Mark CAVENDISH. 35 con bacio accademico. Razzo, missile e palla di cannone. Fulmine, tuono e saetta: lampo. Spettacolare Cannonball, che a 39 anni insegue Eddy Merckx e lo supera, anche se le vittorie si contano e si pesano e quelle del Cannibale hanno chiaramente una consistenza diversa. Con determinazione e voglia, ferocia da principiante, ma non da dilettante, Mark vince mettendo in strada una volata regale, che lo incorona re. Volate che segnano la storia, la riscrivono ad imperitura memoria. Supera il Cannibale nella contabilità elementare delle tappe vinte al Tour: 35 alla Grande Boucle, 55 nei Grandi Giri, 165 in carriera. Numeri importanti, per uno che non si è mai dato arie, tutt’al più l’ha spostata. È una vittoria che ha anche la firma e il merito di Alekxander Vinokurov, che questo progetto l’ha voluto più dello stesso Mark. Ci credeva e l’ha supportato in tutto e per tutto. Il merito è anche suo, soprattutto suo.
Jasper PHILIPSEN. 5. Perde Van der Poel, oggi ostacolato, rallentato, ma anche poco mentalizzato a pilotare il 26enne velocista belga che stavolta perde senza se e senza ma la volata. Sconfitta netta e senza appello. Anche se all’appello lo richiameranno, magari già domani. Anche qui al Tour, nel giorno che avrebbe ricordato il genetliaco di Ennio Doris, c’è anche domani.
Alexander KRISTOFF. 6,5. Cade e picchia violentemente anche il gomito, ma non perde il gruppo e nemmeno si perde d’animo. Fa una volata di assoluto livello e ottiene un terzo posto che, per come lo costruisce, vale molto di più di quello che può sembrare.
Arnaud DE LIE. 5. Il 22enne belga prende una sonora lezione dal nonno del gruppo, dal vecchietto delle volate. Perde nettamente, ma da oggi in poi può solo migliorare.
Fabio JAKOBSEN. 5,5. Il nostro Fabio non è ancora nella condizione ideale per sprintare, ma è lì, nelle zone alte del gruppo, anche in una volata scorbutica e nervosa come quella di oggi.
Clement RUSSO. 7. Il 29enne della Groupama-FDJ parte e va con il compagno d’avventura Matteo VERCHER (TotalEnergies). Una giornata segnata dal vento contrario e da tanta fatica. Loro ci provano, ma anche la fuga è segnata.
Alex ZINGLE. 10. Numero da funambolo, da vero artista del pedale, capace di andare forte, veloce, ma anche di evitare buche e cadute. Oggi vince per un salto in alto e in lungo, evitando in piena volata Mads Pedersen, finito per le terre. Lui ha prontezza di riflessi e colpo d’occhio sufficienti per saltare di netto il danese ed evitare di cadere. Premio circo.
Tadej POGACAR. 10. Numero da funambolo due, da vero artista del pedale. Dopo lo show lungo la discesa del Galibier, oggi evita in modalità Tomba Albertville un paletto in mezzo alla strada. Lo sfiora con le spalle, giocando con bacino e gambe. Dietro di lui in cinque ci finiscono addosso. Premio circo.