Jasper PHILIPSEN. 10 e lode. Chi fa da sé fa per tre e sono quattro in questo Tour, sei in totale sulle strade della Grande Boucle. Vince facile, Jasper, anche se non c’è Mathieu Van der Poel (raffreddore e tosse) a tirargli la volata. E’ la decima vittoria stagionale, la numero 21 per la sua Alpecin, la numero 33 in carriera per questo corridore che conferma una volta di più di essere il velocista più forte del pianeta. Chi fa da sé fa per tre: e sono quattro.
Dylan GROENEWEGEN. 9. Sta bene e lo si vede, molto bene. E anche a livello di voglia non difetta affatto. Ha solo un problema: alla propria ruota ha uno che oggi come oggi sarebbe da legare e forse non servirebbe neppure.
Phil BAUHAUS. 8. Il tedesco è ormai una garanzia: quando c’è da fare una volata, lui è sempre là. Si fa prima a dire quando non c’è.
Brian COQUARD. 7. Gira che ti rigira lui è lì, tra le ruote veloci, tra quei mulinelli di velocità e dinamica che lo vedono oggi buon quarto.
Mads PEDERSEN. 7. Non è un velocista puro, ma è un purosangue e alla fine sprinta e si porta a casa un piazzamento che non guasta.
Alexander KRISTOFF. 6,5. Non è più un bimbo e nemmeno un ragazzino, ma la voglia è quella lì, quella di sempre.
Luca MOZZATO. 7. Non solo è un uomo squadra, che fa da sé e anche per tre, ma a questo punto è anche un uomo nazione: tiene alto il buon nome del nostro ciclismo. Bravò!
Peter SAGAN. 6,5. Ha voglia di lasciare il segno, di tirare una zampata delle sue, ma riesce solo a tenere una buona posizione, per il resto, si vedrà. Mica è finito il Tour.
Wout VAN AERT. 5,5. Scalpita e fa di tutto per restare la davanti, poi viene risucchiato dal gruppo.
Sam WELSFORD. 6. Il 27enne della DSM ci prova, ma è un tentativo timido.
Jordi MEEUS. Il 25enne belga ottiene l’ennesima top ten, ma non è ancora tra i top.
Biniam GIRMAY. 5,5. Ci prova, si vede che ha voglia e anche la condizione per farlo, ma il suo sembra più un limite di testa: paura?
Caleb EWAN. 5. È un peso leggero tra pesi massimi: non si vede più.
Fabio JAKOBSEN. 5. Condizione così così, ma anche per lui sembra che ci sia un blocco mentale: è un po’ come per i bomber, se si sbocca.
Daniel OSS. 8. Dopo 5 chilometri il 36enne trentino della Total Energies prende e va via con Andrey Amador (EF) e Matias Louvel (Arkea Samsic). Giornata all’attacco per questi tre valorosi ragazzi, che potevano far finta di niente, invece fanno molto, ma quello che fa di più è proprio Daniel, che è l’ultimo a cedere: tutto solo resiste e prova a tener vivo il sogno, anche quando forse sarebbe il caso di tornare nei ranghi, ma il trentino è tipo rock, che batte il tempo e si sbatte come pochi. Il premio combattività? È suo!
Riccardo MAGRINI. 77. È il nostro record negativo al Tour. Settantasette tappe senza vincere. Accadde tra il 1979 e il 1983, quando Riccardo Magrini, oggi voce tecnica di Eurosport, sbrindellò il gruppo, pardon, si lasciò alle spalle tutti andando a vincere la 7a tappa del Tour sul traguardo di Ile d’Oleron. Con oggi, noi, siamo a quota 75: ultima vittoria di Vincenzo Nibali nel 2019: 20a tappa, Val Thorens.
SPAGNA. 100. L’ultima vittoria nel 2018, ad opera di Omar Fraile, dopo cento tappe ecco Pello Bilbao che rompe il digiuno iberico.