La prima vittoria europea della rinnovata GW Shimano-Sidermec è arrivata proprio il giorno del 75° compleanno del boss, Gianni Savio. L’esperto manager piemontese ha passato la sua giornata nel modo che più gli garba e che ormai gli vediamo fare da decenni, ovvero sul campo, al fianco dei suoi atleti.
Si sarà ridimensionata, non sarà più tra le Professional ma, risultati alla mano, la squadra continua a mantenere alta l’asticella. «Che bel compleanno che mi hanno regalato! - ammette Gianni Savio -. Jhonatan Restrepo è uno dei nostri veterani, è il 4° anno che è con noi. Non siamo più Professional, per qualche che è successo è già un miracolo se siamo qua, ma l’entusiasmo è rimasto quello di sempre. Siamo ripartiti da 0, ma il progetto c’è, come sapete puntiamo a tornare Professional l’anno prossimo e queste vittorie sicuramente aiutano».
Restrepo, classe 1994, era uno degli uomini di punta già gli anni passati: «Gli ho sempre detto che ha un grande motore, ma deve imparare a sottostare a delle regole precise, perché il ciclismo di oggi lo richiede -aggiunge “Il Principe” -. Ha sempre avuto un problema col peso, io lo stuzzico sempre dicendogli che deve perdere chili, di guardare quelli che vincono, che sono tirati come corde di violino. Mi piacerebbe rilanciarlo, riproporlo nel WorldTour, aggiungerlo alla lista dei corridori che abbiamo lanciato nella massima categoria. Lui è passato con la Katusha, ma per mancanze sue ha perso la chance. Ora dipende da lui, noi gli mettiamo a disposizione tutti gli strumenti per poterci riuscire».
Dal canto suo, Restrepo ha centrato il primo successo in Europa della sua carriera dopo una sfilza di piazzamenti importanti, dal 2° posto al Trofeo Matteotti, al 3° alla Veneto Classic e il 4° al Gran Piemonte, senza contare la vittoria di tappa sfiorata alla Vuelta a España nel 2018. «È una bella emozione, volevo fare un bel regalo a Gianni Savio, il nostro general manager, e penso di esserci riuscito - ha detto il vincitore -. L’albo d’oro di questa corsa è incredibile, e stamattina mi sono accorto che l’ha vinta anche Michele Bartoli, il mio allenatore, così l’ho chiamato per dirgli che volevo imitarlo. Ero già stato in Calabria al Giro d’Italia nel 2020, avevo avuto una bellissima impressione e oggi me l’ha confermata».
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