«Se io fossi un direttore sportivo o il team manager di Soudal e Alpecin stasera sarei incazzato come una bestia perché i loro corridori hanno fatto cose che non stanno né in cielo, né in terra». Oplà, Re Leone non si fa attendere e piazza subito una bella zampatona.
Cipo riavvolgiamo un attimo il nastro e andiamo al ventaglio che aveva spezzato il gruppo.
«Ma quale ventaglio… Mi verrebbe da dire che non ci sono più i ventagli di una volta. Ora siamo al paradosso. Le squadre di matrice belga e olandese erano maestre di questa situazione tattica. Quando ne aprivano uno se ti staccavi li rivedevi all’arrivo. Oggi il ventaglio invece lo ha aperto l’Ineos, davanti c’erano Merlier e Groves con alcuni compagni di squadra e il più forte velocista di questo Giro, Milan, dietro. Era l’occasione per farlo fuori e in quelle condizioni davanti si tira a manetta fino al traguardo. Invece non si capisce perché davanti non sia stato trovato l’accordo e dietro siano rientrati. Ma che accordo doveva esserci poi? Hai dietro Milan che è lo strafavorito e devi trovare accordi? Se poi devo dirla tutta dico anche che la maglia ciclamino è andata a tirare, cosa che avrebbe dovuto lasciar fare ai suoi compagni».
Un gran bel “rebelot”, dicono a Milano, che almeno mi ha aiutato a non farmi travolgere dal sonno.
«Si, ma è mica finita. Perché quando il gruppo si ricompatta chi deve tirare secondo te?”
Per logica la Lidl Trek.
«Bravo, invece vanno davanti Alpecin e Soudal che evidentemente sono convinte di fare la volata. Invece nel finale gli Alpecin scompaiono e la Soudal si ritrova con davanti solo Alaphilippe. È chiaro che in questa situazione Milan poi vince facile. Ti ricordi che fatica si faceva quando si mettevano le cento lire nel juke box? Stessa cosa».
E Gaviria? Ma dove voleva andare con quello scatto?
«Io penso che abbia voluto buttare fumo negli occhi dei suoi sponsor, che cerchi una squadra per l’anno prossimo. Crediamo davvero che su un traguardo del genere un corridore esperto come lui possa pensare di vincere partendo in quel modo ai 400 metri?».
Morale della favola…
«Onore a Milan che è nettamente il più forte in volata. Per il resto a me sembra che, per questo genere di tappe, ci siano corridori che siano al Giro solo per fare presenza, vogliono fare vedere di esserci. Poi come va a finire la corsa non importa».