GATTI & MISFATTI. IL VERO DUELLO È RAI-GAZZETTA

GIRO D'ITALIA | 17/05/2024 | 18:31
di Cristiano Gatti

Niente da segnalare sul fronte maglia rosa, se non che Teddy confessa candidamente quanto tutti – a parte i duri di cervice – avevano capito: corro poche crono, sfrutterò quella di domani per allenarmi nell'esercizio, in vista di quest'estate. Torno a dire: sta già correndo il Tour, lasciando le fette della torta agli altri, come peraltro gli hanno chiesto da tutte le parti, così dal Giro spumeggiante delle prime tappe siamo passati al Giro normalizzato di queste tappe.


In attesa di ridare una fiammata al pentolone nella sfida di Desenzano, tutto sommato si registra vera battaglia fuori corsa, ai margini e nel contorno. Nel suo genere, è uno scontro tra big: Rai contro Gazzetta dello sport, Gazzetta dello sport contro Rai.


Che il clima dentro al matrimonio (forzato) non fosse più quello di una volta, ai tempi del pucci pucci e delle sviolinate, era percepibile già da tempo. Diciamo che le ruggini cominciano quando la Rai perde la produzione diretta delle trasmissioni, relegandosi al ruolo di semplice acquirente del prodotto, per poi ritrasmetterlo (adesso il prodotto è confezionato da EMG, EuroMedia Group, e già che ci siamo imploriamo la regia di posare il fiasco, prima o poi).

Questo il clima generale, diciamo di reciproca sopportazione, però con nervosismo sottopelle e sottotraccia. Poi si sa, basta un niente e parte la scintilla. Non proprio ai livelli di Allegri, comunque ragguardevoli. Basta ad esempio che improvvisamente il “Processo” ritrovi un minimo di smalto e di mordente, l'altro giorno, a Fano, e la dichiarazione di guerra viene consegnata. E' Alessandro Fabretti ad aprire la danza, con un tema per niente secondario, anzi dominante negli ultimi anni: mostra la prima pagina dell'Equipe, quotidiano sportivo francese, che dedica la prima pagina intera alla vittoria di Paret-Peintre, poi fa vedere subito le prime pagine dei nostri tre quotidiani sportivi, in cui la vittoria di Milan del giorno prima compare solo in un francobollo di fondo pagina sulla Gazzetta, causa vittoria in Coppa della Juve. Ovviamente, bisogna subito rilevare che il confronto non è pertinente al 100 per 100: i francesi non avevano la Coppa di Francia, potevano tranquillamente dedicarsi al Giro. Eppure. Eppure è innegabile che da tempo i tifosi e i lettori di ciclismo reclamino più attenzione, più spazio, e soprattutto dalla “Gazzetta”, che è pur sempre un giornale organizzatore di ciclismo, a partire dal Giro.

Segue dibattito. Purtroppo, viene coinvolto Roberto Reverberi, cioè il diesse di una delle (piccole) squadre invitate dalla “Gazzetta”, cioè l'ultimo che possa permettersi critiche, essendo ospite. In ogni caso, la mina è lanciata. La Gazzetta è sotto tiro. Di sicuro non ne esce bene.

E difatti in casa rosa non la prendono bene. Proprio per niente. Puntuale, il giorno dopo compare improvvisamente un breve resoconto sugli andamenti degli ascolti Rai, tu pensa le coincidenze, in cui sostanzialmente si dice che vanno bene, eccezion fatta per il “Processo”, definito nel titolo un flop. Sotto, si legge: “Netto calo invece per il Processo condotto da Alessandro Fabretti. A partire dalla quinta tappa c'è stato un crollo degli ascolti del 22,8 per cento rispetto al 2023...”.

Prontamente, dalla Rai viene fatta circolare una tabella degli ascolti, in cui si rileva che il calo del “Processo” non c'è, meglio, c'è stato solo alla quinta tappa, ma che come media è buona, anzi proprio la puntata della polemica sui giornali raggiunge il picco del 9 per cento di share.
Giù la testa, volano torte in faccia. E' molto più aspra la battaglia tra i media dominanti che tra i leader della corsa. Che il “Processo” abbia bisogno di un'altra squadra accanto a Fabretti è un fatto. Che i giornali sportivi non siano più così entusiasti di dedicare pagine al ciclismo è un altro fatto.

La mia idea è questa: tocca al ciclismo trovare il modo per obbligare i giornali a considerarlo di più. Il tennis, che aveva problemi molto più seri, li ha risolti con Sinner. Qui ci sarebbe Teddy, il nostro Sinner, ma a quanto pare non serve. Ha un difetto imperdonabile: non è italiano.

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COMMENTI
Al mondo tv
17 maggio 2024 18:46 ghisallo34
Interesse poco il monotema di Teddy. Perche' ci sono altri sport e altre cose da vedere. Fortunatamente

Luci e ombre
17 maggio 2024 19:01 maurop
Luci: le immagini, bellissime, che si vuole di più. Commento Rai: ottimo, Cassani è incisivo e di ciclismo sa tutto, Pancani lo spalleggia bene con sobrietà e giusto entusiasmo, bravo e garbato anche Genovesi nel colore. Ombre: anzi, notte fonda, il Processo con quel parterre, si salva solo il bravo Beppe Conti. Dovrebbero chiamare giornalisti extra RAI per vivacizzare la cosa ma evidentemente qualcuno non vuole.

