I VOTI DI STAGI. IL SIGNOR BOSCHI FA SUA LA MONTAGNA PELATA, POGACAR FA IL CONTROPELO A VINGEGAARD

I VOTI DEL DIRETTORE | 09/07/2023 | 20:01
di Pier Augusto Stagi

Michael WOODS. 10 e lode. Il signor Boschi fa sua la montagna pelata. Un Mont Ventoux sul Massiccio Centrale. Un vulcano spento che accende l’agonismo e la voglia di questo 36enne canadese che ama le cose difficili, e anche questa vittoria se la deve sudare come poche. Ma lui, che era un mezzofondista, ci è abituato e Ivano Fanini ha il merito non secondario di averlo scoperto. Così il signor Boschi ringrazia Ivano e quanti ha incontrato sulla propria strada e si regala la sua prima tappa al Tour de France, dopo due alla Vuelta, quattordicesimo successo in carriera, per lui, sesta vittoria stagionale per la Israel Premier Tech. Numeri che fanno storia: dopo il danese Johnny Weltz (classe ’62), ultimo vincitore sul vulcano, ecco il signor Michele Boschi. Ci scusi se lo italianizziamo, ma visti i tempi…


Pierre LATOUR. 9. Che fatica, ma che grande corsa per questo 29enne corridore della TotalEnergies. Pierre Latour: a volte il nome.


Matej MOHORIC. 9. Arriva terzo, su un traguardo iconico e pazzesco. Si supera, ma per lui non è nemmeno una novità.

Matteo JORGENSON. 8. Sente l’odore della vittoria il 24enne corridore americano della Movistar Team. Arriva lì, a meno di un chilometro dal sogno, poi il sapore della vittoria assume quello amaro della fatica, ma il suo quarto posto e la sua corsa d’attacco è solo da applausi.

Neilson POWLESS. 8. Entra nella fuga di giornata, poi resta là, a mulinare pedalate e a raccoglier punti per la maglia a pois. Sfacchina come pochi, sbuffa come nessuno: finisce 6°, non esimo. Confermando che quella maglia a pallini che porta sulle spalle non è un regalo del Signore.

Tadej POGACAR. 8. Cosa gli vuoi dire? Niente. Fa quello che deve fare sempre, anche con la “canicule” e su pendenze che tolgono il respiro. Dopo aver patito e perso un minutino nella prima tappa pirenaica, lo sloveno rifila al danese un altro gancio. È la seconda volta che se lo lascia alle spalle. Non lo manda Ko, ma è chiaro che anche Jonas non può dormire tanto sereno.

Jonas VINGEGAARD. 6. La squadra è ancora una volta superlativa e lo lascia lì quando c’è da accelerare. Insomma, gli preparano la strada, ma il danese non se la prende: anzi, temporeggia e attende. Un gesto di debolezza, che lo sloveno coglie e monetizza. Il fatto positivo? Che potrebbe crollare, ma medica la giornata di fatica da par suo.

Simon YATES. 6,5. Coraggioso e tempestivo: ci prova, senza tanti tatticismi. Evviva!

Thomas PIDCOCK. 7. Oggi il giovane britannico è brillante come poche altre volte l’avevamo visto in montagna. La tappa è di quelle che restano nelle gambe e nella testa, ma lui resta con i migliori, portandosi dietro anche Carlos Rodriguez (voto 6).

Adam YATES. 6. Il co-leader fatica non poco, ma alla fine medica la situazione e va al riposo con un 5° posto nella generale che ha il suo significato.

Jai HINDLEY. 5,5. Tantissima fatica, davvero tanta, per difendere il podio: e ce la fa.

David GAUDU. 5 Mira a stare nella top ten, e fino ad oggi ci riesce, ma non sembra mai brillante.

Mikel LANDA. 4. È chiaro che non c’è. O meglio, c’è ma non si vede: mai.

