Sai quante altre risate si sarebbe fatto, Franco Ballerini, a sentire Fornaciari raccontare di quella volta che, al nord, forse alla Tre giorni di La Panne, tra pioggia e vento, freddo e fango, il gruppo in fila indiana, a tutta, “il Forna” si trovò alla ruota del “Bàllero”, e cominciò a chiamarlo, “Franco! Franco! Franco!”, Franco si voltò quel tanto, cioè quel poco, per rispondergli “siamo troppo belli per correre qui, non ci meritano”.
Sai quante altre risate si sarebbe fatto, Franco Ballerini, a sentire Fabio Sabatini ricordare la seconda delle tre tappe del Giro di Grosseto del 2009, era il 14 febbraio, 212 km da Santa Fiora a Orbetello, a 200 metri dall’arrivo, Sabatini pesce-pilota di Daniele Bennati, ”Saba” davanti e “Benna” dietro, primo e secondo, rotonda, ingannato da una moto della Rai “Saba” sbagliò strada e non solo “Benna” ma tutto il primo gruppo, una cinquantina di corridori, lo seguì finendo nel piazzale della stazione, finché il più lucido dei ritardatari, Marco Frapporti, vinse la tappa. E Sabatini, poi diventato il migliore pesce-pilota tra i professionisti, sorride perché Bennati, annunciato fra i presenti ma bloccato a Roma per un impegno in Federazione, e ancora seccato per l’accaduto, stavolta non può rinfacciargliela.
Sai quante altre risate si sarebbe fatto, Franco Ballerini, a sentire Lello Ferrara, in collegamento telefonico, rispolverare quella volta che proprio Ballerini, c.t. della Nazionale italiana, gli telefonò mentre stava pedalando in allenamento, lui pensò a uno scherzo e gli rispose “ma per favore, chiunque tu sia, non mi prendere per il culo”, e invece era proprio “il Bàllero” che lo voleva convocare per i Mondiali. Sarebbe stato Davide Boifava a spiegare e convincere il mortificato Ferrara a chiamare Ballerini chiedendo se fosse ancora in tempo a rispondere “sì grazie”. E quella volta che, alla fine dell’ultimo raduno premondiale, Ballerini doveva comunicare chi sarebbero state le due riserve e stava per avvicinarsi a Lello, Lello lo anticipò e gli spiegò “Franco, lo so, è difficile dirlo, difficilissimo quando le due riserve sono Paolo Bettini e Danilo Di Luca. Vabbuo’, se vuoi, glielo dico io, o altrimenti fa’ tu. Quest’anno loro, magari il prossimo anno io, sono cose che succedono”.
Sai quante altre risate si sarebbe fatto, Franco Ballerini, a sentire Marco Mordini, uno degli angeli custodi di Alfredo Martini, rivelare di quella volta che i due Franco – Ballerini e Vita – erano andati ad Alpago, in provincia di Belluno, per un incontro con gli appassionati di ciclismo della zona, e dopo la cena, e i racconti, e dopo le foto e gli autografi, Ballerini chiese se ci fosse qualche domanda, e le domande fioccarono come neve – era il 5 gennaio 2010 – e Vita si lamentava con Mordini “ma che domande sono da fare in questa stagione dell’anno” pensando ai 400 km di strada che li separavano da casa, finché partirono che era quasi mezzanotte e a casa arrivarono più di mattina che di notte, ma in tempo perché Ballerini partecipasse alla festa della Befana con i bambini.
Sai quante altre risate si sarebbe fatto, Franco Ballerini, a sentire Luca Scinto confessare che, nel periodo dei Mondiali, passava a casa Ballerini per prendere un caffè con Franco e intanto per pregare Sabrina, la moglie di Franco, di sbirciare nell’agenda del c.t. per sapere se il suo nome fosse nella prima o nella seconda paginetta dei possibili convocati in azzurro. E anche a sentire Paolo Fornaciari che, nel periodo dei Mondiali, a Ballerini diceva “sto bene, mangio bene, dormo bene, mi alleno bene e vado forte, mi porti?”, Franco rideva e mai lo ha portato.
Sai quante altre risate si sarebbe fatto, Franco Ballerini, martedì sera a Casalguidi con i “Franco tiratori” e che, probabilmente, non visto, si sarà comunque fatto.