GATTI & MISFATTI. IL REGALO DI VINGE A POGACAR

GIRO D'ITALIA | 07/05/2024 | 18:27
di Cristiano Gatti

Ho sentito gente, alla partenza, dire cose così: “Magari, oggi, sul Capo Mele, gli si chiude di nuovo la vena e...”.


Lo chiamerei effetto Pogacar. Il Giro ha speso bene i suoi soldi per ingaggiarlo. Un investimento perfetto, che come tutti gli investimenti intelligenti funge da formidabile moltiplicatore (vedere eventualmente Keynes).


Oltre ai risvolti palancai, questo effetto Pogacar ha ribaltato nel giro di pochissimi giorni il clima generale qui al Giro e anche là fuori, oltre il Giro, tutto attorno al Giro. Basta porgere l'orecchio e allungare l'occhio: a parte lo spettacolo spadellato nelle prime tre tappe, anche soltanto questa nuova bega mondiale (“Pogacar campione da tenere così e guai a chi vuole cambiarlo”, “Pogacar da gestire, Pogacar che deve imparare a darsi un controllo, Pogacar che se fa l'ingordo si sbatte via, Pogacar che manca di rispetto agli altri”), anche questo forsennato bipartitismo dicevo è comunque grasso che cola per il Giro e per il ciclismo in generale, perchè comunque li pone al centro dell'attenzione e delle discussioni, proprio l'esatta manna di cui necessitiamo in questo periodo dalla tinta grigiore.

Che vinca o che perda, Pogacar fa il Sinner per il ciclismo. E questo è quello che conta. Simpatico o antipatico, resta il risultato. Quanto alla sua folle bulimia, che il Cielo la mantenga intatta: per lo spettacolo, ma anche per il gusto impareggiabile della polemica e delle risse al Bar Sport.

Nessun attacco però sul Capo Mele, perchè il ragazzo sarà anche folle, ma non è un juke-box e tanto meno è fuori di Capo. Piuttosto, il segreto e inespresso appuntamento col prossimo show è chiaramente per venerdì, 41 chilometri umbri a cronometro, e mi pare sia detto tutto...

Diciamo se mai che in questi giorni di letizia a Pogacar arriva persino un regalo sontuoso, sotto forma di annuncio social. Parla l'altro, l'antagonista, il rivale, quello che manca qui in Italia e che s'è temuto persino di vedere mancare molto a lungo, parla Vingegaard: “Sono tornato sulla bici per la prima volta. E' bello essere finalmente in grado di tornare in sella come sempre. Tornare in strada è fantastico. Mi sento bene, miglioro giorno dopo giorno. La mia guarigione non è ancora completa, ma mi sento meglio. Naturalmente spero di essere al via al Tour de France. Non so come proseguirà la mia guarigione, ma farò il possibile per esserci”. Dopo la terribile caduta al Giro dei Paesi Baschi, dopo fratture e pneumotorace, riemerge l'ottimismo di vederlo in Francia.

Perchè è un regalo personale mandato a Pogacar? Perchè senza Vinge nemmeno Pogacar è Pogacar, come già abbiamo visto in questi primi giorni di Giro, con il disco messo su a ripetizione, “facile vincere così, senza Vingegaard”. Di più, in tanti si portano pure avanti, “ti credo che farà la doppietta Giro-Tour, Vingegaard è fuori uso”.

Meglio, molto meglio che Vingegaard ci sia. Per la sua salute, ovvio, prima di tutto, ma anche e persino per lo stesso Pogacar: di vittorie con il se e con l'asterisco non sappiamo cosa farcene, neanche fosse una colpa sua se l'altro è caduto. Tifo sfrenato, sincero, appassionato per Vinge, perchè torni e torni al Tour. Così da restituire anche a Pogacar quello che gli spetta, la dignità assoluta del duello supremo, proprio quello che gli rinfacciano dalla prima tappa del Giro, come se questo fenomenale ragazzo non stesse facendo di tutto per compensare il vuoto, spendendosi al massimo, spendendosi tutto. Senza che neanche ce ne sia la necessità. Corre al 100 per cento quando gli basterebbe il 50. Usa due gambe quando gliene basterebbe una. E gliene fanno pure una colpa. Ingrati.