Victor CAMPENAERTS. 7. Il 31enne corridore belga della Lotto Dstny è tra gli uomini più attivi e scalpitanti del gruppo. In pratica è lui che porta via l’azione, questo fenomenale passista ex detentore del record dell’era (2019: 55,089 km) prende e va fin dal chilometro zero, con alle spalle una nutrita schiera di corridori di livello. Da Neilson Powless (Ef Education EasyPost) a Matteo Jorgenson e Gorka Izagirre (Movistar Team), da Matej Mohoric (Bahrain-Victorious) a Clément Berthet (AG2R Citroën Team), da Michael Woods e Guillaume Boivin (Israel - Premier Tech) a David de la Cruz e Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team), da Jonas Abrahamsen e Jonas Gregaard (Uno-X Pro Cycling Team) a Mathieu Burgaudeau e Pierre LaTour (TotalEnergies).

Giulio CICCONE. 4. Pronti via, la fuga va e lui è dietro. Fine. Mi sarei giocato quello che non ho su una sua prestazione di livello. Il 4 me lo becco anch’io.

Quinn SIMMONS. 17. Caduto pesantemente nella quinta tappa è costretto oggi allo stop.

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COMMENTI
Differenza
9 luglio 2023 20:15 ghisallo34
Tra Pogacar e Vingegaard mi sembra sia un duello alla pari. Di certo il danese dovra' capire come utilizzare al meglio il team. Oggi ha preso soli 8"....se Pogacar prende 8, lui non puo' essere da 6.

Pogacar
9 luglio 2023 21:06 Panassa
Questi 8 secondi recuperati contano. Perché presi nello scontro diretto. Sono importanti per il morale. Quando pogacar invece a inizio tour sprinta ovunque, fa scatti e volate senza senso per prendere pochi secondi allora spreca solamente energie preziose. 8 secondi qua e là contano nulla. 8 secondi oggi sono importanti

@ panassa
9 luglio 2023 22:31 Albertone
Concordo con il tuo pensiero. Alla fine, puo' servire anche 1 secondo

Vingegaard
9 luglio 2023 22:49 Greg1981
Sembra si stia rendendo conto che Pogacar sta crescendo di condizione

concordo
10 luglio 2023 00:00 fransoli
con albertone, alla fine anche 1 secondo è importante.. quindi ha fatto bene a racimolarne 11 nelle varie volate... oppure no? Sono confuso, sarà l'anticiclone africano

@ fransoli
10 luglio 2023 01:01 Albertone
Recuperare in montagna ci sta. Ma lanciarsi come 2 gg fa in sprint senza senso, direi di no.

Bene x lo spettacolo
10 luglio 2023 01:40 Unaiggg223
1 settimana a tutta, con un duello gia' ai secondi.

lo so lo so
10 luglio 2023 05:27 kristi
io ho sempre diversi punti di vista , ma , non scopriamo certo l acqua calda dicendo che sappiamo che in tappe dove c'è una sola salita degna del nome , pogacar è molto più forte perchè più scattante . io aspetterei le alpi prima di tirare le somnme . inoltre se pogacar fosse davvero cosi superiore non si accontenterebbe di rosicchiare qui e la . sia ieri che giovedi è arrivato col distacco scavato sullo scatto , poi non incrementa , io aspetterei anzi aspetterò le alpi , insomma tappe con oltre 3000 mt dislivello minimo

Quasi pari
10 luglio 2023 06:29 Cicorececconi
Bella tappa, peccato non abbia dato emozioni piu' forti perche' la fuga era andata via. Continua il duello

Due parole
10 luglio 2023 06:42 Thedoctorbike
Spenderei 2 parole per Alanphilippe e Landa. Sembrano due fantasmi. Il francese sembra una fotocopia di se stesso,peccato. Landa mai visto ,come mai ?

Troppo presto
10 luglio 2023 10:14 Thelonious
Troppo presto per tirare la somme, ma l'impressione è che Vingegaard stia accusando più del dovuto la responsabilità di dover vincere a tutti i costi. È il campione in carica, ha preparato al meglio la corsa, ha una squadra che più forte non si può: se non vince è un fallimento. L'anno scorso era più libero di testa: se vinceva bene, se no pazienza. Quest'anno non è così e secondo me la pressione la sta sentendo più del previsto.

io non ne capisco un gran chè,ma....
10 luglio 2023 10:21 maxlrose
I grossi esperti dicono che Vingegaard è piu forte di Pogacar in salita,
Ah si ? non me ne sono accorto veramente?

