Sarà uno dei dorsali da tenere maggiormente d’occhio quello di Antonio Tiberi al Tour of the Alps 2024, corsa che, giunta alla sua 47ª edizione, ormai rappresenta uno dei classici e meglio frequentati appuntamenti di avvicinamento al Giro d’Italia.
In programma da oggi a venerdì, l’evento organizzato dal GS Alto Garda con le sue cinque tappe tra Trentino e Tirolo costituisce, da tempo, un test perfetto per valutare e rifinire la condizione in vista del grande appuntamento di maggio, un obiettivo questo in cui l’azzurro della Bahrain-Victorious punta a far bene. Prima però il laziale classe 2001 dovrà misurarsi nei cinque giorni di corsa che porteranno la carovana da Egna a Levico Terme, una prova che, verosimilmente, dirà qualcosa di più sul suo stato di forma e su quello dei suoi rivali per la Corsa Rosa.
Ecco, dunque, cosa ha detto il nome di spicco della formazione bahreinita ai microfoni della stampa.
«Spero, come hanno fatto altri prima di me al Tota, di dimostrare il mio valore da capitano e poi riportare in alto il nome dell’Italia nelle grandi corse a tappe. Ho lavorato bene per prepararmi al Giro d’Italia, questa sarà la prima gara dopo un periodo in altura, la condizione penso sia buona, la motivazione è alta e sicuramente cercherò di fare del mio meglio. Sarà il mio secondo TOTA, dopo quello che ho corso con la Trek. Posso dire che siamo al via con buona squadra con me come capitano e Wout Poels, che ha più esperienza di me e ha sempre qualcosa da insegnare anche in vista del Giro, come co-leader. Il parterre in generale qui è buono, ci sono nomi molto importanti, quindi sarà una bella prova in vista della Corsa Rosa anche perché il percorso, pur con sole cinque tappe, è molto impegnativo. Sicuramente ognuno dovrà dare il meglio fin da subito: ho visto la prima tappa e non mi aspettavo che la salita fosse così impegnativa. Secondo me già da oggi si vedrà qualcosa».
E ancora: «Meglio una tappa o piazzamento sul podio? Penso che la cosa che, in vista del Giro e del fare classifica lì, mi darebbe più morale forse sarebbe un podio nella generale. Il massimo ovviamente sarebbe il podio e una vittoria di tappa. La crono? Quest’anno in inverno ci abbiamo lavorato molto, mi sento molto meglio rispetto alla passata stagione. Quest’anno siamo riusciti a fare il manubrio custom per me e ciò mi dà l’opportunità di avere un feeling migliore con la bici da crono, di sentirla più familiare. A questo proposito, da Tenerife sono andato subito a provare la crono della 14ª tappa del Giro e devo dire che mi piace molto, è veramente veloce, quindi nutro buone speranze di poter guadagnare qualcosa in quella prova. Quando vado alle gare il mio obiettivo è essere migliore in generale, non essere il migliore degli italiani. Quando si gareggia bisogna porsi obiettivi sempre più alti. Perciò, anche se sembra irraggiungibile al momento, il mio è arrivare a essere magari come Pogacar. Ok, sarà anche questione di un dono di natura, però sicuramente uno cerca sempre di dare il 100% di sé stesso per arrivare a ottenere il massimo: questo è quello che voglio fare e che sto facendo».