Jai Hindley ha vinto il Giro d'Italia nel 2022 ma, dopo quel successo conquistato davanti a Carapaz e Landa, l’australiano non è più tornato a correre sulle strade della corsa rosa. E anche nel 2024 Hindley, che corre con la Bora-Hansgrohe, non sarà alla corsa italiana ma lo rivedremo quasi certamente in Francia al servizio di Primoz Roglic.
L'arrivo del campione sloveno alla BORA – Hansgrohe ha cambiato in maniera netta i piani del team tedesco: così Hindley invece di tentare un assalto al Giro, lavorerà al fianco dello sloveno per imparare a correre una gara difficile come il Tour e anche per essere un valido supporto della squadra e aiutare il suo capitano ad ottenere la vittoria finale.
«Vedo Jai di più al Tour che al Giro - ha detto Ralph Denk, numero uno della Bora-Hansgrohe –: alla corsa rosa ci saranno delle lunghe cronometro, penso che anche per questo sia meglio averlo al Tour con Primoz».
Hindley però non sarà solo un super gregario al servizio del capitano ma se ci sarà l’occasione potrà prendersi delle libertà e tentare di conquistare delle vittorie di tappa, anche l'obiettivo del team sarà quello di conquistare la vittoria finale on Roglic.
Naturalmente la Bora-Hansgrohe ancora non ha stilato i programmi e quindi non è possibile escludere completamente la presenza di Hindley al Giro. «Non è stato ancora deciso nulla ma per Jai vincere il Giro come ha fatto nel 2022 è molto difficile. La difficoltà maggiore viene dalle cronometro che ci sono al Giro e in più, ad essere onesti, lui è uno scalatore puro e la terza settimana in Italia non è così difficile».
Hindley nel 2022 aveva mostrato le sue doti di scalatore, ma l’australiano in Italia si era già messo in mostra nel 2020, quando si era piazzato al secondo posto nel podio finale alle spalle di Tao Geoghegan Hart. Fino ad ora l'australiano ha affrontato 7 grandi giri, con due partecipazioni alla Vuelta di Spagna e lo scorso anno, alla sua prima partecipazione al Tour de France, ha ottenuto un settimo posto finale.
«Al Giro non ci saranno il Mortirolo e lo Zoncolan – ha continuato Ralph Denk -, non avremo quelle salite davvero dure che fanno la differenza. Mancano le pendenze ripide, dove Jai può fare molto bene come nel 2022, per questo pensiamo che per lui sia meglio correre il Tour».