L'anno scorso Cassano d'Adda, quest'anno direttamente il capoluogo lombardo: al teatro Manzoni di Milano la Federazione Ciclistica Italiana, con Cordiano Dagnoni a fare da co-conduttore al fianco dei due volti Sky Cristiana Buonamano e Davide Camicioli, ha appena premiato tutti i medagliati dell'Italia ciclistica 2023.
Dopo i videomessaggi del presidente del Comitato Olimpico Giovanni Malagò e del suo omologo del Comitato Paralimpico Luca Pancalli, e quello in presenza del "capo del basket italiano" Gianni Petrucci con tanto di salita sul palco della Nazionale femminile di basket, l'evento è partito coi premi alla carriera per Vincenzo Nibali, Marta Bastianelli e Liam Bertazzo: uomini e donne, strada e pista, a ricordare l'ultimo grande picco dell'Italia ai grandi giri ma anche l'ascesa vertiginosa del movimento femminile e della pista.
A proposito di donne e picchi, ecco il momento simbolico ed emozionante di Filippo Ganna che ha premiato Vittoria Bussi, sua collega di record dell'ora: da 65 anni un Paese non deteneva i record maschile e femminile insieme, oggi lo fa l'Italia. Dopodiché, premio alle società centenarie Madonna di Campagna e Forti e Liberi. Non sono centenari, ma sono uomini che vanno in bicicletta ancora a oltre settant'anni Alessio Baudone, Antonino Maragioglio, Bruno Righetti, Angelo Caringi, Giovanni Rapone e Beppe Rivolta, quest'ultimo applaudito da Dagnoni come "padrino del Giro Donne": a loro un riconoscimento speciale.
Menzione d'onore per Massimo Panighel, organizzatore in soli 25 giorni dei Mondiali Gravel in Veneto, particolarmente toccato da una coincidenza del destino: oggi sarebbe stato il compleanno del fratello Luca, la cui scomparsa in un incidente stradale vent'anni fa è stata alla base della sua scelta di iniziare quest'attività.
Cambio colore sullo schermo, da blu a rosso, ed ecco il meraviglioso esercito del paraciclismo: autentici collezionisti di medaglie, accolti da un applauso di particolare e meritatissimo fragore. Il loro 2024 inizierà in Australia a gennaio, con vista sul sogno olimpico di Parigi. Discreta parte dei successi del movimento arrivano dalla pista, con una Claudia Cretti a parlare in rappresentanza dei suoi compagni e compagne di delegazione, trasudando voglia di allenarsi e inseguire la vittoria nei prestigiosi appuntamenti che ancora li attendono.
Schermo verde, e via di fuoristrada: capitanati da Luca Braidot e Valentina Corvi, otto ragazzi e otto ragazze in rappresentanza di un movimento in crescita esponenziale. Ormai metà dei praticanti italiani va su sterrato, ha ricordato il presidente Dagnoni, anche per i timori dei genitori nel mandare i figli in strada. Transitando dal campione italiano di Bmx Tommaso Frizzarin, che ha chiesto e ottenuto di far sentire in sala la canzone Hurricane di Kanye West, ecco la disciplina storicamente percepita come regina del ciclismo: la strada.
Love is in the air, con Elena Cecchini a ringraziare pubblicamente il marito Elia Viviani «perché senza di lui la mia carriera non sarebbe stata la stessa» mentre Lorenzo Milesi ha rievocato l'oro iridato della crono Under 23. Dopodiché, ecco il colore giallo a illuminare la regina attuale dei successi internazionali dell'Italia del pedale: la pista, con Ganna a smettere gli inediti panni del premiatore e rivestire quelli consueti di premiato. E di intervistato: «Strada e pista? La mia formula non cambia... L'obiettivo clou del 2024 è vincere la crono olimpica a Parigi.»
Non è mancato un momento dedicato alla famiglia e alla fabbrica Pinarello, col pre-annuncio della bici già pronta per Parigi. Ancora pista, con la salita in cattedra di Federica Venturelli, celebrata dal pubblico del Manzoni per il suo connubio bici (di ogni specialità!) e studio a livelli top.
Infine riflettori sul quartetto femminile azzurro, con Vittoria Guazzini e Martina Fidanza a scherzare sulle "liti in amicizia" tra le ragazze del team e lanciare la sfida olimpica. Sfida a cui ha fatto eco pure Viviani, che quasi da co-padrone di casa ha ricordato e ringraziato tutti sponsor e fornitori. Per poi tornare atleta: "Io un futuro in Federazione o commentatore? Intanto spero di avere un futuro come vincitore di un altro oro olimpico! Le medaglie sono tutte belle, ma tra l'oro e l'argento ci passa..."
Chiusura in grande stile, e sipario che è calato sui tributi conclusivi ai commissari tecnici delle Nazionali coordinati da Roberto Amadio e ai... tecnici e il resto dello staff federale.
P.S. A proposito dei c.t., Daniele Bennati parlando alla stampa poco prima del Giro d'Onore ha abbozzato una prima analisi "a ricognizione non avvenuta" dei percorsi olimpico e mondiale: «Parigi, col ripetuto muro di Montmartre, la vedo da uomini resistenti con spunto veloce come Pogacar; Zurigo mi sembra un po' più da scalatori»
[Bennati, ma anche Ganna insieme al "cognato" Sobrero, e poi Nibali e Dagnoni, potrete sentirli nella prossima puntata del nostro podcast BlaBlaBike]