La prima reazione è di incredulità, la seconda di stupore, la terza di smarrimento assoluto. Ma sarà vero? E mai possibile che un consigliere comunale possa esprimersi in questo modo e con questi toni? A leggere Il Giorno è tutto vero. Il consigliere di Fratelli d’Italia Paolo Roccatagliata, riferendosi agli odiati ciclisti, dice espressamente: «Per voi che finite sotto i camion e mi dispiace, ma neanche tanto».
Basterebbe fermarsi qui, sarebbe più che sufficiente. Invece va avanti, e il suo pensiero debole diventa debolissimo e privo di pensiero. «Come sapete - aggiunge nel suo intervento - odio le biciclette».
Fine del primo tempo, come spiega il quotidiano milanese, ma il giorno dopo il politico non arretra di un millimetro, non contropedala, non sceglie nemmeno di fare un po’ di surplace, lui affonda il colpo, manco fosse un prodigio del pedale. «Ero molto incazzato. E quando uno è incazzato dice cose che non dovrebbe dire. Detto questo, i ciclisti se la cercano. Se prendi la bicicletta in una città come Milano dove la gente si muove in macchina per lavoro, sai quello che rischi. Se poi la fai ‘sporca’, magari passando con il rosso o andando contromano, ancora di più. Io li vedo come si comportano: vedo che non rispettano le regole».
Insomma, il suo pensiero illuminato è chiaro: non rispetti le regole? è giusto che ti abbattano. Che i ciclisti urbani e non abbiano le loro colpe non ci sono dubbi, ma il senso delle parole di questo politico di razza ci lascia sgomenti.
«Ma si sa che loro strumentalizzano tutto - replica il giorno dopo l’esponente di FdI -. Come si sa anche sette, se non otto, ciclisti su dieci votano per la sinistra e quindi è normale che loro si schierino sempre per le biciclette. Comunque va bene così, non hanno capito che la gente è stufa di queste cazzo di ciclabili. E infatti le elezioni si è visto come sono andate. Continuino pure, noi continueremo a prendere il trenta per cento».
Quindi apprendiamo anche che i ciclisti hanno una ben definita connotazione politica, quindi essendo di sinistra vanno doppiamente abbattuti: loro mangiano i bambini, noi li tiriamo sotto. Tutti ragionamenti da sopraffino politico, da statista in erba: che l’erba centri qualcosa?