Precisazioni
17 maggio 2024 19:05 Bullet
La produzione delle immagini della Rai, che per due gocce spariva il segnale, ce la ricordiamo tutti ed è quella vista quest'anno al Laigueglia tanto per dire. È proprio sulla spinta anche degli sponsor della corsa che c'è stato un cambio di produzione tv se no non li vedeva nessuno in tv e avremmo perso anche quelli. Reverberi, che come dice lei non può trattare certi argomenti, ieri ha invece detto una cosa sacrosanta cioè che ci manca un Pantani, fine del discorso. Anche se poi mi torna in mente di come stampa e media lo trattarono e allora meglio fare articoli a profusione sugli stranieri che non si preoccupano di dire che si stanno allenando per il Tour.

Gazzetta Is A Media Company
17 maggio 2024 21:10 Ellodiok
Gazzetta dedica malvolentieri al Giro una lenzuolata di pagine, contando i pubbliredazionali, solo perché Rcs ne è l'organizzatore. Basti pensare che le Monumento e il Tour ricevono mediamente meno spazio dei play off di Serie C e del derby di Madrid.
Perché?
Perché il ciclismo ha le sue colpe (doping come spada di Damocle), perché al netto degli arabi è uno sport povero e perché non si intravvedono talenti italici (complimenti alla FCI).
Cambierà qualcosa? Chissà.
Mi iscrivo alla mozione Tuttobici quotidiano ufficiale di ciclismo (e di sport insieme all'Ultimo Uomo, Rivista Undici, Eurosport e Il Napolista). Un saluto

Eurosport
18 maggio 2024 05:49 kristi
Io ora me lo vedo su EU in lingua inglese , abbonamento comprato da un ingegnere inglese mio collega . E tutti sti italici problemi spariscono .
P.s. oltre alle citate litigarelle rai gds , mettiamo l incompetenza palese del pelato in moto , credo inventi pure le interviste in corsa , dopo che ha sfasciato un ammiraglia soudal , ci sta che nessuno
Li faccia più accostare , e poi , beh , trovo il processo ormai insulso , già dai tempi della de Martino. Con fabbretti ora paiono bimbumbam ( storica trasmissione per bimbi di mediaset)

Bullet
18 maggio 2024 08:37 Buzz66
Di solito condivido quasi tutto quello che scrivi, sempre moderato e rispettoso del pensiero altrui, ma stavolta sono un pochino in disaccordo sul discorso di Reverberi; ci manca un Pantani. Premesso che lo adoravo e che manca tantissimo, ricordo solo che abbiamo avuto un certo Nibali, nel frattempo. Sicuramente non un personaggio mediatico come il Panta, ma…per avere una prima pagina sui tre quotidiani sportivi…dovette vincere il TOUR!!! Non una tappa qualsiasi…

Cairo
18 maggio 2024 09:04 Aleimpe
Urbano, facci qualcosa, vendi la Rcs Sport a FLCS!!!

Ovviamente!
18 maggio 2024 09:16 LarryT
Che il “Processo” abbia bisogno di un'altra squadra accanto a Fabretti è un fatto. W Il Giro!

@buzz66
18 maggio 2024 12:27 Bullet
Non volevo mancare di rispetto a qualche altro grande corridore ma condivido quello che ha detto Reverberi perché poi ha anche aggiunto che il grande pubblico italiano vuole vedere quello che stacca tutti in salita, ed è oggettivamente così e finché non si trova qualche italiano che faccia certe cose difficilmente ci sarà il ritorno di un grande seguito. Su Nibali hai ragione dovevano dargli più spazio però è un tipo di corridore, e non perché non facesse attacchi anche oltre l'atteso, e per come si esprime che è entrato poco nel cuore della gente che è poi quello che la gente non del settore ricorda e porta seguito soprattutto in uno sport come il ciclismo dove si guarda molto il gesto, l'uomo e meno il contorno come in altri sport dove basta un po' di gran cassa e la gente arriva. Questo è quello che volevo dire.

Raitv e Gazzetta
18 maggio 2024 12:29 marco1970
A ghisallo 34 rispondo che si guardi gli altri sport e non scriva sul ciclismo.A Ellodiok dico che il doping è presente in tutti gli sport basta cercarlo. A chi dice che Pogacar si sta allenando per Il Tour dico che è una enorme fregnaccia.Pogacar vuole Giro e Tour impresa riuscita soltanto a 7 corridori in tutta la storia del ciclismo.E' ovvio che per raggiungere tale obiettivo non faccia l'impresa in tutte le tappe del Giro. Premesso ciò dico che gli ascolti televisivi sono eccellenti e che il ciclismo in tv alla gente piace nonostante che Gazzetta e Rai adesso si facciano qualche dispetto.All'inizio del Giro la Gazzetta aveva dedicato alla corsa molte pagine,via ridotte alle quattro di oggi e con titoli sempre più marginali.La mia tesi è che all'inizio Giro il direttore della Gazzetta era in ferie e quando è tornato ha rimesso le cose a posto secondo il suo punto di vista.Per quanto riguarda la Rai ,avete notato che il TGUno ha una inviata al seguito ,Valentina Bisti che invece di intervistare i vincitori o i protagonisti della corsa ,va in cerca delle maestranze,di chi monta il palco,di chi prepara le colazioni ecc.E' come se quando vince Sofia Goggia invece di intervistare lei ,cerchino chi ha montyano le porte o chi ha sparato la neve artificiale.A casa mia questo atgteggiamento assomiglia ad un boicottaggio.

@marco1970
18 maggio 2024 15:20 Bullet
Visto il livello degli avversari piace dire che bluffa parlando così o che ha capito che deve lasciare qualcosa anche agli altri ma all'atto pratico questo Giro è stato disegnato apposta per fargli guadagnare distacco subito e poi gestire per arrivare pronto al Tour così da averlo al via e lo dissi già mesi orsono...e la sua strategia era quella fin dall'inizio...le storielle e interpretazioni su quello che fa e dice le raccontano certi giornalisti che non vogliono far perdere interesse a questo Giro ormai in ghiacciaia.

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