La Dwars door Vlaanderen è diventata il palcoscenico di una polemica feroce che sta scuotendo il mondo del ciclismo belga. Oggetto del contendere, il ritorno alle corse di Amaury Capiot a soli 12 giorni dalla caduta nello sprint della Bredene Koksijde Classic e dalla frattura della clavicola sinistra.
«Non è poi così male - ha detto a Sporza il corridore dell'Arkéa-B&B Hotels -. La frattura non era scomposta e il dolore non è troppo forte, anche se il pavé e le vibrazioni faranno male. Non è certo il rientro ottimale, anche se l'allenamento procede ancora abbastanza bene. Personalmente avrei preferito aspettare un'altra settimana e puntare tutto sulla Roubaix per un recupero perfetto, ma la squadra ha fatto pressione per farmi correre oggi».
Le parole e la storia di Capiot hanno scosso l'ambiente e fatto rumore sui social, al punto che il presidente del CPA Adam Hansen ha chieso alla BCPA, associazione belga dei corridori, di indagare sulla questione.
Staf Scheirlinckx, ex corridore e presidente della BCPA, ha commentato a Sporza: «Contatteremo Amaury oggi stesso: se Capiot ha dovuto presentarsi al via contro la sua volontà, ovviamente non possiamo accettarlo. Ma non posso dire di più perché non ho ancora l'informazione completa. Per il momento presumo che la squadra abbia gestito la situazione con cautela e che ci sia stata la consultazione e l'approvazione del medico della squadra».
Chiaramente è necessario attendere gli sviluppi ma è difficile non pensare che questo rientro in ogni caso anticipato sia da mettere in relazione con l'improvviso stop di Arnaud Demare che non corre oggi e non disputerà nemmeno la Roubaix.
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