CORRIDORI YOUTUBER, GLI ESEMPI E IL PENSIERO DI STENSBY E CHRISTOPHERSEN

PROFESSIONISTI | 12/08/2024 | 08:15
di Federico Guido


Sono sempre di più al giorno d’oggi i corridori che, parallelamente all’attività su strada, si cimentano con la produzione di contenuti video. L’elenco negli ultimi anni si è allungato e, guardando il palmares degli atleti coinvolti, è diventato anche più prestigioso: da Harry Sweeny a Remco Evenepoel passando per Victor Campenaerts, sono in diversi che hanno imbracciato la videocamera per raccontare qualcosa di sé e della propria vita ciclistica in maniera più intima e personale. Fra costoro, probabilmente meno conosciuti, ci sono anche Anton Stensby e Cedrik Bakke Christophersen, norvegesi che, oltre a perseguire i propri sogni di gloria con le maglie rispettivamente di Team Coop-Repsol e Tour de Tietema, quando possono non lesinano affatto sul condividere riflessioni, momenti in sella e notazioni più tecniche sulle metodologie di allenamento. In molti casi tutto ciò avviene nel corso di sedute o uscite solitarie, altre volte in occasione di corse in cui entrambi sono impegnati con la propria squadra, altre ancora invece (come accaduto in passato) quando i due si trovano assieme. Da ex compagni di squadra ma, prima ancora, buoni amici, capita infatti che Anton e Cedrik si allenino l’uno accanto all’altro, un momento questo che entrambi usano per testarsi a vicenda, chiaramente, ma anche per confrontarsi e parlare dei temi più disparati, feedback ai loro video e sviluppo dei propri canali compresi.


A questo proposito dunque, approfittando della presenza di entrambi all’Arctic Race of Norway 2024, abbiamo chiesto loro di raccontarci come e con che intento hanno iniziato (e stanno continuando) a filmarsi e perché, a loro avviso, sempre più corridori dedichino del tempo a progetti video.

Come è nata l’idea di avviare il tuo canale YouTube?

S: «Ho aperto il mio canale YouTube nel periodo in cui ho contratto l'infezione da Epstein-Barr qualche anno fa. Non ho potuto allenarmi per un mese e non avevo nulla da fare così ho deciso di creare un canale YouTube sulla scia di quello che aveva fatto Cedrik. Visto che al tempo lui aveva già un canale piuttosto seguito, ho pensato che sarebbe stato bello provare a fare qualcosa anch'io. Ho cominciato quindi con alcuni video in norvegese e poi, quando i miei follower sono cresciuti, mi è stato chiesto di farli anche in inglese: da lì, iniziando a essere più internazionale, il pubblico si è ampliato».

C: «Tutto è iniziato quando ero in ritiro con la squadra nazionale di triathlon nel 2021 e Kristian Blummenfelt, il campione olimpico della disciplina a Tokyo, mi ha chiesto se volevo fare un takeover sul suo canale YouTube per divertimento. Mi son detto: "Perché no? Dopotutto, è una buona possibilità per farmi conoscere”. Quindi l'ho fatto e dopodiché, quando ho notato che nei commenti la gente scriveva "Dovresti aprire un tuo canale personale”, ho pensato “Perché non provarci?».

Come e con che intenzione produci i tuoi video?

S: «Cerco di creare contenuti diversi, da video informativi a quelli su gare e allenamenti. In futuro potrebbe diventare anche una possibile fonte di reddito, ma al momento registro solo per divertirmi e per creare qualcosa che possa restare a lungo. Penso sia bello condividere alcuni spunti di riflessione su come sia la vita di un ciclista».

C: «Nei miei video piace mostrare i miei allenamenti e il modo scientifico in cui li faccio (questo è il mio obiettivo principale) ma anche far vedere che mi diverto».

Come spieghi il fatto che più sempre corridori si cimentino in contenuti come i vostri?

 S: «Quando sei un ciclista, anche se spendi diverse ore ad allenarti in bicicletta, hai diverso tempo in cui riposare. Ovviamente non puoi avere troppi hobby, devi essere un po' selettivo e scegliere qualcosa che non prosciughi le tue energie. Penso che creare video e fare un po' di editing sia un'attività che ben si concilia con ciò che facciamo. Credo sia uno di quegli hobby che non ha un impatto negativo sull’attività sportiva e che, come atleta, puoi coltivare tranquillamente».

C: «Forse perché abbiamo molto tempo libero oltre agli allenamenti, ma anche perché è un buon modo per ottenere qualche sponsor in più e per farsi conoscere dalla gente. Per quanto mi riguarda, creo video perché penso sia divertente mostrare ciò che faccio».

Che feedback vi date l’un l’altro?

S: «Parliamo molto di quali contenuti dovremmo realizzare: trovo sia bello avere qualcuno vicino con cui discutere le idee per i video. Come lui mi dà degli input, io faccio lo stesso con lui perché, anche se siamo entrambi ciclisti, abbiamo prospettive diverse. Lui, ad esempio, viene dal triathlon e ha, ovviamente, una conoscenza più approfondita di ciò che concerne l’allenamento perché ha fatto parte della squadra nazionale che è molto scientifica a livello di metodologie e tutto il resto. Può accadere di realizzare contenuti simili, ma in ogni caso lo facciamo sempre con un nostro stile personale».

C: «Siamo molto amici dentro e fuori dal ciclismo. Lo scorso inverno sono stato in ritiro con Anton per tutto il tempo. Ci aiutiamo a vicenda a fare video e ci sosteniamo a vicenda».

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