La diciassettesima tappa del Tour 2023 Tadej Pogacar non la dimenticherà più. Il suo crollo sul Col de la Loze è stato clamoroso, il suo distacco dal vincitore di tappa Gall e dalla maglia gialla Vingegaard è stato impressionante, la sua resa praticamente definitiva mentre saliva lentamente al traguardo alla ruota di Marc Soler. La crisi diventa certa a 6 km dal Gpm, nel momento in cui alla radio Pogacar dice di essere morto, di non avere più nulla ed esorta il compagno Yates a lottare per il podio. C’è stata una caduta con qualche abrasione, ma l’espressione non era la solita e la sofferenza, causata dalla stanchezza e dal caldo, era ben chiara sul suo viso.
Lo sloveno, che conserva la maglia bianca e sul podio di tappa è riuscto anche a sorridere, cerca una spiegazione a quanto accaduto ma non la trova: «Non so cosa sia successo. Ero veramente vuoto ai piedi del Col de la Loze. Ho mangiato tutto il giorno, mi sono alimentato bene, ma a quanto pare questa nuova energia non è arrivata alle gambe. Sono estremamente deluso».
Sulla caduta all'inizio della tapp, lo sloveno non sa quale sia stata effettivamente la dinamica. “È stata una situazione un po' sfortunata. La fuga stava prendendo forma, ero in seconda posizione, non troppo dietro. Improvvisamente il corridore davanti a me ha rallentato un po' e ho colpito la sua ruota posteriore. Non so cosa sia successo esattamente, ma sono caduto".
Come al solito, però, Pogacar guarda avanti: «Appena mi riprenderò, voglio regalare alla mia squadra un'altra vittoria di tappa, per Per Adam, Felix, Rafal e gli altri, o aiutare qualche mio compagno a centrare un successo di tappa. E voglio salire sul podio finale di Parigi. Confesso che ai piedi del Col de la Loze ho anche pensato di poter perdere il podio, ma la mia squadra è stata di grande supporto e mi ha aiutato a difendermi nel migliore dei modi».