Copyright © TBW
COMMENTI
4 giorni
7 maggio 2024 19:32 ghisallo34
4 giorni e 4 articoli su Pogacar. Ottimo

Regalo?
7 maggio 2024 19:47 Albertone
Vingegaard pensa alla sua salute e a recuperare. Nessun regalo. L'anno scorso per una frattura allo scafoide, si fece un monumento a Pogacar perchè corse il Tour. Se il danese si presentasse, dopo tutto cio' che ha avuto, di monumenti gliene dovrebbero fare 10.

In effetti
7 maggio 2024 21:28 Arrivo1991
Estrapolo due righe :" ....ma anche per il gusto impareggiabile della polemica e delle risse al Bar Sport".
In effetti,senza questi 2 ingredienti finali, nessuno leggerebbe certi articoli sempre uguali a se stessi, non da giorni....ma da mesi !
Il ciclismo non e' solo Pogacar

4a tappa - idee finite
8 maggio 2024 08:19 carloprimavera
4a tappa e Gatti non sa già più di cosa scrivere, che pena, è un piacere quasi malsano quello di leggere i suoi pezzi per scoprire quanto in basso riesce a inoltrarsi. Per fortuna che la parte seria del magazine è mantenuta dal direttore, dai tanti ragazzi che scrivono e dai pezzi di colore di Costa, cordialità.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Dopo tutte le segnalazioni circolanti sul web, che parlavano di una non disputa della 55a edizione del Trofeo Buffoni a causa del maltempo previsto sulla zona, con una nota la societa' A.S.D. FRANCESCO BUFFONI organizzatrice della corsa , dopo la...


PICON BLANCO. Tanta attesa, ma poco spettacolo. Quella di oggi era la tappa regina, quasi 5.000 metri di dislivello e arrivo in cima al durissimo Picon Blanco. Sentiamo se Mario Cipollini è d’accordo. «Ma si, credo che tutti i grandi...


PICON BLANCO. Era la tappa regina, la più attesa. È stata forse la meno bella, la meno interessante e la meno combattuta delle tappe di montagna di questa Vuelta numero 79. I big non si sono praticamente attaccati, Roglic ha...


Eddie DUNBAR. 10 e lode. Cambia una vocale, ma oggi l’Eddie fa davvero un grande numero, da numero uno. E lo fa nella tappa regina della Vuelta, scattando in faccia ai migliori e resistendo a tutti, perché questa tappa a...


Eddie Dunbar firma il bis alla Vuelta Espana 2024 e si regala il successo nella tappa regina, in cima al temuto Picón Blanco. Il 30enne irlandese della Jayco AlUla, già vincitore a Padron oggi ha attaccato quando mancavano cinque chilometri alla linea...


Si chiudono i Giochi per il paraciclismo con una medaglia d’argento, la seconda di questa spedizione, nel Mixed Team Relay, la specialità in cui l’Italia ha una lunga tradizione vincente e nella quale eravamo i campioni olimpici uscenti. Federico Mestroni, Luca Mazzone e...


Fariba Hashimi, 21 anni dall'Afghanistan, scrive la storia per il suo Paese al Tour Cycliste Féminin International de l'Ardèche femminile in Francia. La giovane afgana ha vinto per distacco la quinta tappa, La Canourgue-Mont Lozère, arrivando al traguardo con 4"...


La maglia tricolore della toscana Sveva Bertolucci (Gs Capannori) con la ds Ilenia Bigozzi e quella color rosso pompeiano della campionessa veneta Matilde Carretta (Young Team Arcade) con papà Guglielmo nelle categorie femminili, le casacche biancoverdi con la Rosa camuna...


È un momento magico per il giovane francese Paul Magnier. Il portacolori della Soudal Quick Step ha vinto infatti anche la quinta tappa del Tour of Britain, la Northampton - Northampton di 146.9 km, completando così la sua personale tripletta....


l norvegese Jørgen Nordhagen della Visma Lease a Bike Development Team è il re del 60° Giro Ciclistico della Regione Friuli Venezia Giulia, ma, dopo la quarta e ultima tappa di 160 km da Sacile a Gorizia, c’è gloria anche...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024