E’ una giornata storica per il ciclismo femminile mondiale e per il Giro d’Italia Women, quella che si è conclusa in un Abruzzo completamente in festa. A L’Aquila abbiamo assistito allo spettacolo vero, al duello fino all’ultima pedalata tra Elisa Longo Borghini e Lotte Kopecky e alla vittoria di tappa di Kimberley Le Court Pienaar, la prima atleta delle Mauritius a vincere una tappa della corsa rosa. Fino ad una settimana fa era un nome sconosciuto ai non avvezzi al ciclismo femminile, ma tappa dopo tappa la ventottenne della Ag Insurance si è presa sempre più spazio mettendo un risultato dopo l’altro fino al grande successo di oggi.
«E’ stato un Giro folle, non mi aspettavo nulla di tutto questo! » dice subito Kimberley dopo il traguardo. Sul volto dell’atleta delle Mauritius l’emozione è ben visibile e nasconderla è praticamente impossibile. I piani della Ag Insurance per il Giro erano completamente diversi, dovevano puntare tutto su Ashley Moolman Pasio , ma in seguito ad una brutta caduta alla Vuelta Catalunya la squadra belga si è trovata orfana dalla sua donna di classifica ed ha dovuto reinventarsi.
«L’assenza di Ashley ci ha segnato un po’ tutte – prosegue - la squadra del Giro era stata praticamente costruita su di lei e così abbiamo dovuto reinventarci. Il team partito una settimana fa da Brescia era ciclisticamente molto giovane, prò eravamo pronte a dare tutto e vedere cosa poteva succedere. Nelle prime tappe stavo bene, avevo anche una buona posizione nella generale, ma purtroppo nella quinta frazione ho iniziato a stare male e questo ha influito sulle giornate successive, ieri per me sul Blockhaus è stata durissima. Ho cercato di recuperare e oggi mi sono detta “è la mia ultima possibilità, devo fare all in, o tutto o niente” e così ho giocato le mie carte. In gruppo si studiavano per la generale e così’ ne ho approfittato».
E’ una storia tutta particolare quella di Kimberley Le Court Pienaar e sembra essere letteralmente uscita da un romanzo. Nata in Sudafrica da padre delle Mauritius e da madre scozzese, si è innamorata del ciclismo, ha inseguito il suo sogno con forza e tenacia. «Ho iniziato a pedalare da piccolissima inseguendo le orme di mio fratello, lui praticava ciclismo e così ho voluto farlo anche io. Nella mia famiglia il ciclismo era uno sport molto praticato, ma vengo da un paese piccolo dove effettivamente non ci sono gare e così ho dovuto andare altrove, mi sono lanciata in questo sport e presto me ne sono innamorata». Dice Kimberley spiegando come il suo primo amore sia stata la Mountain Bike, disciplina che l’ha portata in tutto il mondo raggiungendo dei grandi risultati. Poi, poco alla volta, ha iniziato a puntare gli occhi sulla strada, con l’aiuto del marito Ian, anche lui atleta, è andata alla ricerca della squadra fino all’incontro con la Ag Insurance a fine 2023. E’ lì che il sogno si è trasformato in realtà.
Sentire il racconto di Kimberley fa un certo effetto perché ci fa capire che le cose magiche esistono veramente. «Ad essere onesta non so che tipo di atleta posso diventare, sicuramente non sono una specialista che va forte in volata o in salita, a me piacciono tutti i terreni. Cerco di andare bene un po’ ovunque e spero di diventare una ciclista completa, mi sto scoprendo poco alla volta e ogni volta mi sorprendo di quello che posso fare» aggiunge l’atleta della Mauritius che nel 2024 ha fatto una vera e propria rivoluzione.
In questo suo primo anno da professionista su strada oltre a vincere il doppio titolo nazionale ha raccolto delle esperienze incredibili che la proiettano di diritto tra le atlete assolutamente da tenere d’occhio. Kimberley sogna ed è determinata, la mountain bike ormai è solo per gli allenamenti, al suo posto c’è una carriera da atleta su strada che è pronta ad essere affrontata. Tra tre settimane ci sarà la prova olimpica e lei sarà al via per rappresentare il suo piccolo stato che si affaccia al ciclismo; il percorso è duro, ma visto quello che ha dimostrato in questi giorni è un nome di cui sentiremo tanto parlare.
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