Jasper PHILIPSEN. 10 e lode. Due volate in una, per centrare un fantastico tris. Vittoria difficile e tutt’altro che scontata, contro un Cavendish che ha annunciato la pensione, ma non è un pensionato. Volata lanciata ancora una volta da Mathieu Van der Poel, bene, ma non benissimo. Poi ci deve pensare il 25enne belga a contrastare Cannonball, a rintuzzare quella rasoiata che potrebbe essere letale, ma Jasper non ha un giubbotto antiproiettile, ha solo gambe super. Lo chiamano disaster, per la sua distrazione. Potremmo continuare a chiamarlo così, perché sta facendo un disastro di vittorie, nessuno riesce a contrastarlo. Dicono che si dimentichi le cose, non dimentica però come si fa a vincere.
Mark CAVENDISH. 10. Sornione, se ne sta nelle retrovie, studiando tutti e tutto. Poi si apre un varco e lui come un vero felino coglie l’attimo e parte anticipando tutti. Lesto è Philipsen che capisce il pericolo, che non perde tempo e vince. Ma Mark non perde. Quello no.
Biniam GIRMAY. 7,5. Lo rivediamo davanti, finalmente. Beniamino si muove meglio in gruppo, ondeggiando con musicale leggerezza. La sua è una danza, non di vittoria: quella arriverà.
Luca MOZZATO. 8. Fa tutto da solo e si porta a casa un quarto posto di peso tra giganti del velocismo mondiale.
Dylan GROENEWEGEN. 5. L’olandese si dice in condizione, ma al momento non azzecca una volata.
Jordi MEEUS. 5. Il 25enne belga della Bora è sempre lì, ma dietro.
Phil BAUHAUS. 6. Il 28enne tedesco non si tira mai indietro, anche oggi è lì.
Brian COQUARD. 5. È un velocista puro, di esperienza, ma resta sempre boccato nelle retrovie.
Alexader KRISTOFF. 5. Sa perfettamente come si fa, conosce alla perfezione la strada per il successo, ma in queste prime tre volate trova un po’ di ingorghi.
Mads PEDERSEN. 5. A questo Tour arriva con le polveri bagnate. Non una volata degna di questo nome, soprattutto del suo che ha un nome e un cognome di peso.
Fabio JAKOBSEN. 5. Ci prova, ma le botte si fanno sentire e la testa chiaramente non è libera.
Simon GUGLIELMI. 8. Poteva fare come gli altri due (Oliveira e Burgaudeau), e tornare nei ranghi. Invece, da solo, prova a dare un senso alla sua giornata e la da. Seconda fuga di questo Tour per Guglielmi, che era stato in avanscoperta già nella tappa inaugurale di Bilbao. Poi, a 60 km dal traguardo, viene raggiunto da Nans Peters (AG2R Citroën) e Pierre Latour (TotalEnergies). Anche loro bravi, ma lui bravissimo.
I CORRIDORI del Gruppo. 3,6. Su richiesta dei corridori, oggi i tempi sono stati neutralizzati a 3,6 km dall'arrivo, invece che ai consueti 3 km, in modo da comprendere tutta la zona più insidiosa del finale. Chiedere, per ottenere.
Nelson OLIVEIRA. 2. Pronti via e loro sono pronti. Sono inizialmente in tre, il 34enne corridore portoghese della Movistar, Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies) e Simon Guglielmi (Arkéa-Samsic). Ma immediatamente, i due, lasciano al proprio destino Guglielmi.
Alberto BETTIOL. 10. Foto con il presidente della Repubblica Emmanuel Macron, il quale si congratula sorridente con il corridore della Ef. Alberto, poi, posta la foto su twitter e scrive: “Monsieur le Président, please give us back the Monnalisa 🇮🇹, and thanks for coming to @LeTour 🇫🇷”. Signor presidente, per favore restituisci la nostra Monnalisa. Grazie di essere venuto al Tour’. Il ciclismo come sport ideale per promuovere le nostre bellezze, i nostri corridori come testimonial per provare a riprendercene qualcuna. Bravo Alberto!
Il TOUR in TV. 18,4. Lo share di rete è del 6,2%, ma il ciclismo vale quasi quanto Fiorello e fa volare la rete. Ieri su Rai2 il Giro d'Italia Donne ha catalizzato 664.000 spettatori pari al 6.5%, ma è il Tour de France dei ragazzi che cattura più attenzioni, con 1.260.000 spettatori pari al 15.7% (Tour Diretta a 1.158.000 e il 13.9%, Tour all'Arrivo a 1.397.000 e il 18.4%) A seguire Toureplay totalizza 564.000 spettatori pari all'8%.