Primoz ROGLIC. 8. Si porta a casa la dodicesima vittoria di tappa alla Vuelta, la numero 15 in stagione, la 71 in carriera, ma va come va, nel senso che questi tre fanno quello che vogliono rispetto al mondo, ma tra loro tre c’è tutto fuorché agonismo. Divertente? Anche no. Avvilente? Si. Se siete i più forti, datevele di santa ragione senza se e senza ma. Così è una supremazia controllata, un petting ciclistico che lascia sempre insoddisfatti. La Jumbo Visma, oltre al primo secondo e terzo, si porta a casa la vittoria numero 61 in stagione e gongola, io ho però ho dentro di me un senso di incompiuto, trattenuto, controllato e gestito che non mi va. Evviva Pogacar e Evenepoel, che fanno saltare gli schemi, che rendono gli algoritmi poltiglia. Questo ciclismo è anestetizzante, che fa rima con emozionante: ma è solo rima, nulla di più.
Jonas VINGEGAARD. 7. Si mette a ruota di Primoz e da lì non si muove. Il suo obiettivo è non perdere la ruota, se poi vincerà la Vuelta questo lo si vedrà. Forse nelle prossime ore in squadra organizzeranno una lotteria e faranno la conta: anghingò questa Vuelta a chi la do…
Sepp KUSS. 8. Oggi è il suo compleanno (29 anni), ma non gli fanno la festa, lo festeggeranno questa sera perché ancora in rosso. Paga qualcosa nel finale, via radio dice che prosegue con il suo passo e salva gamba e maglia.
Mikel LANDA. 7,5. Se non ci fossero quei tre là sarebbe il numero uno, ma è il numero quattro, e visto il traguardo non è male.
Wout POELS. 8. L’olandese, come tutta la Bahrain Victourius, fa una gara di grandissimo livello e sostanza. Aiuta Landa e poi resta là.
Joao ALMEIDA. 7. Conosci te stesso: nessuno si conosce meglio di Joao. Fa sempre la cosa giusta, soprattutto utile alla sua causa.
Cian UIJTDEBROEKS. 8. Il 20enne della Bora Hansgrohe fa una grandissima corsa, che conferma il suo livello: questo è un talento.
Santiago BUITRAGO. 8. È uno degli uomini Bahrain al pari di Tiberi e Caruso, che fa una corsa superba. Bravissimo! Bravissimi!
Juan AYUSO. 5. Vive una giornata durissima, ma nel complesso si difende da campione: non è semplice, non è scontato. Al momento ha perso il podio, ma questo ragazzo che fra tre giorni compirà 21 anni anche oggi non ha perso tempo: ha imparato.
Enric MAS. 5. Perde una posizione, ma la sua è una lenta discesa.
Remco EVENEPOEL. 7. Pedala nascondendosi nella bicicletta. Il diaframma bassissimo, gli occhi all’altezza della pipa: come si accuccia Remco ce ne sono pochi, direi che in gruppo è il solo. È come uno di quei contorsionisti che sanno entrare in una valigia: lui sulla bicicletta è uguale. Bassissimo e aereodinamico come pochi, come Michele Bartoli, per farvi un esempio: vi ricordate? Il fuoriclasse toscano era di una bellezza infinita, Remco è muscolarmente più potente, bravo a nascondersi, meno elegante del nostro Michelino. Detto questo, il belga volante fa cose sontuose, che vi piaccia o no lui è un combattente e anche oggi ci tiene svegli.
Wilko KELDERMAN. 5. Giornata no. Sempre a ruota, poco prima dell’Angliru perde le ruote.
Antonio TIBERI. 7. Vuelta per misurarsi e prendere le misure, Vuelta per far fatica e faticare. Antonio corre per imparare, ma intanto mette in pratica quello che sa già e sa molto.
Mattia CATTANEO. 8. Il bergamasco della Soudal Quick-Step scalpita. Pronti via ed è subito nel vivo entrando in una fuga con Lorenzo Germani (Groupama - FDJ), Larry Warbasse (AG2R Citroën Team), Romain Combaud e Chris Hamilton (Team Dsm - Firmenich). Poi trova il varco giusto con il suo capitano, Remco Evenepoel e Lorenzo Germani (Groupama-FDJ), prima che quest’ultimo non li lasci andare da soli.
Lorenzo GERMANI. 7. Il 21enne ciociaro di Sora si butta nel vivo della corsa, ma quella di oggi è una tappa da morire. Ci ripensa, e mira a salvare la pelle. In ogni caso, bravo!