Da quando due mesi fa ha dato alla luce il suo primogenito Faas, Ellen van Dijk ha perso qualche ora di sonno ma non ha smesso di sognare una medaglia ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Per la tre volte campionessa del mondo della Cronometro, l’appuntamento a cinque cerchi è un obiettivo primario della prossima stagione e qualche settimana fa è volata nella Ville Lumiere per cominciare a prendere confidenza con il tracciato della sfida contro il tempo. «Il percorso mi piace molto, mi si addice. È piatto, con lunghi tratti rettilinei e strade molto larghe» ha detto la 36enne dei Paesi Bassi in una recente intervista concessa al sito AD.
Come sempre per vestire la maglia Orange la concorrenza sarà molta ma, dopo quasi un ventennio nel ciclismo di alto livello, Ellen non sembra preoccuparsene. «La Campionessa del Mondo Chloé Dygert e quella d’Europa Marlen Reusser saranno le mie principali rivali nella cronometro» afferma schietta.
L’atleta della Lidl Trek ha continuato a pedalare anche durante la gravidanza, come testimoniano alcune immagini postate sui social, e come spiega lei stessa: «Mi sono sempre allenata, diciassette ore a settimana circa, fino al giorno prima della nascita di Faas. Rimanere attive durante la gravidanza fa bene alla mamma e al bambino. Personalmente ho avuto pochi disturbi quando ero in dolce attesa; Faas è nato a casa e sta bene».
Vincitrice finora di 66 gare in carriera, van Dijk sa che conciliare gli impegni famigliari e quelli sportivi non è facile ma ammette di prendere ad esempio una sua collega: «La mia compagna di squadra Lizzie Deignan, mi ha dato il buon esempio. Lei ha due figli e sa come gestire al meglio famiglia e lavoro» dice Ellen che poi aggiunge «Il mio obiettivo principale è fare bene a Parigi. Non ho ancora deciso cosa farò dopo i Giochi Olimpici, se gli impegni famigliari lo dovessero consentire potrei continuare ancora a gareggiare».
Il condizionale è d’obbligo ma, archiviata la pratica Parigi, la campionessa di Harmelen potrebbe decidere di concentrarsi su quel Record che Vittoria Bussi le ha “strappato” a metà ottobre. «Dopo il parto ho una soglia del dolore ancora più alta. In Svizzera non è stato facile dover fissare la linea nera per 197 giri da 250 metri, ma su una pista ad alta quota potrei anche riuscire a percorrere più di 50 chilometri». Oltre a quelle di sonno che le ha fatto perdere il piccolo Faas, c’è un’altra Ora che Ellen van Dijk vorrebbe riprendersi.
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