Era da mesi che Liane Lippert aveva perso il sorriso, o meglio, in questo 2024 non l’aveva mai veramente ritrovato. Una frattura da stress all’anca rimediata a fine 2023 aveva costretto la fuoriclasse tedesca ad una preparazione frammentata e a perdere praticamente tre mesi di gara. Era ritornata alle competizioni solo alla Vuelta Espana a fine aprile senza mai raggiungere nessun risultato; il primo segnale di ripresa era arrivato ai campionati nazionali dove, però, un’ultima curva sbagliata l’aveva messa fuorigioco e le ha regalato l’ennesima sconfitta.
Oggi però Liane Lippert si è presa la sua rivincita, sul traguardo di Chieti ha festeggiato (finalmente) la sua prima vittoria stagionale battendo la sfortuna e domando la tappa dei muri, una delle più attese ed insidiose della corsa rosa.
«Quasi non credo a quello che è successo, è una vittoria per me importantissima – ha detto una Liane Lippert visibilmente emozionata - diversi mesi fa ho avuto un bruttissimo infortunio da cui mi sono ripresa con fatica, sono stati settimane, anzi mesi durissimi, ma finalmente sono tornata. Il team aveva bisogno di una vittoria, ma soprattutto io avevo bisogno di vincere per credere nei miei mezzi e capire che potevo ritornare competitiva. Sono state molte le occasioni in cui avrei voluto mollare, ma accanto a me ho sempre avuto delle persone che ci hanno sempre creduto, mi hanno supportato e finalmente a loro posso dedicare questa vittoria».
Sulla carta era la tappa perfetta per la tedesca che è sempre stata molto attiva nelle frazioni precedenti, oggi ha fatto letteralmente le prove generali lottando prima che con le avversarie contro se stessa. «Sapevo che questa tappa andava bene per me, a Urbino avevo sbagliato un po’ tutto e questa era veramente l’unica occasione che mi rimaneva per lasciare il segno. Il piano era di attaccare, ma è stato molto difficile, faceva caldo e in gruppo c’era tensione. Sono stata fortunata ad avere preso la fuga buona, ci siamo sempre dati cambi regolari e poi Erica Magnaldi, essendo la miglior posizionata nella generale, si è presa la responsabilità di dettare il ritmo. Ruth Edwards ed io ci siamo studiate a lungo nel chilometro finale, sapevo che era molto veloce e così ho preferito anticiparla imboccando per prima l’ultima curva. Non volevo fare lo stesso errore dei campionati nazionali» prosegue Liane, con la voce non più rotta dall’emozione, ma quella di chi ha capito di essere tornata. Per lei al Giro non ci sarà molto spazio, domani e domenica all’Aquila dovrà solo difendersi, ma ad attenderla c’è qualcosa di molto più grande. Il 4 agosto si correrà la prova Olimpica in linea e ora come ora si candida come una delle atlete da non sottovalutare.
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