La Coppa del Mondo di ciclocross è in crisi e le assenze dei big iniziano a pesare. Nella tappa di Waterloo, negli Stati Uniti, prima prova del circuito mondiale, sono iniziate le prime grandi assenze e alla partenza c’erano solo 4 corridori della top ten della classifica mondiale. Altre assene ci sono stati anche nella seconda e nella terza tappa e si preannunciano assenze anche per la prova in Italia nella Val di Sole, la tappa della neve.
David Lappartient è infuriato per quella che considera una mancanza di rispetto nei confronti della Coppa del Mondo e per far cambiare atteggiamento ai corridori che saltano molte prove sta pensando ad una modifica del regolamento. Le novità potrebbero arrivare già durante il Mondiale di Tabor a febbraio ed essere messe in atto a partire dal 2025. La scelta di Thibau Nys, che ha preferito correre la prova di Superprestige sabato piuttosto che a Derdermonde in Coppa del Mondo domenica, ha indispettito molto Lappartient perché è l’esempio concreto che qualcosa nel ciclocross non stia più funzionando.
Il presidente dell'UCI si è reso conto che la Coppa del Mondo non attira sempre i migliori corridori e questo va a discapito dello sport stesso. «Non voglio stigmatizzare quanto ha fatto Thibau Nys, perchè è un corridore di cui ha bisogno il movimento. Ma non è l'unico che sta lasciando da parte la Coppa del Mondo e se questo sistema non funziona, è perché sicuramente ci sono cose da migliorare».
Il circuito mondiale già deve già fare i conti con l’assenza di Tom Pidcock, Van der Poel e Van Aert nelle prime gare e adesso a questi grandi corridori si iniziano ad affiancare anche altri atleti di alto livello, che saltano le gare di Coppa del mondo ma che puntano poi a disputare il Mondiale di Tabor in febbraio.
Lappartient vorrebbe quindi modificare il regolamento e mettere dei vincoli chiari, per tanto si potrebbe arrivare alla decisione che i corridori che non gareggiano nella Coppa del Mondo, non potranno partecipare poi al Mondiale.
«Se un corridore preferisce correre una gara nazionale e non una prova di Coppa del Mondo, non potrà partecipare alle gare successive di Coppa del Mondo e di conseguenza non potrà essere al via del Mondiale – ha spiegato Lappartient -: la Coppa del Mondo non è una competizione in cui si gareggia come si desidera. Ogni corridore deve stare alle regole del gioco. Se la Coppa del Mondo viene vista come un giochino, allora abbiamo un problema. Non c'è nessun altro evento in cui il montepremi è alto come nella Coppa del Mondo. Il vincitore finale riceve 30.000 euro mentre il vincitore di tappa vince 5.000 euro».
Se fossero applicate queste nuove regole, però, si rischierebbe di escludere dalle prove di Coppa della seconda parte della stagione e dal Mondiale corridori importanti come Van der Poel Van Aert e Pidcock e nel mondo del ciclocross questa ipotesi non piace.
L'UCI, attraverso le parole del suo presidente, ha assicurato che le modifiche per calendario e regolamenti saranno convalidate al Campionato del Mondo di Tabor in febbraio, per essere applicate dalla prossima stagione.
Fino alla stagione 2019-2020, la Coppa del Mondo era articolata su 9 domeniche. Il calendario 2020-2021 aveva invece 15 tappe, ma il coronavirus ha ritardato l'attuazione della riforma. Quest'anno la Coppa del Mondo si correrà per 14 giornate in 7 diversi Paesi ma, nonostante l’impegno degli organizzatori e dell’Unione Ciclistica Internazionale, qualcosa non sta funzionando ed è quindi necessario correre presto ai ripari, bisogna probabilmente mettere mano anche a calendari ma il filo del rasoio è molto sottile perché bisogna far collimare le esigenze di corridori, sponsor e organizzatori, soprattutto quelli belgi e olandesi.