Chiara Consonni l’ha fatto di nuovo, come successo l’anno scorso ha alzato le braccia al cielo nell’ultima tappa del Giro Donne. Nel 2022 era stato Padova, questa volta ad Olbia la bergamasca ha letteralmente dominato una volata incredibile che le ha regalato il suo secondo successo nella corsa rosa. Sul traguardo ha lanciato un urlo al cielo, un urlo di liberazione dopo 9 giorni intensi in cui ha affrontato il caldo e la difficoltà del percorso con la tenacia e il supporto della squadra.
«E’ stata una giornata bellissima, non ho parole per descrivere questa vittoria. Per me è stato un Giro molto difficile, ho sofferto praticamente tutti i giorni anche a causa del caldo. Dopo la tappa di Modena ci ero rimasta male perché avevo la sensazione di aver perso la mia occasione, rischiavo di mollare, ma la squadra è sempre stata con me spronandomi ad andare avanti. In queste nove tappe siamo andate veramente forte, in partica ho fatto gruppetto 6 giorni su 9, ma oggi volevo assolutamente rifarmi. Sapevo che avrei potuto avere la mia occasione, ma non era così scontato perché nel percorso c’erano diversi strappi che avrebbero potuto mettermi in crisi, ma le mie compagne sono state incredibili. Voglio ringraziare tutte le ragazze, dalla prima all’ultima, sono contenta di averle ripagate con un bel regalino» ci ha spiegato Chiara con il sorriso e tanta emozione.
Il rettilineo di arrivo era lo stesso di quello dell’anno scorso, un lungo vialone in leggera salita in cui occorreva cogliere il momento giusto. «Conoscevo bene il rettilineo finale perché l’avevamo affrontato proprio l’anno scorso e quindi sapevo anche come gestire le forze - prosegue Chiara -. L’ultimo chilometro mi è sembrato infinito, le compagne fino all’ultimo mi hanno aiutato anche perché c’era un tratto molto tecnico. A 250 m dall’arrivo ho visto Marianne Vos partire, io sono andata sulla sinistra e da quel momento non ho visto più niente. Ho guardato soltanto in basso e ho messo nei pedali tutta la forza che avevo».
Dopo il traguardo Chiara ringrazia tutte le compagne. Ad una ad una concede una abbraccio tra le lacrime e l’emozione. La vittoria è tutta per Marta Bastianelli, la capitana della formazione emiratina, il punto di riferimento per tutto il team che oggi ha salutato la sua carriera nel professionismo. Per Chiara è un autentico modello, un’insegnante da cui ha imparato tanto, ma da cui vorrebbe imparare ancora. «Vincere proprio oggi è bellissimo perché posso dedicare una vittoria a Marta nel suo ultimo giorno da atleta professionistica. Siamo state per dieci giorni in camera insieme, dieci giorni preziosi che porto nel cuore, il nostro rapporto è come quello tra una madre e una figlia e spero che non finirà mai. Mi dispiace che abbia scelto di ritirarsi, penso che abbia tante cose da dire e personalmente ho ancora molto da imparare. Penso che il più grande insegnamento che mi ha dato sia quello di non mollare mai, in questo anno insieme sono veramente rimasta stupita nel vedere come una donna riesca a dare tutto quello che ha per noi e per se stessa credendoci fino alla fine. Spero di poter diventare anche solo la metà di quello che è lei».
Ora per Chiara c’è tempo solo di qualche giorno di relax insieme alla sua famiglia, poi ripartirà alla volta del Tour e dei mondiali su pista.
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