Sai le risate che Franco Ballerini si sarebbe fatto a sentire Paolo Fornaciari raccontare l’unica vittoria della sua altrimenti immacolata carriera, nell’Herald Sun Tour in Australia, ma quella tappa si sconfinava in Tasmania, pronti-via Fabio Roscioli – uno che la timidezza non era il suo forte – gli ordinò di evadere dal gruppo, i due se la diedero a gambe guadagnando un certo vantaggio, tutto il giorno all’aria e al vento e al sole e al caldo, un caldo-unido che sembrava di correre a perdifiato dentro una serra, finché il gruppo cominciò seriamente a cacciarli e rincorrerli, ormai era lì, era lì lì, i due fuggitivi sentivano quasi il fiatone degli inseguitori, ed ecco che i nostri due eroi, davanti, avvertirono impotenti e già rassegnati lo scoppio di un tubolare, Fornaciari abituato a tutto il ricco campionario delle disgrazie che possono capitare in corsa si disse “ho forato”, saltò su e su e su sulla ruota ma niente, a forare era stato Roscioli, Fornaciari impaurito di correre da solo contro il gruppo si offrì di aiutare Roscioli a sostituire la gomma, eventualmente ad aggiustare la camera d’aria con il mastice e la pecetta, ma Roscioli s’impose, “vai”, gli urlò, “vinci per me”, aggiunse, e “il Forna”, piegato in due come schiacciato dalla responsabilità, vinse per distacco.
Sai le risate che Franco Ballerini si sarebbe fatto a sentire Claudio Mazzantini, edicolante di Stabbia, dunque nel Triangolo delle Bermuda del ciclismo italiano, ma che dico, europeo, ma che dico, mondiale, ricordare di quando correva, si parla dei lontani anni Sessanta, allora il traffico era più mezzo aperto che mezzo chiuso, al seguito delle corse c’erano soprattutto vespe e lambrette, su una vespa o su una lambretta c’era una coppia di “suiveurs”, su uno sbalzo dell’asfalto o sulla gobba di una cunetta la vespa saltò, l’uomo davanti volò e poi atterrò sul sedile, la donna dietro – seduta di fianco all’amazzone – volò e poi atterrò sulla strada, senza cadere, e l’uomo continuò ad andare come se niente fosse (o forse, chissà, se ne accorse, ma finalmente libero fece finta di nulla).
Sai le risate che Franco Ballerini si sarebbe fatto a sentire Luca Scinto rammentare tutte quelle volte che, in vista delle classiche del nord, uscivano insieme ad allenarsi, Franco che menava davanti e Luca che arrancava alla ruota, una due tre ore, Franco che menava davanti e Luca che arrancava alla ruota, poi anche quattro e cinque, Franco che menava davanti e Luca che arrancava alla ruota, senza spiccicare una sola parola, finché ognuno tornava a casa sua. E poi Franco che telefonava a Luca e gli chiedeva se usciva a prendere una caffè, e Luca che impazziva, ma come siamo stati insieme cinque ore e non mi hai detto neanche una sola parola.
Sai le risate che Franco Ballerini si sarebbe fatto a sentire Edita Pucinskaite confidare quelle trasferte su un pulmino scassato – lei e quattro compagne lituane, tecnico e meccanico, più cinque bici - più una tenda per risparmiare i soldi dell’albergo, e confessare la ricetta mele-e-burro, millantata come formula segreta per andare forte e rivelatasi come ricetta indigeribile, conclusa con un quartultimo posto al Tour de France.
Sai le risate che Franco Ballerini si sarebbe fatto a sentire Enrico Grimani rivelare quella volta che strapparono un permesso specialissimo per godere di un lunedì libero e trascorrerlo all’Isola d’Elba, poi persero l’ultima nave della sera ma presero la prima del mattino, giurarono di non andare a letto per non destare sospetti e invece crollarono e furono scoperti.
Sai le risate che Franco Ballerini si sarebbe fatto martedì sera a Casalguidi con i “Franco tiratori” a Casalguidi e che, probabilmente, non visto, si sarà fatto.