Jonas VINGEGAARD. 10. Dategli una montagna, dategliene una, meglio se tre, ancor meglio se è il Tremalet, pardon, il Tourmalet e il “re pescatore” fa quello che sa fare meglio: pescare energie in profondità per risalire su. Arriva in debito di ossigeno, il suo volto è una maschera di fatica, il suo vantaggio non un colpo da Ko, ma un colpo da campione, che conferma il suo talento di scalatore, che conferma quello che sapevamo già: questo ragazzo non è qui a fare una vacanza, tutt’al più a far regali, alla sua piccola Frida, che proprio oggi compie 3 anni e il papà le dedica la vittoria con le lacrime agli occhi e la voce rotta per l’emozione. Per la contabilità, invece, 15° vittoria stagionale, in 59 giorni di corsa.
Sepp KUSS. 10 e lode. Si difende con grandissimo acume tattico, prima lascia che facciano gli altri, compreso Vingegaard, poi entra in azione lui. Gli arriva a soli 30”, con il volto di chi non solo è contento, ma di uno che ha ancora energie da vendere. Resta in rosso, ma il suo viso ha il color luminescente della luna.
Primoz ROGLIC. 8. Fatica e tanto, ma con la classe di cui dispone medica una giornata di assoluta fatica con classe e temperamento. Porta a casa un prezioso terzo posto, che lo pone a soli 1’33” dalla maglia rossa Kuss, che resta per il momento inavvicinabile.
Juan AYUSO. 7,5. Fa una corsa di livello, ma quei tre là sono imprendibili, hanno un altro passo, anche se domani ci saranno altri passi.
Cian UIJTDBROEKS. 9. Non ci sono dubbi, questo ragazzo di soli 20 anni ha un talento assoluto. Ha stoffa e penso che qualcosa di importante ce lo farà vedere ancora.
Enric MAS. 6,5. Fa una corsa chiaramente di livello, ma il suo livello è questo.
Steff CRAS. 8. Il 27enne belga della TotalEnergies fa una grandissima corsa di resistenza e in un sol colpo recupera quattro posizioni: ora è 11°, la top ten è a portata di mano.
Mikel LANDA. 6,5. Manda in sollucchero i “landisti” e tutti quelli che gli vogliono bene (sono tanti). Oggi fa una corsa di grandissima qualità, dove dimostra di non avere il braccino, ma per battere i Jumbo Visma, oggi, bisognava avere il gambone.
Alekxandr VLASOV. 5,5. Il senza bandiera oggi deve alzare bandiera bianca, il bimbo Cian va più veloce di lui.
Marc SOLER. 5,5. Quanta fatica, quanta sofferenza, alla fine perde quattro posizioni in classifica generale, ma non perde la top ten.
Joao ALMEIDA. 5. Il 25enne portoghese della Uae Emirates vive, per sua stessa ammissione, la giornata peggiore della sua vita. In ogni caso, come sempre, Joao la medica alla grande, perché arriva 15° e difende con i denti il suo decimo posto.
Lanny MARTINEZ. 5. Ha soli 20 anni e sta scoprendo i Grandi Giri, facendo in ogni caso una ottima corsa.
Simone PETILLI. 6. È il primo degli italiani: 28° a oltre 22’. E pensare che non doveva essere nemmeno qui.
Remco EVENEPOEL. 4. È la tappa del Tourmalet, ma lui si stacca subito dopo una trentina di chilometri, sull’Aubisque. È chiaro che un indizio è un indizio, due indizi sono una casualità, ma tre indizi fanno una prova: per il belga volante le corse a tappe sono qualcosa di molto particolare, che mettono a dura prova anche il suo immenso talento e il suo enorme motore. È vero, un anno fa la Vuelta l’ha vinta, ma è altrettanto vero che in due partecipazioni al Giro, per una ragione o per l’altra, ha rimediato due ritiri. Il Tour non l’ha mai corso per ovvi motivi: quali? Lo si è visto oggi: questa era una tappa da Grande Boucle…
Elie GESBERT. 6. È del 28enne corridore transalpino della Arkéa Samsic il primo allungo di giornata. È lui che suona la carica, poi lo suonano.