Remco EVENEPOEL. 10 e lode. Ieri ha preso una bambola e oggi in parte la restituisce. Facile da dirsi, molto più complicato farlo come l’ha fatto lui. A più riprese fin dal primo metro cerca di portare via la fuga, ma il gruppo non lo molla, non ha intenzione di mollarlo, per nessunissima ragione. Lui persevera, insiste, come se non ci fosse un domani, per dimenticare quell’ieri che l’ha privato di un sogno, domani. Va con un agonismo di altissimo livello e costruisce il suo trionfo con una determinazione che sa di classe e temperamento, rabbia e delirio, prima dell’estasi. Vince da solo, dopo aver staccato anche un bravissimo Bardet. Arriva solo, dopo aver vissuto ieri la solitudine della sconfitta. Deriso e sbeffeggiato, quasi compatito, oggi si è fatto inseguire. L’ha fatto con rabbioso orgoglio, quello che da sempre lo contraddistingue e in materia lo fa davvero un campione del mondo.
Romain BARDET. 9. Perde il confronto diretto contro un peso massimo, che avrebbe corso questa tappa anche da solo. Lui cerca di dargli una mano, cerca di tenere il suo passo, prova a costruire qualcosa di unico, ma contro Remco oggi era pressoché impossibile. Dopo il traguardo dice: «Ho corso contro una leggenda, ma ha fatto quasi tutto lui e questa tappa se l’è proprio meritata. Oggi è stato semplicemente il più forte». Ma anche Romain, per i suoi modi, per la sua serietà e il suo essere corridore, è semplicemente incantevole. Chapeau!
Lennert VAN EETVELT. 8. Terzo a sei minuti e mezzo dopo una giornata all’attacco. Ottima prova per questo ragazzo belga di soli 22 anni.
Jonathan CASTROVIEJO. 7. A 36 anni mette il pilota automatico e va. Ottiene un quarto posto di sostanza, che in sostanza non gli cambia niente, ma tiene alto il suo nome e quello della Ineos. Bravo/bravi!
Michael STORER. 7. Il 26enne australiano della Groupama ha il nome più da motociclista che da ciclista. Il suo nome ruggisce e romba, ma oggi anche le sue gambe fanno tanto.
David DE LA CRUZ. 6,5. È il primo del plotone degli umani, quello della maglia rossa, quello che fa una corsa di gruppo, mentre quei due là facevano una cronometro.
Sepp KUSS. 7,5. Lui e i suoi compagni fanno quello che vogliono, controllando tutto e tutti con grande sicurezza e autorità. La tappa era di quelle ostiche, ma l’americano e la sua Jumbo oggi la rendono più che accessibile.
Juan AYUSO. 6. Vorrebbe spaccare il mondo, vorrebbe scatenare l’inferno, ma ci vogliono gambe e testa: oggi aveva solo tanta testa e, dietro di lui, troppa Jumbo.
Mattia CATTANEO. 8. Non era nella fuga iniziale dei 24, ma sul primo colle di giornata il bergamasco della Soudal-QuickStep esce dal gruppo maglia rossa e si riporta su quello di testa per mettersi al servizio di Remco Evenepoel: e che servizio.
Simone PETILLI. 24. Il 30enne lombardo della Intermarché Circus Wanty si muove di primo mattino e si butta dentro la fuga buona. Quella dei 24, con Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep) e Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers), Damiano Caruso e Kamil Gradek (Bahrain Victorious), Juanpe Lopez e Amanuel Ghebreigzabhier (Lidl Trek), Clément Davy e Michael Storer (Groupama-FDJ), Lennard Kämna (Bora-hansgrohe) e Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck), Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny) e Stefan Bissegger, Sean Quinn (EF Education-EasyPost), Rui Costa e Julius Johansen (Intermarché-Circus-Wanty), Nelson Oliveira (Movistar) e Ruben Fernandez, Andre Carvalho (Cofidis), Romain Bardet e Alberto Dainese (DSM-Firmenich), Kevin Vauquelin, Kevin Ledanois (Arkéa-Samsic) e Joel Nicolau (Caja Rural-Seguros RGA). Fuga di spessore, che nasce sulle strade di Francia, in formato Tour.