TOUR DE POLOGNE. CINQUE MOTIVI PER SEGUIRE LA CORSA E VISITARE LA POLONIA

PROFESSIONISTI | 17/02/2024 | 08:06

Il Tour de Pologne è uno degli eventi più attesi in Polonia e ogni anno attira visitatori da tutta l’Europa, curiosi di scoprire sempre di più un Paese ricco di storia e, allo stesso tempo, proiettato verso la modernità.


La corsa a tappe di sette giorni è l'unico evento UCI WorldTour in questa parte d'Europa e ci sono molte ragioni per seguirla lungo il suo percorso e prenotare un volo per la Polonia dal 12 al 18 agosto. Eccone cinque di seguito.


1. La Polonia, un Paese pieno di straordinaria storia e profonda cultura

La storia della Polonia è particolarmente affascinante ed è testimoniata dai meravigliosi tesori architettonici che rendono le città degli autentici musei a cielo aperto. La Polonia è sempre stata un punto centrale in Europa, sia geograficamente che culturalmente. L'incontro di culture diverse è evidente quando si visita il Paese, con le sue tradizioni multietniche, i suoi monumenti e la sua storia che lo hanno reso unico. Durante la permanenza, mentre si segue la gara, vale la pena di visitare i bellissimi Monti Tatra e l'incredibile Castello di Wawel a Cracovia, dove l'italiano Bona Sforza introdusse l'arte e l'architettura rinascimentale nell'ex capitale polacca.

2. Un parco grande quanto una Nazione

Quando si parla di Polonia è impossibile dimenticarsi dei suoi 23 parchi nazionali, caratterizzati da maestose montagne, laghi cristallini e foreste primordiali. La località montana di Karpacz, ad esempio, è da anni teatro di grandi emozioni ciclistiche. Qui ci si trova nel Parco Nazionale polacco di Karkonosze e si raggiunge la cima del monte Śnieżka, che si trova al confine tra i due Paesi. È la vetta più alta del Karkonosze e la più alta della Repubblica Ceca. Per sfruttare al meglio il vostro soggiorno in Polonia, prendete in considerazione l'idea di soggiornare all'Hotel Gołębiewski di Karpacz, partner della Tour de Pologne.

3. L’ospitalità e il calore di un popolo

Lo straordinario mix di culture ha instaurato nei polacchi un forte senso di comunità e di ospitalità. Chi visita la Polonia sarà sorpreso dalla tenacia e dalla mitezza di un popolo abituato ad accogliere i visitatori fin dal Quattrocento, quando ospitare era un gesto naturale e quotidiano.  Un noto proverbio polacco recita: "Ospite in casa, Dio in casa" ed è spesso pronunciato per esprimere la gioia per l’arrivo degli ospiti.

4. Vivere una giornata da professionista. Anche solo per un giorno

La Polonia è diventata un'attraente destinazione ciclistica, con percorsi che attraversano la campagna dove è possibile riscoprire il senso più autentico dell'esplorazione in bicicletta pedalando sugli oltre 20.000 chilometri di piste ciclabili. Per molti anni, Czeslaw Lang e il suo  Team hanno lavorato duramente per promuovere il ciclismo e uno stile di vita attivo tra i ciclisti non professionisti. Ogni anno, gli amatori possono partecipare all’ORLEN Tour de Pologne Amatorów e sentirsi come un professionista WorldTour, gareggiando su un tratto del percorso del Tour de Pologne e tagliando lo stesso traguardo di Mohoric, Almeida, Majka e Kwiatkowski.

5. Il Tour de Pologne, un evento che lascia un segno indelebile nel cuore

Il Tour de Pologne è una corsa WorldTour - con quasi un secolo di storia - di grande valore agonistico, storico e paesaggistico. È un evento molto atteso e sicuramente il più rappresentativo della cultura sportiva del Paese.

Qui si incontrano i migliori corridori del panorama internazionale che hanno sviluppato un profondo attaccamento alla corsa, sia per il grande affetto dimostrato dal pubblico, sia per la spettacolarità dei tracciati di ogni tappa, dai più innovativi ai più tradizionali. Nel corso degli anni, molti corridori di spicco hanno vinto la classifica generale. Tra questi, Ballan, Sagan, Wellens, Evenepoel, Kwiatkowski, Sivakov, Almeida, Hayter e Mohoric. In effetti, questa corsa a tappe è particolarmente famosa per la sua capacità di far emergere nuovi talenti WorldTour.

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COMMENTI
Tour de Pologne
18 febbraio 2024 07:39 GianEnri
Ma è già qualche anno che non viene trasmessa da Duscovery+ ne Rai.

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