35 km di assolo da aggiungere alla lista delle sue cavalcate solitarie e Tadej Pogačar vince la Liegi-Bastogne-Liegi 2024. Scattato su La Redoute, lo sloveno della UAE Team Emirates ha fatto da subito la differenza, costringendo gli avversari ad accontentarsi, per l'ennesima volta, di giocarsi un piazzamento sul podio. Dopo una grande bagarre, Romain Bardet (dsm-firmenich PostNL) riesce a liberarsi di tutti gli avversari e portarsi a casa il secondo posto, mentre il terzo, deciso da una volata ristretta a una ventina di corridori, è di Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck), bravo a concludere al meglio una corsa di sofferenza, vissuta sempre all'inseguimento.
Una vittoria sentita per Tadej, la seconda alla Liegi dopo quella del 2021, che aveva voglia di mettersi alle spalle i brutti ricordi degli ultimi due anni, caratterizzati prima dalla rinuncia del 2022 a causa della morte della mamma della fidanzata Urska Zigart (alla quale ha dedicato il successo) e poi dalla caduta e la frattura del polso del 2023.
LA CORSA - Freddo e pioggia a Liegi, ma stavolta i corridori sono preparati e subito dopo il via vanno via 9 corridori: Gil Gelders (Soudal-QuickStep), Rémy Rochas (Groupama-FDJ), Enzo Leijnse (dsm-firmenich PostNL), Christian Scaroni (Astana Qazaqstan), Lilian Calmejane (Intermarché-Wanty), Ivan Romeo (Movistar), Fabien Doubey, Paul Ourselin (TotalEnergies) e Loïc Vliegen (Bingoal WB), che arrivano a guadagnare fino a 3'30" sul gruppo.
Dopo essersi lasciati alle spalle Bastogne, la gara si infiamma un po' all'improvviso a poco meno di 100 km, con l'inizio delle côtes, quando un'innocua caduta a centro gruppo ma in una strada molto stretta costringe quasi un centinaio di corridori a mettere piede a terra e a perdere diversi secondi. Tra questi alcuni pesci grossi come Van der Poel, Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), Pello Bilbao, Santiago Buitrago (Bahrain Victorious), Simon Yates (Jayco AlUla), Romain Gregoire (Groupama-FDJ) e Mauri Vansevenant (Soudal-QuickStep), con UAE e Israel che davanti spingono forte e non aspettano.
Il gap degli attardati sale fino a 1'30" e, mentre tutti i fuggitivi vengono ripresi, il gruppo continua nella sua andatura, dando l'impressione di voler tagliare fuori quelli rimasti indietro. A 70 km dall'arrivo, però, torna la quiete e Van der Poel e tutti gli altri riprendono le ruote del gruppo dopo un inseguimento di quasi 30 km.
La UAE conduce il gruppo fino a La Redoute dove, come da programma, scatta Pogačar. L'unico che prova a resistergli è Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), che però fa un fuorigiri importante e rimbalza inevitabilmente indietro. Lo sloveno guadagna rapidamente 40", mentre dietro si crea un drappello di una ventina di atleti che, senza accordo, va avanti a scatti e controscatti. Mentre Tadej si invola imperioso verso Liegi, Bardet, Healy, Gregoire e Cosnefroy riescono ad anticipare l'approccio alla Côte de la Roche-aux-Faucons, dove Bardet stacca tutti mettendo le basi per portarsi a casa il secondo posto.
Alle sue spalle la situazione si rimescola, rientrano diversi atleti - tra i quali un sofferente ma mai domo Van der Poel - che arrivano a giocarsi l'ultimo posto sul podio in volata. L'olandese fa valere tutta la sua potenza e si porta a casa un insperato 3° posto, da aggiungere alla sua collezione di podi in una Monumento. Due minuti prima era arrivato un ingiocabile Tadej Pogačar.
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ORDINE D'ARRIVO
1. Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) in 6h13'48"
2. Romain Bardet (dsm-firmenich PostNL) +1'39"
3. Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck) +2'02"
4. Maxim Van Gils (Lotto Dstny) s.t.
5. Aurélien Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale) s.t.
6. Mauri Vansevenant (Soudal-QuickStep) s.t.
7. Valentin Madouas (Groupama-FDJ) s.t.
8. Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan) s.t.
9. Pello Bilbao (Bahrain Victorious) s.t.
10. Tom Pidcock (Ineos Grenadiers) s.t.