Questioni di attimi di secondo: quando si pedala a quasi 60 all'ora di media, con gli occhi schermati dal monoblocco casco-occhiali, per quattro minuti di sforzo violento, non si ha poi tanto tempo per guardarsi in giro. Ma le comunicazioni tra gli inseguitori o le inseguitrici ed il tencico sono fondamentali.
Servono per avere riferimenti sulla tabella di marcia oppure sugli avversari e quant'altro. Quasi tutte le nazionali di vertice hanno scelto di mostrare il tablet ai ciclisti: il tecnico si piazza, come è uso fare Marco Villa, all'inizio di curva 1 e mostra il tempo sul giro registrato a metà pista, in maniera da offrire un punto di riferimento costante ai suoi ragazzi.
I britannici, invece, sono gli unici a non mostrare il tablet ma è il loro tecnico che si sposta prendendo come punto di riferimento la linea di inizio curva: come vedete nel filmato, un passo in avanti se il tempo è più alto rispeto alla tabella di marca stabilita, un segno netto sulla linea (secondo passaggio) se la tabella è rispettata, uno o due passi indietro per segnalare che il trentino viaggia in vantaggio sulla media stabilita.
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