Il programma di Wout Van Aert, annunciato ieri ad Amsterdam durante la presentazione della Visma – Lease a Bike, non ha portato grandi sorprese e come era stato già anticipato, il fiammingo si focalizzerà sulle Classiche, poi lo vedremo al Giro d’Italia, Olimpiadi e Vuelta di Spagna, per concludere la stagione con il Mondiale. Per il belga c’è un approccio completamente diverso e anche il calendario del ciclocross è stato semplificato per garantirgli maggiori energie nel periodo delle Classiche.
«Vincere non è sempre la cosa più importante – ha detto Van Aert –: per questo abbiamo deciso di modificare la preparazione e anche il mio calendario. Correndo di meno ho già la sensazione di avere la testa più libera. Spero che questo mi dia energia maggiore per gli obiettivi del prossimo anno».
Il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix sono i due obiettivi più importanti dell’anno, non solo perché queste due gare mancano nel palmares del belga, ma anche perché alla Visma, vogliono raggiungere nuovi traguardi.
«Il Fiandre e la Roubaix restano i miei obiettivi principali, ma non voglio continuare a farmi pressione pensando che vincere sia l'unica cosa che conta, perché non è così. La Roubaix è la corsa che amo più di tutte, ho anche avuto dei buoni risultati ma sono stato anche sfortunato».
Van Aert al momento vanta 44 vittorie, ma sono solo 5 quelle ottenute nel 2023 e tra le Classiche si conta soltanto il successo alla E3 Saxo Classic, un terzo posto alla Parigi-Roubaix e alla Milano-Sanremo e il quarto posto al Giro delle Fiandre.
«Abbiamo perso Nathan (Van Hooydonck, ndr), un ragazzo veramente prezioso, ma fortunatamente si sono aggiunti nuovi ragazzi che rafforzano la squadra. Il mio modo di pensare è diverso, potrebbe anche sembrare da codardi, ma voglio concentrarmi su tutto quello che c’è intorno a me e non voglio sentirmi sotto pressione perché devo vincere. Naturalmente corro per vincere e la Parigi-Roubaix con il Giro delle Fiandre sono due risultati che continuiamo a cercare, ma voglio vedere anche altro».
Il fiammingo è già stato avvistato sul percorso della Parigi-Roubaix e anche questo fa parte del nuovo approccio alle corse, dove i materiali giocheranno un ruolo importante. «La strada è ancora lunga, ma ora il materiale può ancora essere modificato se lo riteniamo necessario, dopo sarà troppo tardi. Gli ultimi 100 chilometri della Parigi-Roubaix sono quasi sempre gli stessi, quindi non è stata proprio ricognizione del percorso, ma un test per vedere come funzionano i materiali».
Van Aert non parteciperà al Tour de France e lo vedremo al Giro d’Italia e poi alla Vuelta di Spagna, ma non correrà per la classifica generale e si concentrerà sulle vittorie di tappa.
«Vado al Giro per preparare al meglio le Olimpiadi che arriveranno dopo, quindi non farò il Tour. Punterò alle vittorie di tappa, forse più di una ma devo ancora scegliere su quali giornate concentrarmi e non vedo l'ora che arrivi il Giro. Ho pensato che sia giunto il momento di scoprire qualcosa di nuovo oltre al Tour. L’obiettivo sarà esclusivamente sulle vittorie di tappa, non abbiamo un vero corridore di classifica con noi e andremo avanti giorno dopo giorno».