Cosa ci fa il bus della Nazionale Italiana al raduno di partenza della terza tappa del Tour de France di Piacenza? E quello di Vittoria? Sul primo sono ospitati i corridori della Intermarché Wanty, sul secondo quelli della DSM Firmenich PostNL. I loro sono ai box per colpa di problemi meccanici occorsi ieri, ma da domani torneranno in strada direzione Francia grazie al provvidenziale intervento della Tresca Transformer Srl e di altri amici e sponsor del ciclismo che si sono adoperati per venire in soccorso ai team che hanno subito guasti ai loro mezzi.
«Ieri nella mia Bologna mi sono goduta l'arrivo della Grande Boucle ma ho dovuto anche lavorare parecchio e ho avuto la conferma, una volta in più, che il mondo del ciclismo è una fantastica famiglia. In gruppo c'è tanta solidarietà e anche tra rivali ci si dà sempre una mano: i corridori del team belga hanno ricevuto uno strappo da altre squadre e poi Roberto Amadio, coordinatore delle squadre azzurre, mi ha permesso di fornirglielo per un giorno. Stasera però il pullman azzurro torna a casa, vale a dire nel nostro stabilimento di Zola Pedrosa» racconta la "boss dei bus" Leonilde Tresca che dal 2001 con il padre Antonio e il fratello Enrico guida una realtà imprenditoriale di supporto alle squadre per la fornitura e allestimento delle case mobili dei ciclisti ritenuta fondamentale dagli addetti ai lavori.
Il Tour de France è una macchina enorme che macina chilometri e chilometri. Ogni giorno in carovana c'è chi ha bisogno di una mano, oggi è toccato al camion della UAE Emirates della maglia gialla Tadej Pogacar che dopo un breve pist stop sta viaggiando verso Torino dove assisteremo al primo sprint dell'edizione 2024.
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