L’inizio di stagione a tinte iberiche prosegue con la Volta a la Comunitat Valenciana 2024, che l’anno scorso regalò tante emozioni e un finale deciso sul filo dei secondi, con Rui Costa scaltro a beffare Giulio Ciccone e Tao Geoghegan Hart. La corsa è tornata stabilmente in calendario dal 2016 e da allora mai un italiano è riuscita a vincerla, con Ciccone che fu appunto secondo lo scorso anno, e Manuel Senni terzo nel 2017. L’ultima vittoria risale quindi a Alessandro Petacchi nel 2005.
PERCORSO
Si parte subito con una tappa insidiosa, da Benicàssim a Castellón de la Plana per 167 km e la salita di Desert de les Palmes (7,7 km al 5,1%) da superare a 19 km dal traguardo che dovrebbe permettere ad un gruppo ristretto di arrivare a giocarsi lo sprint. Profilo molto simile per la seconda tappa, la Canals-Mancomunitat de la Valldigna di 162 km, con l’Alto Pla de Corrals (5 km al 4%) piazzato a 10 km dalla linea d’arrivo.
Il terzo giorno, nella San Vicente del Raspeig - Orihuela di 161 km, ci sarà spazio per i velocisti, che negli ultimi 90 km non troveranno praticamente alcuna asperità. A decidere le sorti della classifica generale sarà quindi la Teulada Moraira - Vall d'Ebo di 175 km, con 5 GPM e un arrivo in salita che dovrebbero fare differenze importanti. In particolare è l’Alto del Miserat il grande spauracchio di giornata, con i suoi 5,7 km al 9,3% di pendenza media e un ultimo km al 13%. Superato a 16 km, ci sarà poi l’arrivo in salita a Vall d’Ebo, con i 2 km al 7,5% che decideranno con ogni probabilità il vincitore di questa 75ª edizione della Volta Valenciana. Rapidissima la frazione finale, da Bétera a Valencia per soli 93 km: occhio alla salita de La Frontera (5 km al 9,3%), da scollinare a 45 km dal traguardo che, se la classifica dovesse essere ancora corta, potrebbe creare parecchio scompiglio.
(altimetrie in copertina)
FAVORITI
La scorsa settimana li abbiamo visti battagliare sulle strade di Maiorca e ora ci aspettiamo facciano lo stesso su quelle della Comunitat Valenciana: Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe) e Brandon McNulty (UAE Team Emirates) stanno bene e inseguono la vittoria che non sono riusciti ad ottenere nelle prime uscite. Il russo avrà con sé anche Jai Hindley, Lennard Kämna e, perché no, anche il nostro Giovanni Aleotti, pimpante a Maiorca. L’americano, invece, dividerà la leadership con Pavel Sivakov, all’esordio in UAE, il sempre solido Felix Großschartner e il giovane Igor Arrieta.
Estremamente pericolose anche le coppie formate da Pello Bilbao e Santiago Buitrago (Bahrain Victorious), con menzione d’onore per Matej Mohorič, che potrebbe però accontentarsi di una vittoria di tappa, e da Eddie Dunbar e Filippo Zana (Jayco AlUla), che vedremo anche al Giro d’Italia. Non andranno poi sottovalutati Einer Rubio (Movistar), Patrick Konrad (Lidl Trek), Paul Double (Polti Kometa) e Mikel Bizkarra (Euskaltel Euskadi).
Per i successi parziali, invece, spiccano i nomi di Jonathan Milan (Lidl Trek) e Michael Matthews (Jayco AlUla), senza dimenticarsi di corridori come Pelayo Sanchez e Oier Lazkano (Movistar), Arne Marit (Intermarché-Wanty), Luca Colnaghi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), Nicolò Parisini (Q36.5), Marco Tizza (Bingoal WB) e Orluis Aular (Caja Rural-Seguros RGA).
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