Nata nel 1994 a Milngavie, città scozzese a una quindicina di chilometri dal Sir Chris Hoy Velodrome di Glasgow, Katie Archibald è pronta a vivere una rassegna iridata decisamente particolare. I due titoli olimpici, i dodici podi iridati e i venti ori continentali fanno della 29enne pistard britannica una delle “stelle” più luminose di questi Mondiali e certamente una delle protagoniste più attese, ma non saranno solo l’affetto del pubblico presente sugli spalti del Velodromo e la sua classe a spingere Archibald verso nuovi allori sportivi, bensì qualche cosa di più privato ed intimo: il ricordo del compagno Rab Wardell, biker scozzese trentasettenne deceduto nel sonno meno di un anno fa a causa di un attacco cardiaco.
«Uno dei motivi per cui questi Campionati del Mondo significano tanto per me è proprio il ricordo di Rab – ha spiegato Katie in una intervista concessa al Tabloid Evening Time Glasgow - Era il suo sogno e il suo grande obiettivo partecipare a questi Mondiali, aveva gareggiato ai Campionati del Mondo Marathon di mountain bike nel 2021, era stato selezionato per il 2022 e tutto faceva presagire che potesse competere anche a quelli del 2023. Sognavamo di viverli assieme, nella nostra città». Conosciuto ed apprezzato da tutti, Wardell aveva contribuito a progettare il percorso di gara a Glentress Forrest, «Ciclismo e Rab a Glasgow sono sinonimi» afferma Archibald.
La campionessa scozzese continua il ricordo del suo amato con queste parole: «Rab è ancora la prima persona con cui parlo al mattino e prima di andare a letto. Penso a Rab e alle biciclette, penso ai posti in cui volevamo andare insieme, è una costante. Devo spendere tanta energia per impedire al ricordo di quel brutto giorno dello scorso anno rimanga costantemente dentro di me, ma il ciclismo è ottimo per qualsiasi cosa tu abbia bisogno di elaborare e questo aiuta. Sono tornata a vivere a Manchester per prepararmi alle Olimpiadi di Parigi, è un po’ come se fossi tornata indietro nel tempo alla British Cycling Academy, dove si vive con i compagni di squadra, si è vicini alla pista e si è in un ambiente controllato per trovare la propria strada».
Ed ancora: «Pormi degli obiettivi, sapere che c'è qualcosa in cui sono brava, che ho una abilità da poter usare è utile. Analizzare le prove in pista, pedalare al Velodromo sapendo che è una cosa che so fare bene mi aiuta e mi dà stabilità».
In chiusura ecco che Archibald esplicita l’obiettivo che si è posta in questi Campionati del Mondo in cui la vedremo competere assieme al quartetto britannico dell’Inseguimento a Squadre, nell’Omnium e nella Madison: «Voglio onorare al meglio la memoria di Rab, ho questa strana idea in mente: se riesco a vincere, significa che per un momento avrò una parte di lui con me. Mi rendo conto che in realtà non sarà così ma questo è il mio scopo in questi Mondiali».
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