Ed eccoci all'ultima frazione di salita di questo Giro d'Italia numero 107: in programma c'è la tappa numero 20, la Alpago-Bassano del Grappa di 184 chilometri con ben 4.200 metri di dislivello.
per seguire il racconto in diretta dell'intera tappa a partire dalle 11.40 CLICCA QUI
Si parte dal Lago di Santa Croce che in discesa porta a Vittorio Veneto e al passaggio sul Muro di Ca’ del Poggio che immette nell’area del Prosecco. Dopo l’attraversamento del Piave si giunge alle pendici del Monte Grappa dove da Semonzo si affronta due volte la salita che porta al Sacrario.
A metà discesa (in direzione Romano d’Ezzelino) in occasione di entrambi i passaggi a Ponte San Lorenzo si scala il breve, ma ripido (oltre 10%) strappo del Pianaro. Dopo la seconda discesa la corsa prosegue fino all’arrivo.
La salita del Monte Grappa si snoda con numerose curve e tornanti su strada di montagna mediamente stretta per oltre 18 km all’8% medio con punte elevate fino al 14%.
Ultimi 3 km cittadini con rettilinei e alcune curve di connessione. Lieve discesa fino alla svolta ai 500 m che porta poi nel rettilineo finale di 350 metri e al trionfo per il vincitore.
L'ITALIA DEL GIRO
Per l’ultima volta il Giro affronta le salite in quella che potrebbe rivelarsi la tappa decisiva per molti corridori alla ricerca di un risultato che fino ad ora non è arrivato. Sarà battaglia, dunque.
Niente a che vedere con l’atmosfera i pace e di relax che si respira sull’Altopiano dell’Alpago, dove partirà la tappa. Questa è la porta d’ingresso delle Dolomiti Bellunesi, un territorio punteggiato da piccoli paese ricchi di storia, reso ancor più speciale dal grande lago di Santa Croce, attrezzato regno degli sport nautici, e dalla Foresta del Cansiglio. L’antica Foresta dei Dogi rappresenta una delle risorse ambientali più importanti del Veneto e in passato fu risorsa fondamentale per la Repubblica di Venezia per la produzione di remi. Oggi è un angolo di paradiso dove perdersi fra i diversi sentieri naturalistici praticando mtb o trekking.
Poco dopo l’avvio, il gruppo passerà da Vittorio Veneto, entrato nella memoria collettiva degli italiani in quanto al centro di uno dei momenti più drammatici della Grande Guerra (a proposito, il Museo della Battaglia è uno dei più interessanti tra quelli dedicati a quel conflitto), ma che merita la visita anche per la bellezza di Piazza Flaminio, della quattrocentesca Loggia di Serravalle e della Cattedrale di Santa Maria Assunta, fondata nel Duecento ma dall’aspetto in stile neoclassico dovuto alla ricostruzione avvenuta nel Settecento.
Il viaggio continua sfiorando gli estesi i vigneti del Prosecco DOCG per poi approdare a Possagno, la città natale di Antonio Canova, il massimo esponente del Neoclassicismo: ci si immerge dunque nella grande bellezza visitando la solenne Gipsoteca - che raccoglie i modelli originali delle sue sculture, i bozzetti in terracotta, i disegni, i dipinti – la sua casa natale e il Tempio Canoviano il più fulgido esempio dell’estro architettonico del Maestro.
La doppia ascesa sul Monte Grappa obbliga a immergersi in un’altra drammatica pagina della Prima Guerra mondiale. La sosta al Sacrario militare costruito sulla vetta della montagna e dove riposano 23mila caduti di entrambi gli schieramenti impone riflessioni accorate e quanto mai attuali.
Ben diversa è l’atmosfera a Bassano del Grappa, sede di arrivo della tappa. Circondata da colline, è una graziosa cittadina medievale situata in territorio vicentino. Passeggiare nel centro storico significa tuffarsi nell’arte: le vie del centro sono adornate dalle opere di autori come Palladio, Canova, Jacopo Da Ponte, Marinali e Dall’Acqua. Il monumento simbolo della città è però il Ponte Vecchio (o degli Alpini) – costruito sul progetto del Palladio che un recente restauro ha restituito all’originario splendore. Nel corso di ogni passeggiata nel centro della cittadina si deve passare da qui, per attraversare il Piave camminando su un monumento che ormai fa affettuosamente parte della memoria di tutti gli italiani. La visite a Palazzo Sturm, sede del Museo della Ceramica e del Museo della Stampa Remondini, e al poderoso Castello degli Ezzelini raccontano poi della storia e dell’operosità dei bassanesi.