Ad animare la fuga di giornata che tanto ha fatto penare la Uno-X e il gruppo nella frazione conclusiva dell’Arctic Race of Norway c’è stato anche Alessandro Perracchione. Il diciannovenne piemontese del Team Novo Nordisk, alla prima stagione da professionista, ha ben figurato verso il traguardo di Bodø alimentando, assieme ai suoi compagni, un tentativo che ha rischiato di mettere in scatto il gruppo e che lui, personalmente, non dimenticherà.
«Quella di ieri è stata una giornata più che positiva. Dopo la fine della scuola, ho cercato di lavorare bene, ho fatto un bel ritiro in altura e questa gara mi serviva come avvicinamento al Giro di Danimarca” ci racconta l’azzurro dopo il traguardo».
«Devo dire che qui, giorno dopo giorno, le sensazioni sono andate migliorando. Oggi ho provato ad andare all'attacco perché fare qualcosa restando in gruppo è difficile quindi sono partito e sono stato tutto il giorno in avanscoperta. La collaborazione davanti è stata buona, io magari, lo dico onestamente, ho tirato un po' meno degli altri e saltato qualche cambio non per risparmiarmi ma perché non ce la facevo più. Era la mia prima fuga da professionista e più di così veramente non potevo fare, ogni pedalata che ho potuto dare l'ho data, rimpianti non ne ho. Non sono neanche andato così lontano dal primo piazzamento da professionista, dato che mi hanno ripreso a 700 metri. Tutto ciò, in una gara come questa, sicuramente dà morale e motivazione per il futuro: è un buon punto di partenza su cui lavorare. Chi mi ha impressionato in questi giorni? I corridori della Uno-X direi…sempre in testa del gruppo per tutti quei km».