La straordinaria Lotte Kopecky è regina di Roubaix, onori alla coriacea Elisa Balsamo, seconda classificata. Tuttavia anche Letizia Borghesi ha scaldato i cuori ai tifosi italiani e si è classificata tredicesima a soli 28” dalla vincitrice. Sulla portacolori EF Education-Cannondale sono piovuti meritati elogi.
Letizia è tornata in Italia ieri mattina con un volo proveniente da Charleroi. «Sono contenta della mia prestazione – ha dichiarato a tuttobiciweb la ragazza nata a Cles il 16 ottobre 1998 – e ottenere di più era veramente difficile».
Le protagoniste della Roubaix “rosa” hanno percorso 148,5 chilometri, di cui 29,200 ricoperti di pavè suddivisi in 17 settori. La trentina ha affrontato i primi settori con disinvoltura, accanto a Kopecky, Van Dijk, Vos, Balsamo e le altre protagoniste principali.
«Prima di entrare nei tratti di pavè – aggiunge Letizia, unica italiana capace di vincere una tappa al Giro d’Italia 2019 – c’era molto nervosismo. Le frenate in mischia erano numerose e c’è stata qualche caduta. La Roubaix richiede un dispendio notevole di energie nervose».
Di colpo Letizia Borghesi è diventata capitana della EF Education: la sua compagna di squadra Alison Jackson (Canada), vincitrice della Roubaix 2023, si è “autoeliminata” dalla lotta di vertice cadendo più volte. «Sono rimasta l’unica della EF Education nel primo gruppo – prosegue Letizia, quest’anno seconda classificata al Campionato italiano di ciclocross – e in certe fasi è stato un problema. Le più forti avevano compagne di squadra che facevano da apripista verso le prime posizioni all’ingresso dei settori di pavè, io dovevo arrangiarmi».
La ragazza della EF descrive la fase più difficile della sua Roubaix: «Dopo il terzo settore, con la Kopecky e le sue compagne di squadra impegnate ad accelerare per creare selezione mi è saltata la catena. L’ho sistemata rapidamente, però data la bagarre dalle prime posizioni in cui ero mi sono trovata al 70° posto circa».
Ha iniziato un rabbioso ed efficace inseguimento. «Nel quarto settore ho agganciato le prime, però si è reso necessario un fuorigiri di cui in seguito ho risentito. Non c’è mai stata tregua in corsa».
L’azione decisiva della Roubaix è nata grazie a Ellen Van Dijk e Amber Kraak, raggiunte da Kopecky, Balsamo, Pfeiffer Georgi e Marianne Vos. Il sestetto è diventato imprendibile. «Quando Kopecky, Balsamo, Vos e Georgi si sono avvantaggiate dal nostro gruppo ho anche tentato di agganciarmi tuttavia la forte sensazione di fatica me l’ha impedito».
Da lì in poi Borghesi ha puntato al settimo posto. «Prima dell’ultimo chilometro sono scattata in compagnia di una ragazza della FDJ. Ci hanno riprese in prossimità dell’ingresso in pista. Nella volata per la settima posizione speravo di cavarmela meglio, non è stato possibile».
In questi giorni Letizia si allenerà nelle valli del Trentino e domenica parteciperà all’Amstel Gold Race. Nel programma ha anche Vuelta a Burgos e Durango-Durango, corse spagnole. «Appartengo ad una squadra catalogata Continental: speriamo di essere invitate al Giro d’Italia».