E’ mancato oggi 13 novembre, all’età di 85 anni, il presidente Umberto Lazzari, valtellinese doc, che negli anni ’80, quando alle corse giovanili non era infrequente veder sfrecciare gruppi di 300 corridori, era sempre in prima linea a sostenere i suoi corridori vestiti di giallo e nero.
Il gruppo sportivo Coalca di Morbegno nacque in Valtellina nel 1978 e fino al 1985 fece crescere giovani promesse, esordienti ed allievi: poi, fino agli anni 2000, è stato una solida realtà nel panorama dilettantistico nazionale.
A spingere l presidente Lazzari, un entusiasmo ed un coraggio da leone, una passione smisurata per lo sport, e - come gli amici sanno, una missione nella società -, quella di regalare divertimento ai ragazzi nello sport, ma anche forgiare il loro carattere e aiutarli nell'affrontare esperienze per la vita futura e, come spesso diceva, tenerli alla larga dalle brutte compagnie.
Lui i suoi atleti li chiamava ancora corridori, un termine antico ma al tempo stesso completo, che rimanda ad un ciclismo d'altri tempi, o comunque diverso.
E i suoi corridori, che oggi lo ricordano con affetto, hanno nomi importanti: Alberto Destro uno dei più forti velocisti di sempre, Flavio Anastasia il cronomen per eccellenza campione europeo e del mondo, Stefano Dante il finisseur scaltro e veloce (tipologia di corridore che il presidente apprezzava), ma poi Vanotti, il professionista Missaglia (ma quanto gli piaceva quel piccoletto forte su tutti i terreni), Bottà, Sisana, e prima di loro Rando, Verde, Mauri, Previtali, che gli regalò uno splendido campionato regionale lombardo dilettanti. Sono tante le corse internazionali e di rilievo che la Coalca ha vinto in quegli anni, anche questi sono nomi importanti, che echeggiano di gloria: San Geo, Circuito del Porto, CastelFidardo, Piccola Agostoni...
I tecnici che hanno lavorato con lui, i direttori sportivi come li chiamava, l’hanno sempre supportato e sono nomi conosciuti e rispettati da tutti: il Bepi Bertelli, Panizza, Barbisan e quel “maledetto interista del Paolo Nizzolo (beh, diceva che in fondo qualche difetto una persona doveva pure averlo).
Era strano in questi anni recenti confrontarsi con lui sul ciclismo, parlare di watt e preparazioni quando per lui il ciclismo era estro e ferrea convinzione di emergere. Ma tant’è, ci manchernno quella sua irruenza, quel suo entusiasmo guascone, sempre pronto alla battaglia, quella positività di intenti contagiosa, quel suo fare e quel suo agire sempre e comunque.
Ti sia lieve la terra, Presidente.
I funerali si terranno martedì 14 novembre presso la chiesa di san Pietro a Morbegno (SO) alle 15.30.