Mancano due giorni al Giro delle Fiandre e ieri alla conferenza stampa della Jumbo-Visma Van Aert ha raccontato alla stampa in quale modo si è avvicinato alla Ronde e che tipo di gara sarà domenica per lui e la sua squadra.
«Mi sento bene, ho recuperato come dovevo dopo le giornate difficili della scorsa settimana e anche la preparazione per la Ronde è andata bene».
Van Aert è apparso molto sereno durante la conferenza stampa allo Skybar, posto al decimo piano del van der Vaalk di Gent ed è certo che la vittoria alla Ronde arriverà solo se la squadra resterà unita.
«L'incidente con la betoniera non è stato così preoccupante. Ho sentito che qualcuno ha detto che ero quasi morto, ma forse direi che è stata più una situazione pericolosa. Ho ricevuto tantissimi messaggi al riguardo, ma in realtà non è stato niente di così serio». Van Aert ha risposto alla domanda relativa al suo incidente di martedì scorso, quando si stava allenando in Olanda e, uscendo dalla pista ciclabile per immettersi sulla strada, si è trovato di fianco ad una betoniera in movimento.
Il fiammingo ieri con alcuni compagni di squadra ha fatto una ricognizione sul percorso della Ronde e anche se c’è stato qualche problema con le auto in sosta, è rimasto soddisfatto dell’uscita fatta.
«Abbiamo dovuto fare un po’ di slalom tra le auto parcheggiate e il pavé era scivoloso sul Koppenberg. Era la prima volta che dovevo quasi mettere piede a terra, ma alla fine è andata bene e posso guardare al lavoro fatto fino ad oggi con soddisfazione. E’ incredibile come la gente sia sul percorso anche durante le nostre ricognizioni».
La Ronde van Vlaanderen è una delle corse più importanti al mondo e in Belgio questa Classica Monumento è considerata come un vero e proprio Mondiale, tanto che il pubblico che si affolla lungo il percorso sfiora il milione di persone.
«Non voglio negare nulla e ammetto che sento lo stress che precede la Ronde. Per me è una delle gare più importanti della stagione, forse anche la più importante. E naturalmente un giorno voglio poter scrivere il mio nome su questa corsa e aggiungerla alla mia lista di successi».
Per Van Aert questa sarà la quinta partecipazione alla Ronde: nel 2020 è arrivato secondo in una volata a due con Van der Poel, mentre lo scorso anno a causa del Covid è stato costretto a saltare la corsa.
«Vogliamo vincere il Giro delle Fiandre come squadra e non individualmente. Ci diamo tutto l'un l'altro alla Jumbo-Visma: la nostra è una storia di dare e di avere. Se potrò trionfare domenica, sarà grazie ai miei ompagni di squadra che lavorano sempre al cento per cento per me .E se dovessi lavorare io per loro, non esiterei a sporcarmi le mani per aiutarli».
La Jumbo-Visma ha ottenuto 20 successi in questa stagione ed ha conquistato le 5 Classiche che si sono corse in Belgio, mentre alla Milano-Sanremo Van Aert si è dovuto accontentare del terzo posto.
«Dobbiamo renderci conto che siamo difficili da battere come squadra ed è proprio questa la nostra forza. Scrivere questa storia insieme è importante per me tanto quanto vincere per me stesso».
La Ronde è una corsa che tutti vogliono vincere e in Belgio è la corsa che ti cambia la vita. Ottenere il successo non sarà facile per nessuno e i maggiori avversari di Van Aert saranno Mathieu van der Poel e Tadej Pogacar, che cercheranno di isolare il capitano della Jumbo-Visma.
«Lo sappiamo anche noi che i miei avversari cercheranno di isolarmi e sbarazzarsi dei miei compagni di squadra il prima possibile».
Domenica ci sarà guerra tra i corridori e già alla E3 Saxo Classic Pogacar ha sull'Oude Kwaremont ha lanciato la sfida ai suoi avversari e Van Aert ha faticato su quella rampa.
«Sembra chiaramente che gli piaccia fare quella salita - ha detto Van Aert riferendosi a Pogacar –. E’ solo un po' più lunga delle altre salite fiamminghe e non sarà facile seguirlo in quel punto».
Il fiammingo però non vuole concentrarsi solo su Pogacar e Van der Poel ed è certo che una corsa come il Fiandre sia molto imprevedibile e solo il più forte e furbo della giornata, sarà in grado di vincere. «Ci sono anche altri ragazzi di alto livello alto. Nella mia squadra abbiamo per esempio Tiesj Benoot, Christophe Laporte e persino Nathan Van Hooydonck. Inoltre, mi aspetto anche Neilson Powless, Stefan Küng, Matej Mohoric, Valentin Madouas e non sottovaluto Tom Pidcock».