Pogacar soffre il caldo piu del danese.
Ah si? non me ne sono accorto.

La Jumbo ha una squadra molto piu forte della UAE(ma ieri si è disgragata e nemmeno Kuss ha reso come al solito.)
Ah si ? non me ne sono accorto

Sempre i soliti esperti dicono che Pogacar,piu passano le giornate piu salirà di condizione .... vedremo. Del resto gli esperti dicono che sarà cosi....

Thedoctirbike
10 luglio 2023 10:43 Ale1960
Ormai sono quasi due anni che Landa e Alaphilippe annaspano. Landa poi,non ho mai capito su cosa ha creato tanro credito.... Il francese almeno ha un signor palmares.

kristi
10 luglio 2023 11:03 fransoli
e hai ragione, concordo con te, la tappa di ieri era più nelle corde di Pogacar che di Vingegard. C'erano si 3500 metri di dislivello, ma le salite precendenti erano assai agevoli e il gruppo è andato in transumanza fino ai -13, tanto che se non fosse stato per la fuga dove se le sono date di santa ragione sarebbe stata una tappa mooolto noiosa. Praticamente la parte dura erano solo gli ultimi 4km, una salita più da gente esplosiva che da fondisti scalatori, non ha caso Pidcock si è piazzato molto bene nel gruppo dei big ed Hindley invece ha perso qualche secondo dai suoi avversari per il podio. Da qui anche la dichiarazione di Pogacar che non ha detto che la salita fosse facile, ma che da come gliel'avevano descritta se la sarebbe aspettata più dura (e forse il Mortirolo o lo Zoncolan non sono più duri del Puy de Dome?). Vingegaard è stato battuto ma non sconfitto, per le caratteristiche dei due è quasi finita in pareggio, se si fosse nel pugilato si potrebbe dire che ha vinto Pogacar ai punti di corto muso. Adesso vediamo le Alpi, che e in teoria sono più adatte a Vingegaard, il quale però quest'anno non potrà fare il trappolone con Roglic.

Alaphilippe
10 luglio 2023 11:18 fransoli
Ragazzi Alaphilippe lo scorso anno ha avuto 3 brutte cadute... strade bianche, liegi (con pneumotorace) e vuelta... e comincia ad avere un'eta (31 anni) alla quale risollevarsi e ritornare al top, dopo che hai avuto una carriera notevole con 2 mondiali in bacheca, non è così facile ... e poi Remco il nuovo che avanza prepotentemente come compagna di squadra... mi auguro che torni ai suoi massimi livelli ma non è così scontato, forse un cambiamento potrebbe giovargli. Magari ai mondiali correndo per la nazionale francese potrebbe ancora dare un colpo di reni.

Corto muso
10 luglio 2023 15:47 Thelonious
Corto muso non si usa nel pugilato ma nell'ippica, cfr. Max Allegri.

fransoli
10 luglio 2023 17:39 ggiorgione
la salita di ieri era più adatta a vingegaard perché più leggero mentre pogacar più pesante. inoltre dicevano che vingegaard avrebbe resistito di più rispetto a pogacar con il caldo e per questi 2 motivi era più favorito sul puy de dome. vingegaard ieri ha deluso le aspettative e pogacar non ha guadagnato nello scatto ma ha preso vantaggio piano piano senza che il danese crollasse

ggiorgione
10 luglio 2023 18:06 fransoli
secondo me no, perché vingegaard mi sembra più a suo agio a spingere lunghi rapporti,... poi bisogna anche vedere quello che c'è prima della salita finale, siccome c'era poco o niente un corridore da classiche che fa il vuoto sui muri del Fiandre o vince sul muro di Huy secondo me è più adatto di un Vingegaard, se non alla salita, alla tappa per così com'era disegnata... ma sono opinioni, di sicuro due corridori capaci di creare questa differenza rispetto a tutti gli altri da tempo non si vedevano, negli ultimi 1.5 km avranno dato una cinquantin adi secondi a tutti gli altri.

@ fransoli
10 luglio 2023 19:23 Greg1981
Sono opinioni, ma tu vuoi sempre dire l'ultima. Ottimo modo di interloquire

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