Sepp KUSS. 10 e lode. Il settimo sigillo lo applica oggi, dopo due anni di onoratissimo servizio. Mai vittoria poteva essere più giusta, una sorta di premio alla carriera, che si fa da solo, che si prende lui, che si concede questo fantastico 28enne ragazzo americano che è qui a correre il terzo Grande Giro di stagione dopo aver contribuito fattivamente ai successi di Roglic e Vingegaard a Giro e Tour. Ora è anche secondo in classifica generale, a soli 8” dalla “rossa”. È chiaramente la terza opzione della super corazzata Jumbo Visma, anche se al momento è la prima opzione.
Lenny MARTINEZ. 10 e lode. Il bimbo della Groupama Fdj corre da veterano, buttandosi nella fuga di giornata e restando lì nel vivo della corsa fino alla fine, chiudendo appena dietro all’americano della Jumbo. Lenny è la nuova maglia rossa della corsa, il più giovane di sempre, mai nessuno aveva vestito la maglia di leader della corsa iberica a soli 20 anni e 51 giorni. Lenny fa meglio di un certo Miguel Indurain, che si vestì di rosso a 20 anni e 283 giorni.
Romain BARDET. 8. Pesto e livido, il transalpino corre come sa correre: da protagonista. Tiene botta e chiude terzo e dopo il traguardo va a cercare il connazionale Martinez per complimentarsi con lui. Gesti da grande campione.
Mikel LANDA. 7. È uno dei fuggitivi di giornata e alla fine gli sfuggono via quei tre là. Fa una corsa da vero e autentico landista: fa il giusto, senza esagerare. Simpatia da fuoriclasse, talento tanto, ma mai usato fino in fondo.
Marc SOLER. 8. Fa il suo gioco di squadra, restando nel vivo della corsa fino alla fine e tiene gli emiratini nelle zone alte della classifica. Ora è terzo a soli 51” della maglia rossa.
Primoz ROGLIC. 7,5. Parte e va. È lui che suona la carica nel finale tra gli uomini che hanno ambizione di successo finale. Progressione decisa e via. Poi su di lui si fa sotto il compagno Vingegaard. La “bella coppia” mette in difficoltà tutti, ma alla fine un po’ in difficoltà va anche lei.
Jonas VINGEGAARD. 7,5. Ritorna facilmente su Primoz e contribuisce all’azione, anche se non troppo. Il peso lo lascia sulle spalle e sulle gambe di Primoz, forse perché anche al danese le gambe si sono fatte improvvisamente un po’ pesanti.
Juan AYUSO. 7. All’inizio paga lo sforzo, ma non cola a picco, anzi, si riprende e chiude in crescendo, recuperando alla coppia Jumbo quasi tutto.
Cian UIJTDEBROEKS. 7. Il 20enne belga concede ai big una manciata di secondi, ma anche lui conferma di essere una piccola grande promessa.
Remco EVENEPOEL. 5. Aveva detto di voler lasciare la maglia, ma così no, non l’aveva chiaramente previsto. Vive una giornata storta, dove finisce all’angolo. Subisce un duro colpo, ma le gambe non si piegano.
Geraint THOMAS. 5. Il Signor G paga dazio, anche se il gallese è un dieselone e venderà cara la pelle: fino alla fine.
Mattia CATTANEO. 42. Più che una fuga è un attacco di metà gruppo. Mattia Cattaneo è lesto a stare là davanti, con altri 41 attaccanti che comprendono esattamente Louis Vervaeke (Soudal-QuickStep), Marc Soler (UAE Team Emirates), Sepp Kuss, Jan Tratnik, Attila Valter, Dylan Van Baarle (Jumbo-Visma), Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers), Santiago Buitrago, Mikel Landa, Wout Poels, Jasha Sütterlin (Bahrain Victorious), Juanpe Lopez (Lidl Trek), Rudy Molard, Lenny Martinez, Michael Storer (Groupama-FDJ), Emanuel Buchmann (Bora-hansgrohe), Andreas Kron, Sylvain Moniquet, Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny), Hugh Carthy (EF Education-EasyPost), Dorian Godon, Nicolas Prodhomme (AG2R Citroën), Felix Engelhardt, Matteo Sobrero (Jayco AlUla), Rui Costa (Intermarché-Wanty-Gobert), Oier Lazkano, Einer Rubio (Movistar), Jesús Herrada, Rubèn Fernández, Rémy Rochas (Cofidis), Romain Bardet, Max Poole (Team dsm-firmenich), Cristian Rodriguez (Arkéa-Samsic), Steff Cras, Thomas Bonnet, Fabien Doubey, Paul Ourselin (TotalEnergies), David De La Cruz, Javier Romo (Astana Qazaqstan), Fernando Barcelo, Jefferson e Alveiro Cepeda (Caja Rural-Seguros RGA).
Andrea BAGIOLI. 17. Per noi italiani non è certo stata una buona giornata. Dopo il ritiro di Filippo Zana, oggi ne abbiamo salutati due. Il portacolori della Soudal-QuickStep e il campione del mondo della crono under 23 Lorenzo Milesi (Team Dsm-firmenich), prima maglia rossa di questa Vuelta. Entrambi finiti a terra nelle prime fasi di questa tappa, sono costretti a issare bandiera bianca.