Una raffica di eventi prima della penultima tappa del Giro d’Italia. Una raffica di eventi in Valcanale prima del debutto del Lussari al tavolo delle grandi salite del ciclismo. Ieri a Udine nella sede della Regione, alla presenza del vicepresidente del Fvg Riccardo Riccardi e dell’assessore regionale alle attività produttive Sergio Emidio Bini (a conferma del peso dato all’evento dal Fvg), è iniziato il conto alla rovescia per la tappa. Ma quanta gente è attesa quel sabato sul Lussari.
«Dipenderà molto dal tempo – spiega Paolo Urbani, del Comitato tappa, ma lassù si potrà assegnare la maglia rosa, la frazione è affascinante. Non meno di 50 mila persone affolleranno il percorso». Molte arriveranno dalla Slovenia anche perché uno dei corridori più attesi del Giro che partirà il 6 maggio dall’Abruzzo, è il numero due del ciclismo sloveno, Primoz Roglic, favoritissimo proprio nella tappa tarvisiana. La salita non sarà a numero chiuso, ma gli spettatori potranno posizionarsi in parti ben definite degli 8 km che portano dalla Valsaisera al Santuario. Troppo pendenti alcune curve per accogliere tanti spettatori. Importante sarà quel giorno l’educazione degli stessi affinché stiano a debita distanza dai corridori, impegnati in uno sforzo estremo in una frazione divisa in tre manche. «Saranno tre le vie di accesso al Santuario – spiega il sindaco di Tarvisio Renzo Zanette –. Con la cabinovia, utilizzabile da 3.500 persone che per salire dovranno prenotarsi a tempo debito sul sito di PromoturismoFvg, oppure a piedi utilizzando il Sentiero del Pellegrino o sulla strada della corsa. Ma faremo in modo che tutto il percorso, in particolare il centro di Tarvisio, sia affollato di gente».
E il finale? Andrea Cainero, anche ieri visibilmente emozionato per dover far arrivare in porto l’ultima genialata di papà Enzo, è sicuro. «Almeno un centinaio di alpini della Brigata Julia sarà posizionato nell’ultimo chilometro “stile Zoncolan”, assieme agli immancabili volontari della Protezione civile». «Che saranno un migliaio - ha confermato l’assessore regionale alla Protezione civile Riccardi - come da tradizione. Dovremo dimostrare di essere all’altezza della sfida, Abbiamo il grande compito di portare a termine l’ennesima invenzione di un grande manager come Enzo Cainero».
«E se ci attaccheranno ancora per i lavori su quella strada, e ci attaccheranno – ha continuato il numero due della Regione – andremo avanti per la nostra strada, stabilita grazie alla volontà comune di tutti». «Perché quel giorno – ha continuato il collega alle attività produttive Bini – dal Friuli si aprirà una finestra sul mondo. E noi dobbiamo esportare il meglio».
Che significa anche non limitarsi alla grande festa il giorno della tappa, ma organizzare una serie di iniziative capaci nel tempo di calamitare l’attenzione sul Tarvisiano. Si partirà il 24 marzo con una giornata a tutto ciclismo a Tarvisio che culminerà alle 19 al palasport con la presentazione della tappa alla presenza del direttore del Giro Mauro Vegni, che si trasformerà in un tributo a Enzo Cainero. Inevitabile il gemellaggio sci-ciclismo, con la premiazione dei campioni della valle, ma anche l’omaggio all’ospite d’onore, quel Gibì Baronchelli eroe di due epoche del ciclismo tra anni ’70 e ’80 con incontri ravvicinati con miti come Merckx e Hinault. Poi, invenzione d’un amico della bici come Enzo Cussigh, il 20 maggio ecco la pedalata con bici elettriche che inaugurerà la salita seguita dalla messa del ciclista al santuario. E poi, poche ore prima che i 50 mila invadano la nuova montagna del Giro, ecco l’immancabile notte rosa. Insomma, ancora una volta ci sarà da divertirsi.
NON E' FINITA. «Dopo il Lussari stiamo già pensando di organizzare negli anni successivi una tappa del Giro “Senza confini”», ha detto l’ex sindaco di Gemona Paolo Urbani, ora pilastro del Comitato tappa. E il grande sogno di Enzo Cainero è perfetto per il grande piano di Rcs: portare al Giro Tadej Pogacar, il signore del ciclismo mondiale, lo sloveno che il 21 settembre compirà 25 anni, ma ha già vinto corse che dieci star insieme vincerebbero in carriera. Sconfina spesso dalle nostre parti per gli allenamenti Pogacar, nel 2019, prima del suo primo podio alla Vuelta, venne a tifare per la fidanzata ciclista sulle rampe del Montasio. Ora pensate a questo tappone: Tarvisio, Pontebba, Passo Pramollo, 13 km di salita, valle del Gail, Villaco, Kranjska Gora, Passo Vrsic, quota 1611 con 12 duri km di salita, curve in pavè sul più alto passo Slovenia, Predil da Bovec ed eventuale arrivo al Montasio o, perchè no, dopo il successo della cronoscalata, sul Lussari. Una tappa così sarebbe un biglietto da visita perfetto per garantirsi lo sbarco di Tadej. Regolati i conti a luglio al Tour con Vingegaard nei prossimi anni lo sloveno verrà al Giro. E correre in maglia rosa tra la sua gente...Se son rose, appunto, fioriranno.
dal Messaggero Veneto
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