Mads PEDERSEN. 30 e lode. Come le sue vittorie in carriera. Ma che fatica, che gioia, che estasi su quel viale luminescente che brilla di luce abbacinante. Luce calda, come Napoli, che premia questo 27enne ragazzone del profondo nord, che si regala il primo sigillo al Giro d’Italia, completando la raccolta di tappe in tutti e tre i Grandi Giri. Anche per lui, per dirla con Benedetto Croce, Napoli è un “Paradiso abitato dai diavoli”: lui, Mads Pedersen, è in Paradiso, i diavoli se li è lasciati tutti alle spalle.
Jonathan MILAN. 8. Ci ha preso gusto ed è sempre lì. Direte: battuto ancora. Certo, ma è lì, appena dietro. Una vittoria e due secondi posti, non male. L’impressione è che forse abbia alleggerito un po’ troppo la sua catena, pedalata veloce che produce meno metri rispetto al danese, questa è l’impressione, ma intanto su tre volate è sempre lì e la maglia ciclamino a punti è sua.
Pascal ACKERMANN. 7. Il tedesco della Uae Emirates ci prova, ma quei due sono troppo veloci, anche se lui non si può dire che sia lento, ma ha ben poco di cui rimproverarsi.
Kaden GROVES. 6. Ha il bis a portata di mano, ma glielo portano via.
Fernando GAVIRIA. 5,5. Ha una voglia matta di mettere la palla in rete, ops, la bicicletta davanti a tutti. Ci prova, con grande determinazione, con rabbiosa volontà, ma non sempre volere è potere.
Michael MATTHEWS. 6. Ormai il 32enne australiano non è più avvezzo agli arrivi affollati, preferisce quelli più tecnici e selettivi. Oggi si butta, ma non trova il varco. Ma gli altri, lo aspettano al varco.
Vincenzo ALBANESE. 7. Come il piazzamento odierno, come il suo Giro fin qui. Ennesimo piazzamento per la Eolo-Kometa. Certo, non ha vinto, ma andate a vedere quanti riescono a vincere.
Alessandro DE MARCHI. 9. Il rosso di Buja è solito ad azioni da lontano e lui oggi incomincia da lontanissimo. Pronti via e parte a razzo. Poi il passista della Jayco AlUla viene raggiunto da Francesco Gavazzi (Eolo Kometa) e successivamente ai due si accodano Alexandre Delettre (Cofidis), Simon Clarke (Israel-PremierTech) e Charlie Quarterman (Team Corratec-Selle Italia). Giornata pazzesca per De Marchi, che resta al comando con l’altro indomito di giornata Simon Clarke. I due mettono in scena un vero e proprio Trofeo Baracchi. A tutta per tutto il giorno. E poi vai a dire loro che era una tappa per velocisti... Quella di oggi è stata una tappa per due velocissimi.
Simon CLARKE. 9. Tanta fatica, tanto buon senso, ma soprattutto un immenso senso di sportività nel dopo corsa. È devastato dalla delusione, le lacrime agli occhi, la voce tremula, ma il pensiero è stupendo. Parla di sogno infranto, di quel traguardo che era lì a portata di mano e dopo tre ore di fuga è evaporato proprio sul più bello. Parla di sé, ma anche di De Marchi che ha fatto tutto quello che doveva fare. Parla in italiano perfetto a tutti quelli che vogliono capire cosa sia l’essenza dello sport e di chi pratica questo sport. Senza retorica, senza acrimonia, senza accusare nessuno. Parla di sportività e lui è l’essenza di tutto questo.
Remco EVENEPOEL. 14. Come i palleggi che l’ex fenomeno calcistico dell’Anderlecht fa oggi sul palco del foglio firma. Palleggi con un pallone a spicchi biancoazzurri, palleggi di chi sa accarezzare la palla e sa strappare applausi, in ogni occasione.
Filippo GANNA. 10. Si presenta nella città del tricolore (non ce ne voglia Reggio Emilia) con la sciarpa del Napoli. Un omaggio a Napoli, al Napoli, ad una delle leggende dello sport: un omaggio tra grandi.