Jasper PHILIPSEN. 11. Come i suoi giorni di corsa, arricchiti da due successi personali e stagionali, compreso quello di oggi, che fa 2, ma vale un’enormità, perché Sanremo è Sanremo. È il velocista più velocista del momento, capace di sprigionare watt dopo chilometri e chilometri corsi sul filo dei 46 km/h (46,112 Km/h): record battuto della corsa. Jasper che i compagni prima chiamavano Disaster ma dal Tour scorso (4 vittorie di tappa) si è trasformato in Master, ha avuto il definitivo battesimo sull’altare di una Monumento, che l’ha reso campione, eterno e immortale.
Michael MATTHEWS. 9. Quando lo dai per disperso, il 33enne velocista australiano del Team Jayco AlUla si ritrova. Questione di classe, questione di storia, questione di corse che risvegliano l’antico gusto della competizione. Podio di assoluto livello, dove Michael è di un livello pari: primus inter pares.
Tadej POGACAR. 8. È sconfitto, ma è tra i pochi che prova a vincere, a fare qualcosa, in una Sanremo velocissima e poco elettrizzante, dove il suo team forse ci arriva con le cartucce bagnate. Se proprio dobbiamo dire, dopo tanto faticare si fa trovare all’appuntamento con lo sprint troppo dietro, troppo poco posizionato, e la sua rimonta è la cartina tornasole di una gamba spaziale, che cercava spazio, ma è rimasta imbottigliata.
Mads PEDERSEN. 6. Corsa difficile per il forte passista danese. Sempre a chiudere, a medicare, a inseguire. Resta appena giù dal podio, che lo rende certamente non felice, ma un po’ giù.
Alberto BETTIOL. 8. Prende il treno da Milano a Torino, pardon, da Rho a Salassa, e su quelle andature resta. Ha ritrovato condizione, gamba e morale, dopo tanto penare. Alberto ha un talento che si vede ad occhio nudo e alla meta ci arriva vestito di tutto punto.
Matej MOHORIC. 7. Sa come si vince la Sanremo e ci riprova. Sornione come pochi, determinato come nessuno. Non ha il reggisella telescopico, ma per un attimo i suoi avversari lo vedono con il binocolo.
Jasper STUYVEN. 8. Il 31enne corridore belga si immola alla causa Lidl Trek. Buon lavoro di Jonathan Milan (voto 6,5), grande quello del belga.
Julian ALAPHILIPPE. 6. Deve riprendersi la scena, deve convincere un po’ tutti, questa Sanremo gli è servita a questo.
Mathieu VAN DER POEL. 7. Subisce un po’ troppo la corsa, anche se la sua classe è lì da vedere: delizia assoluta. Tiene a bada Tadej, poi una volta capito che non è giornata, si immola alla causa di Philipsen. Applausi!
Filippo GANNA. 17. È lì, bello come il sole, ma una foratura in cima al Poggio e un guasto al cambio lo mettono in ginocchio: ruota sgonfia, cambio bloccato, morale giù.
Matteo SOBRERO. 7. Il 26enne piemontese di Alba ci prova, con una bella azione. È un brivido, una scossa adrenalinica di altissimo livello. Ha solo la sfortuna di essere ripreso da MVDP, che quando si mette in testa qualcosa, c’è poco da discutere, soprattutto poco da fare.
Arnaud DEMARE. 5. Potrebbe inventarsi qualcosa, ma forse non è più il tempo dei sogni.
Christophe LAPORTE. 4. Vive una giornata davvero negativa, alza bandiera bianca a 38 km dal traguardo. Mai in corsa.
POLTI Kometa. 8. Si dice: fuga dimostrativa. Fuga pubblicitaria. Un po’ come a diminuire tutto, a normalizzare un qualcosa che normale non è. Nella sostanza è una fuga folle, che tre ragazzi (Davide Bais Mirco Maestri e Andrea Pietrobon), inventano, per provare a rendere meno scontata la loro storia. Più di 260 chilometri di fuga a tutta velocità, con Davide Bais che non si arrende, fino alla fine, fin che ne ha. Tenacia e coraggio da vendere. Arrivano fumiganti di fatica e calore, che non è vapore, ma per Polti è pur sempre un marchio di fabbrica.
Davide BALDACCINI. 8. Il 25enne lombardo del Team Corratec Vini Fantini si unisce ai compagni di squadra Valerio Conti e Kyrylo Tsarenko. Con loro Lorenzo Germani (Groupama - FDJ), Sergio Samitier (Movistar Team), Romain Combaud (Team dsm-firmenich PostNL), Davide Bais (Team Polti Kometa), Mirco Maestri (Team Polti Kometa), Andrea Pietrobon (Team Polti Kometa), Alessandro Tonelli (VF Group - Bardiani CSF - Faizanè) e Samuele Zoccarato (VF Group - Bardiani CSF - Faizanè). Undici all’attacco, fin dal chilometro zero.
Lorenzo GERMANI. 5,5. Il giovane della Groupama - FDJ ad un certo punto parla con l'ammiraglia e si farà recuperare dal plotone. Perché?
Mirko ROSSATO. 7. Ai microfoni Rai il direttore sportivo della VF Group - Bardiani CSF - Faizanè elogia i propri ragazzi (Alessandro Tonelli e Samuele Zoccarato). «Sono uomini con un'indole da attaccanti». È un’indole che a casa Reverberi piace un sacco, sia a Bruno che a Roberto.
Gianni BUGNO. 45. Si posiziona tra la folla sul Poggio, come un cittadino qualsiasi, per gustarsi la corsa. Uno degli interrogativi di giornata era: «resisterà il record di Gianni che nel 1990 fece sua la corsa alla media di 45,806?». Lui in materia si era già espresso: «Oggi ho ancora il record della corsa più veloce, ma sono quasi convinto che potrà essere battuto proprio in questa Sanremo. Adesso hanno dei materiali che per noi erano impossibili da immaginare e se dovessero fare una gara più veloce della mia, posso dire che sarò contento perché ci sono grandi corridori in corsa». Il record è stato battuto, ma Gianni resta imbattibile.