Ancora montagna nel menù odierno del Giro d'Italia, con la speranza di non dover rivivere quello a cui abbiamo assistito ieri a Livigno. La diciassettesima tappa del Giro numero 107 è la Selva di val Gardena - Passo del Brocon di 159 km con 4.100 metri di dislivello.
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È una tappa di montagna breve e intensa che promette spettacolo: dopo il passaggio sul Passo Sella e la discesa lungo le valli di Fassa e di Fiemme fino a Predazzo si concatenano salite e discese impegnative senza soluzione di continuità. Si scala il Passo Rolle seguito dal Passo Gobbera e dopo Canal San Bovo la prima scalata al Passo Brocon dal versante Nord. Passaggio accanto alla zona di arrivo e discesa ampia e veloce fino a Castello Tesino e Pieve Tesino dove inizia la ripida salita finale.
La parte ripida dell’ultimo GPM termina a 2 km con pendenze superiori al 10%. Seguono tratti quasi piani e tratti in salita: ultimi 500 m in leggera ascesa.
L'ITALIA DEL GIRO
Sono ancora le pareti delle Dolomiti a osservare dall’alto i corridori schiarati sulla linea di partenza. Selva di Val Gardena, una delle grandi capitali turistiche dell’Alto Adige, ha tutto quello che serve e che piace: panorami grandiosi, estese foreste di conifere, una ben ramificata rete di sentieri e itinerari per escursionisti e biker. Il Giro d’Italia è di casa da queste parti, ma anche i cicloamatori sanno che qui sono letteralmente obbligati a passare, magari per affrontare il classicissimo giro del Sella Ronda. Ed è proprio il Passo Sella la prima salita che si affronta oggi, prima di entrare in Trentino e planare in Val di Fassa.
Lo sguardo viene ancora una volta attratto dalle vette che sovrastano la strada, ma vale la pena ripercorrere la storia di queste genti visitando il Museo Ladin de Fascia di Pozza di Fassa che percorre l’intera parabola storica della valle: dalla preistoria alle attività produttive, dalle leggende alle tradizioni popolari, dalla Grande Guerra all’avvento dell’alpinismo e del turismo, con anche 17 postazioni interattive che presentano, a scelta, oltre 70 filmati. Si soddisfa la gola sostando al Caseificio sociale collocato a Pera di Fassa nel cui edificio si trova anche il piccolo museo L Malghier, dedicato alla caseificazione tradizionale. Prima di entrare a Predazzo si osservano i trampolini per il salto con gli sci sui quali si assegneranno le medaglie delle Olimpiadi del 2026. E’, anche, all’insegna dello sport la visita al Museo Storico della Scuola Alpina di Predazzo, dove sono esposti numerosi emozionanti ricordi degli atleti che con la divisa delle Fiamme Gialle hanno vinto innumerevoli medaglie olimpiche e mondiali soprattutto nell’ambito degli sport invernali.
Poco oltre Bellamonte, si entra nel territorio del Parco Naturale di Paneveggio Pale di San Martino, caratterizzato dalla celebre foresta dei violini, con migliaia di abeti rossi che per la loro qualità sono da secoli utilizzati per la costruzione di strumenti musicali di pregio. Sosta obbligata a Passo Rolle, ai piedi delle superbe Pale di San Martino, breve volata nel primiero e, scavalcato il Passo Gobbera si entra nella fase calda della giornata. I corridori scaleranno due volte il Passo del Brocon e non potranno concedersi distrazioni.
Peccato, perché il tratto della Valsugana che si distende intorno al percorso di gara è ricco di spunti interessanti. L’attrazione più recente è il Grifone del Tesino la nuova opera di Land Art realizzata dall’artista Marco Martalar con radici e legname della tempesta Vaia, collocato sopra il borgo di Celado, noto anche per l’Osservatorio astronomico.
A Pieve Tesino meritano la vista due musei: quello dedicato ad Alcide De Gasperi, uno dei protagonisti della politica italiana subito dopo la Seconda Guerra mondiale, e il Museo Per Via, che racconta l’epopea dei venditori ambulanti di stampe che tra il XVIII e il XIX secolo riscrissero la storia della valle del Tesino, rendendola famosa in Europa e nel mondo.