È stata una vittoria inaspettata, ma bellissima quella di Ilan Van Wilder che è arrivato in solitaria in via Sacco a Varese portandosi a casa la centoduesima edizione della Tre Valli Varesine. Il ventitreenne della Soudal Quick Step ha letteralmente sorpreso il gruppo con i migliori con un attacco negli ultimi 10 chilometri. Nessuno alle sue spalle è riuscito ad acciuffarlo, colpa anche dell’indecisione e dell’accordo praticamente impossibile da trovare. Tadej Pogacar, il campione uscente, ha più volte chiesto collaborazione in un plotoncino in cui nessuna squadra aveva superiorità e così tra un’indecisione a l’altra è stato il giovane belga a sorridere regalandosi quella che forse è la vittoria più bella della sua carriera.
«E’ stata una vittoria assolutamente inaspettata e forse per questo è ancora più bella - ha spiegato Ilan Van Wilder a tuttobiciweb - al Giro dell’Emilia non stavo per niente bene, invece oggi durante la gara ho avuto ottime sensazioni, ho cercato di assecondare quello che sentivo e di provare a tenere le ruote dei migliori. Questa mattina non avevamo un vero e proprio capitano designato, per tutti sulla carta poteva sembrare Alaphilippe, ma ieri alla Bernocchi Julian ha speso tantissime energie e sapevamo che non sarebbe stato al 100%. Avevamo più carte a nostra disposizione, c’era Vansevenant, c’ero io, l’obiettivo era provare a giocarcela, cercare di essere presenti fino alla fine e così ho fatto».
Per Van Wilder non si tratta della prima vittoria stagionale, nel 2023 infatti il giovane belga della Soudal Quick step si è portato a casa il Deutschland Tour e ha raggiunto un ottimo risultato al Giro d’Italia. Oggi a Varese ha letteralmente sorpreso il gruppo con un attacco in cui ha dato tutto spingendo sui pedali fin alla fine. «Penso di aver scelto il moment giusto- ha proseguito Van Wilder- negli ultimi due giri abbiamo notevolmente alzato la velocità ed ognuno era a tutta. Ho osservato i miei avversari, in particolare Pogacar e Roglic, non facevano che controllarsi e così ho capito che dovevo provare a sorprenderli. Pensavo che mi avrebbero ripreso ma poco alla volta ho accumulato un bel margine di vantaggio, è stata una specie di cronometro individuale. Alla radio Davide Bramati continuava ad incitarmi, sembrava impazzito, ma mi è servito per avere la spinta a non mollare. Ho iniziato a crederci veramente solo dopo che sono entrato nell’ultimo chilometro, non mi ero mai voltato, l’ho fatto solo quando mancavano 500 m e non visto nessuno. In quel momento ho capito che potevo iniziare ad esultare»
La Soudal Quick step aggiunge un’altra bellissima vittoria in un finale di stagione in cui purtroppo è al centro della cronaca non tanto per i successi quanto per le voci più insistenti della fusione con la Jumbo Visma. Se ieri Wout Van Aert aveva detto che si trattava di un’ottima scelta per il bene della squadra, Ilan Van Wilder ha voluto mettere in chiaro il suo punto di vista. «Sinceramente non so cosa succederà, dobbiamo solo aspettare. Ci tengo a precisare che la vittoria di oggi è dedicata al mio team, ai miei compagni di squadra e a tutto lo staff che ci ha accompagnati in questa stagione. Ieri siamo andati molto forte con Bagioli, Masnada e Alaphilippe e l’obbiettivo è continuare a farlo anche al Lombardia per dimostrare che noi ci siamo e siamo pronti a dire la nostra. In questi giorni si sta parlando molto di noi, e sinceramente sono stufo, la mia squadra non si merita tutto quello che ci stanno lanciando addosso, è davvero un peccato che stia accadendo tutto questo perché la Soudal Quickstep è una grande squadra con una storia importante e spero che continui ad esistere».