo paga alla fine 18”, ma conclude con un buon 8° posto che gli vale anche la maglia bianca di miglior giovane. Per il momento, l’importante è stare lì: in quarta posizione nella generale.
Sepp KUSS. 5,5. Non è brillante come un anno fa, ma oggi non precipita più di tanto. Tappa di sacrificio, in attesa di tempi migliori.
Richard CARAPAZ. 5. Aveva dato segnali di salute, ma oggi si porta a casa più di un minuto. Troppo.
Adam YATES. 5. È chiaro che da oggi il capitano è Joao Almeida, il britannico va in affanno quasi subito.
Cian UIJTDEBROECKS. 4. Avrebbe anche la possibilità di fare la propria corsa, ma oggi si mette in proprio: in un angolo. E lì resta.
Lorenzo FORTUNATO. 5,5. Il ragazzo dell’Astana è un passista scalatore, che odia questo tipo di frazioni. Oggi è più odiatore che mai.
Filippo ZANA. 6. L’ex tricolore fa una tappa in avanscoperta, alla ricerca di gloria, ma anche di punti, per la maglia a pois del gran premio della montagna. Tre Gpm, tre secondi posti, due alle spalle di Sylvain Moniquet e una di Bruno Armirail. La maglia a pois è sulle spalle di Moniquet con 16 punti ma il vicentino è lì, a 11.
William Junior LECERF. 6,5. L’inizio di tappa è scoppiettante, fughe che nascono e fughe che muoiono. Lui, William, il 21enne ragazzo belga dopo essere rimasto a piedi (il Motorhome della T-Rex Quick-Step è andato in panne) porta via la fuga di giornata. Con lui Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale), Sylvain Moniquet (Lotto Dstny) e Mikel Bizkarra (Euskaltel-Euskadi). A loro si aggancia anche Filippo Zana (Jayco-AlUla).
Luca VERGALLITO. 6. Il 26enne milanese della Alpecin - Deceuninck, si fa apprezzare per essere tra i più attivi di giornata. Prende e va, con Lorenzo Germani (Groupama - FDJ), Simone Petilli (Intermarché - Wanty), Joshua Tarling (INEOS Grenadiers) e Mauro Schmid (Team Jayco AlUla). Ci provano, ma questa tappa non è propriamente una frazione di riposo, interessa a molti. A troppi.
Pau MIQUEL. 24. Ieri ha sfiorato il podio, questa sera si mangerà una fetta di torta. Compleanno per questo ragazzo della Equipo Kern Pharma. Auguri!