Manca una settimana al via del Giro d’Italia e ieri sera Bergamo ha celebrato “l’ultimo miglio” del suo percorso di avvicinamento alla tappa che domenica 21 maggio porterà nella Città dei Mille la corsa rosa. A ospitare la presentazione dell’evento è stato l’Auditorium di Confindustria Bergamo presso il Kilometro Rosso, partner di Promoeventi Sport in questa iniziativa, e con i saluti di Monica Santini nel suo ruolo di Presidente di Confindustria Bergamo Servizi.
Numerose le autorità presenti, dal Sindaco Giorgio Gori che ha ricordato quanto la città si sia spesa per avere un arrivo nell’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, ai rappresentanti di Regione Lombardia, l’assessore Paolo Franco e la responsabile grandi eventi Lara Magoni che hanno rinnovato la disponibilità della Regione a sostenere altre tappe del Giro d’Italia, fino all’assessore Giorgia Gandossi della Provincia di Bergamo e Stefano Pedrinazzi presidente FCI Lombardia.
A condurre la serata Simona Befani che ha lasciato la parola a Giovanni Bettineschi, presidente di Promoeventi Sport - dal 2004 è referente per RCS Sport degli eventi ciclistici in terra orobica - e che ha consentito in 20 anni di attività l’organizzazione di 6 partenze e 6 traguardi in provincia di Bergamo, a cui si sommano ben 11 edizioni de Il Lombardia. Serata intensa di ricordi ma anche di emozioni, con il triste pensiero andato a Dario Acquaroli, iridato di mountain bike e deceduto nel giorno di Pasqua mentre pedalava sui sentieri della sua Val Brembana: «Dario era un nostro amico, sempre pronto e disponibile a dare una mano» ha ricordato Bettineschi mentre sullo sfondo scorrevano alcune immagini della sua carriera.
Le emozioni sono proseguite quando si è tolto il velo alla scultura in legno dedicata a Felice Gimondi e fortemente voluta da Domenico Bosatelli e Gianpaolo Sana: «Ho visto crescere la statua sin dal l’inizio, da quando mi chiamarono l’ingegner Bosatelli e Gianpaolo Sana un sabato mattina per parlarmi di questa idea con cui volevano onorare la memoria di mio padre, ma soprattutto sottolineare una amicizia vera e sincera che li ha accompagnati per anni – ha commentato Norma Gimondi presente in sala con Gianpaolo Sana - e tutta la mia famiglia è davvero riconoscente per questa iniziativa che vuole ancora una volta sottolineare ciò che ha rappresentato Felice Gimondi per la sua terra». Sul basamento dell’opera è riportata una frase suggerita dal Cav. Alfredo Ambrosetti, anch’egli grande amico di Bosatelli, “Il rumore non fa bene. Il bene non fa rumore” e che rappresenta lo spirito del grande campione bergamasco.
La serata è poi proseguita con i saluti di Mauro Vegni direttore di corsa del Giro d’Italia che ha sottolineato come il rapporto tra la gara e la terra di Bergamo sia indissolubile: «Certamente per l’affidabilità del comitato di tappa ma anche e soprattutto per il calore con cui la gente bergamasca accoglie il nostro transito e il nostri traguardi». Un Giro d’Italia che vede un po’ di Bergamo anche negli aspetti organizzativi con il Comandante di Polizia Stradale, Mirella Pontiggia, per la seconda volta a capo della scorta di auto e moto azzurre con fascia bianche, per tutte le attività di sicurezza che precedono, affiancano e concludono la lunga carovana rosa.
Un momento toccante della presentazione è stata l’intervista di Simona Befani con Paolo Savoldelli a Sonny Colbrelli, vincitore della Parigi Roubaix 2021 e costretto al ritiro per il noto problema cardiaco che lo ha colto in una gara in Spagna. «Sono fortunato ad essere qui a raccontare ciò che mi è successo, anche se resta ancora l’amarezza per non poter più essere nel gruppo – ha raccontato Colbrelli, particolarmente emozionato allo scorrere delle immagini del suo arrivo nel velodromo francese – ma ora ho una seconda vita, fatta di lavoro come testimonial del team Team Bahrain Victorious e come padre di due splendidi bambini».
Naturalmente non poteva mancare la presentazione delle salite della tappa Seregno – Bergamo che domenica 21 maggio poterà i ciclisti in gara a pedalare per 195 chilometri e superare 3600 metri di dislivello: «A guardare planimetria e altimetria, la potremmo definire una tappa di montagna in città» ha sottolineato Paolo Savoldelli, due volte vincitore della Corsa Rosa nel 2002 e 2005. A presentare le quattro salite della frazione, nell’ordine Nembro/Selvino con l’estensione Rigosa/Miragolo, Berbenno/Roncola e Città Alta attraverso la Boccola, quattro video con il sopralluogo di tre ciclisti bergamaschi, Lorenzo Rota, Mattia Cattaneo e Lorenzo Milesi, i primi due attesi al via del Giro d’Italia.
A chiudere la presentazione l’esibizione canora di Giorgio Cordini ed Enrico Bollero: con la tappa delle Tre Cime di Lavaredo e il passaggio da Longarone, il Giro d’Italia 2023 vuole ricordare i 60 anni dal disastro della Diga del Vajont e parallelamente, Giovanni Bettineschi e Fabio Belingheri, entrambi originari della Valle di Scalve, hanno voluto con l’associazione Promoeventi Sport creare una sorta di trait d’union con un altro tragico disastro simile , il crollo della Diga del Gleno in Valle di Scalve, di cui ricorre nel 2023 il centenario. Promoeventi Sport è partecipe infatti nel nutrito calendario di iniziative legate al ricordo del centenario dai fatti della Diga del Gleno. I due cantautori Giorgio Cordini ed Enrico Bollero hanno cantato “Viene giù il Gleno” sulle immagini storiche dei fatti del 1923, brano musicale da loro appositamente composto per il ricorso del tragico anniversario.
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