A caldo, l'analisi di Marco Villa sulla prova del quartetto maschile che ha conquistato l'azzurro è lucida: «Bravi i danesi, hanno corso bene e ripetuto il tempo del primo turno. Noi abbiamo commesso un piccolo errore all’inizio, siamo partiti troppo forte. Manlio Moro è partito per la prima volta in seconda posizione, naturalmente non ha ancora la sensibilità di Consonni e forse si è fatto trascinare un po' troppo dall'esuberanza. Ci ha portato a passare un po’ troppo forte al terzo giro e a quel punto potevamo solo continuare. Alla fine abbiamo pagato un po', ma dico ugualmente bravo a Manlio, che ha dimostrato di stare benissimo in questo quartetto, e a tutti gli altri. Sappiamo di avere delle grandi potenzialità, siamo arrivati un po’ in emergenza a questo appuntamento: sappiamo di essere competitivi e andiamo a Parigi per vincere l’oro».
LE VOCI AZZURRE
Jonathan Milan: «Siamo soddisfatti di quello che abbiamo dato, abbiamo molto su cui lavorare. Sono fiducioso per Parigi, congratulazioni ai danesi».
Simone Consonni: «Ci siamo riconfermati ad un mondiale preolimpico ed è un grande risultato. Un torneo intenso, una medaglia che ci riempie di orgoglio. Siamo un gruppo che lavora per un solo obiettivo ed è stato bravo anche Moro»
Francesco Lamon: «L’unico modo per impensierire danesi era partire forte, ci abbiamo provato, ma il nostro avvicinamento alla prova non è stato certo come il loro, ma abbiamo un anno per lavorare».
Filippo Ganna: «Non siamo venuti qui per portare in giro la bici o il numero, abbiamo dato l massimo e dobbiamo essere doddisfatti di questa medaglia. Ricordo che l’anno prima delle olimpiadi passate facemmo terzi, oggi secondi. Non abbiamo nulla da recriminare».
Manlio Moro: «Forse l’agitazione, non so, ma... forse non ho dato il contributo che volevo, ma voglio ringraziare la squadra che mi ha portato a vincere questa medaglia fantastica».
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